Quantcast
Channel: Chickenbroccoli
Viewing all 772 articles
Browse latest View live

CB ANTEPRIMA • INSURGENT

$
0
0
NOTIZIA IMPORTANTE! Prendiamo una pausa dalla settimana criminale di imbecilli perché è entrata a gamba tesa questa anteprima pazzesca del seguito di Divergent (quel film un po' copia di Hunger Games) che ho preso a polli in faccia lo scorso anno e allora che me la lasciavo sfuggire. Avevo dei polli rimasti dall'altra volta... però.... Succede che...
Insurgent
Trama: Col naso all'insurgent

...non è così male come lo si dipinge.
Tanto che infatti si è meritato una recensione doppia.
La prima parte è uscita ieri su quel sito che ogni tanto occupo indefessamente, Date Hub, su cui ho elencato le 5 cose che mi sono piaciute di Insurgent. Andatelo a leggere! QUI! C'è anche la spiegazione della Manovra PressKit che è una cosa da cui molti devono imparare a difendersi.
Andate... io vi aspetto... guardate sto qui, prendetevi il tempo che vi ci vuole... io intanto faccio quello che mi riesce meglio

...fatto? Letto tutto? TUTTO?! Se vabbé.
Insomma se lì ho elencato le cose che sì, qui sul sito principe e principale invece elencherò le 5 cose che non mi sono piaciute di Insurgent. Non stupitevi che sono riuscito a restringerle a 5, stupitevi invece che ce ne sono 5 che mi sono piaciute.
Le 5 cose che non mi sono piaciute sono:
1. La divisione in classi

A me questa cosa della divisione in classi proprio non mi va giù. Mi sembra proprio un nodo narrativo troppo risaputo. Dai che è? Ancora con la società divisa in classi in cui se nasci Erudito non puoi morire Candido (infatti non si muore di candida, mi sembra...), e insomma manco a Hogwarts... MANCO NELLA ROMA DI MUCCINO!!!

Non che non funzioni, ovvio, ma è come entusiasmarsi di un uovo al tegamino. Te lo manfi ed è pure buono, ma è come ogni altro uovo al tegamino che hai mai mangiato in vita tua.
Sì, a pranzo ho mangiato un uovo.
2. Il trucco e parrucco

No dai davvero. Un'anticchietta di sforzo non sarebbe stata niente male. Soprattutto perché riconoscere con chiara chiarezza una copertina IKEA tra quelle usate dai Candidi (dicesi frikkettoni) - ed è lei eh, ce l'ho pure io! - sembra più uno scherzo che il frutto del lavoro di una costumista/scenografa. Una Candid Camera, quindi.
È proprio il design un po' sottotono di tutto il film (armi, vestiti, scenografie) che stona con una visione del futuro che potrebbe essere molto più interessante, o quantomeno contemporanea. Ora, non dico i baracconi di Hunger Games (quelle parrucche e quei vestiti da Amadeus sono ancora più ridicoli) ma se è vero come è vero che la creazione di un mondo futuribile è una delle cose più divertenti con cui possa confrontarsi un designer, allora io mi aspetto il minimo dell'impegno. Cioè in HG ci vedo l'impegno, anche se non mi piace, mentre qui ci vedo molta svogliatezza.
3. Lo squallido trattamento riservato ai tatuaggi

Io dico BASTA all'utilizzo dei tatuaggi come specchio di uomini e donne con problemi di inserimento nella società. Ma sticazzi ce te sei tatuato. Lo sai pure chi è pieno de tatuaggi? Marco Matarazzi. Belen. No per dire eh? Che te credi che fatte un tatuaggio sia una così grande
4. Il sotto-utilizzo di Miles Teller
Che è quell'attore che fino a un mese e mezzo fa non sapevamo manco chi fosse e invece adesso non solo ha trovato il "fucking tempo" del sadomaestro di batteria in Whiplash, ma è anche il nuovo Mr. Fantastic nel reboot di Fantastici 4. Quindi in Divergent il fantastico 4 è quel fessacchiotto tatuato, mentre lui farà una carrierona, con quella faccia un po' stramba che si ritrova. Potere a quelli con la faccia stramba! Che piacciono più di quelli con la faccia da bambacioni. E lui si lamenta pure... non sa...

Se adesso metto queste due gif raccattate in giro che non so chi l'ha fatto ma sono carine...
...vi distraggo dal fatto che non mi va di scrivere la 5a cosa che non mi è piaciuto perché mi sono accorto che invece l'ho già messa tra quelle che mi sono piaciute... Benvenuti nel Bipolarismo, gente!
Ciao Tris, ciao Quattro, avete proprio fatto bene a mettervi insieme, se mai farete un figlio chiamatelo Seth, avrete tutta la mia stima.
Ci vediamo tra un anno e poi tra un anno ancora visto che - ma guarda che furboni - avete diviso il terzo e ultimo film della saga in due. Monetizzare gente, monetizzare è il futuro. MONETIZZENT!

2x1 • Criminali da strapazzo #4 • Drop rumore per nulla

$
0
0
Finiamola con questa cosa di fare i criminali! E soprattutto di fare i film tratti dai criminali. Perché poi la vita criminale abbia così fascino su di noi non lo capisco, tipo perché è una di quelle cose che non potresti fare mai? Ma ci pensi, prima superare la paura di, chessò, entrare in una banca armato e far stendere tutti per terra e tenere tutti sotto giro (!) e non far scattare l'allarme che il pulsante lo spinge sempre la cicciona con il vestito a fiori dello sportello e dare una botta in testa al direttore che si ostina a dire che la cassaforte ha un'apertura a tempo e poi scappare col malloppo inseguiti dalla polizia e stare attenti che il socio poi non ti tradisce poi ritrovarsi in un capannone e dover scoprire chi era la spia che e alla fine morire sul tetto di un palazzo con un poliziotto vecchio amico tuo che ti tiene la mano. No guarda mi ha fatto fatica anche solo scriverlo.
Eppure di film criminali ne escono uno a settimana, ad esempio questa settimana esce:
The Drop - Chi è senza colpa
Trama: Tom & Jimmy

Ci sono quei film che partono con tutte le carte in regola per essere belli.
Per prima cosa hanno un buon cast. Quello che almeno sembra un buon cast.
Nel caso di The Drop c'è la sicurezza Tom Hardy, uno che ha costruito la sua carriera su muscoli, bei film e tanta tanta bravura (è stato uno dei migliori nel 2014).
Poi c'è James Gandolfini, che personalmente non ho mai idolatrato (pur avendo visto le prime due stagioni di Sopranos che anche se tutti dicono che "è la serie definitiva altro che Breaking Bad" non mi è riuscita ad appassionare fino in fondo) ma che comunque il criminale di mezza tacca ciccione lo fa sempre bene, non faceva altro praticamente.
Poi c'è Noomi Rapace, la hacker tatuata strana originale, che è una delle poche fortunate ad essere entrate a Hollywood dalla porta principale grazie a dei brutti film da libri banali ed è sopravvissuta addirittura al remake che di solito fa sparire l'originale, se ci metti che la Mara era pure stata candidata all'Oscar per lo stesso personaggio, poteva veramente sparire in tre secondi).
Poi c'è l'attore di Un sapore di ruggine e ossa che è sempre una bella muscolare certezza.
Poi c'è che la storia viene dritta dritta da quello che ha scritto Mystic River e Gone Baby Gone e Shutter Island e Boardwalk Empire.
Poi c'è cagnetto.
Michael R Roskam The Drop animated GIF
E questi elementi erano abbastanza per fare un bel film? Eccome! C'era pure cagnetto! Lo avete notato che è già trend? Uomo con suo cagnetto! Non toccare il cagnetto a uomo che poi uomo piange, e ti ammazza.
Bromance The Drop animated GIF
Keanu ha fatto così. Lo scorso anno lo ha fatto Guy Pearce. Mai toccare cagnetto a uomo muscoloso e taciturno, non può che finire male.
Bromance The Drop animated GIF
E insomma cagnetto è il deus ex-cuccetta che fa scatenare tutta una serie di eventi criminali e non in questo film di criminalità disinteressata. Soprattuto Tom fa un personaggio un po' scemo - proprio che alle volte sembra un po' il Forrest Gump della banda degli onesti - che si trova suo malgrado a dover fare cose criminali per amore. Di cagnetto e di Rapace. Ma ci sono cose che dovrebbero essere, proprio per quel ragionamento iniziale del perché ci piacciono così tanto i film criminali, un po'"fuori dai ranghi", un po' esagerate, sennç faccio prima ad andare a sedermi sul marciapiede di una qualche borgata disagiata di roma e aspettare che due si pigliano a sberle, sarebbe più movimentato di questo film. Troppo sommesso, troppo normale, stesso andamento di quello di qualche anno fa con Brad Pitt... come si chiamava?
Poi c'è Gandolfini. Come detto fa il criminale ciccione. Serve solo a piangerlo un po' e a intravedere un sordido trend di quest'anno: Vedo gli attori morti. Gandolfini. Williams. Saymour Hofman. Arriva presto Walker. Finisce che mi vedo quello italiano con Virna Lisi e faccio il becchino del cinema.
Parliamo invece della Rapace. Solo una cosa voglio dire sulla situazione attuale della Rapace: 
Una

E penso di aver detto tutto su l'effetto che Hollywood può fare ad una normalissima e maschiaccissima ragazza svedese.
Poi l'attore di ruggine e ossa. Lui:
Rust And Bone animated GIF
Vale la pena ricordare anche com'è Hardy, che è così:
Gavin O'Connor Tom Hardy animated GIF
E tu che fai? Me li tieni tutto il tempo vestiti di cappottoni americani di suburbia americana e scarpe CAT americane e non gli fai neanche dare un po' di schiaffoni a vicenda? Sei pazzo, oltre che uno sprecone.
Poi ti accorgi anche nè Mystic River, nè Gone Baby Gone, nè Shutter Island, né Boardwalk Emppire ti avevo convinto poi così tanto, ed erano anche realizzati da registi migliori.
Poi ti accorgi anche che il film è l'ennesimo che vanta quella grande varietà di locandine diverse su Google, che è sempre un campanello di allarme, non so bene per quale motivo, ma lo è:
Inoltre ditemi se devo prendere quella pistola come un omaggio o una copia furbona: 
Cosa resterà di The Drop? Secondo me un bel nulla. Tranne ovviamente le foto molto maschie e al tempo stesso tenere di Tom amore per cagnetto. Me lo terrei a casa e lo curerei come un dolce cucciolotto, Tom...
The Drop The Drop Movie animated GIFThe Drop The Drop Movie animated GIF
Facciamo un volo pindarico e non verso la criminalità australiana. Già ne avevamo avuto un assaggio anni fa. Ora ci hanno esiliato uno scozzese doc, il bell'Ewan 
Son of a Gun
Trama: Gunspotting

Questo attore qui
mi ricorda quello di Boyhood, e questo film è una sorta di educazione criminale australiana, ma invece di 12 anni dura 12 giorni o giù di lì.
Il tipetto entra in carcere per un crimine minore, fa la conoscenza di Ewan, un boss del luogo (Ewan boss bisogna ammettere che non è proprio credibilissimissimo), e diventa il suo fido cagnetto... non in quel senso... nessuna saponetta nelle docce, solo sapone liquido in Australia... ok la smetto, sto peggiorando la situazione.
Insomma da quel momento il ragazzo aiuta Ewan ad evadere dal carcere e fare un colpo milionario e grazie a questo fatto diventa più duro di prima... oddio questi film di soli uomini, che fatica.
Facciamo così: il film non è male. Niente di eccezionale e indimenticabile, vi piace come recensione? Non male, ma niente di eccezionale. Dài, ho detto tutto. Che devo dire di più? Il film è del genere un po' dentro il carcere con gente che vuole violentare altra gente e si prende le sprangate e un po' fuga e un po' figa:
(attrice svedese già candidata a Top of the Topa molto meno maschile di Noomi).
E poi ci sono i grandi insegnamenti del boss Ewan, su tutti questo molto importante da tenere a mente se sei criminale: gli uomini (genere umano ma anche uomini pelosi maschi) discendono da sole due specie di scimmie, i bonobo e gli scimpanzé. I bonobo sono quelli che pensano solo a scopare, gli scimpanzé sono quelli intelligenti. A seconda della scimmia da cui discendi puoi essere un buon criminale o no, infatti se sei un "bonobo" arriverà di certo una tizia che ti farà scapocciare e fare cose contro i tuoi amici criminali, se sei uno "scimpanzé" sarai invece superfocalizzato sulla tua missione criminale.
Non potrei mai mai mai fare il criminale.
Dai ora fatemi fare la BIOGRAGIFIA di Ewan, a me piace tanto Ewan, col suo sorriso furbo e la sua passione per i viaggi in moto intorno al mondo con la barba lunga che secondo me quando torna a casa ci trova delle lucertole dell'Hymalaya dentro che ci hanno fatto la tana, Nessuno gli dà mai il giusto peso a Ewan, non è mai stato candidato manco a un Golden Globe per sbaglio, porello...
















august osage county animated GIF
Ne mancano un bel po' ma evidentemente non erano degni neanche di una giffetta piccina picciò. In effetti Robots...

Borisanta Claus

$
0
0
Ogni maledetto Natale
Trama: Personaggi in cerca di attore

Arriva un po' in ritardo sull'unico film di Natale che avevo voglia di vedere e dire che avevo anche ricevuto l'invito all'anteprima e l'avevo dovuta regalare, ma chi sono? Broccolo Natale?
Insomma ecco il nuovo film di "quelli di Boris", dove Boris era quella serie che vedevano tutti tranne io e quando mi dicevano "smarmella", "oggi nun me va de fa un cazzo", "esticazzi" io facevo delle facce da isola di pasqua (per rimanere in tema feste comandate) e tutti "MACHENONVEDIBORISSEIPAZZOÈDAMORIDARRIDERE". E alla fine non ho mai visto Boris, non perché non mi fidassi - succede sempre così, se qualcuno ti consiglia fortissimo una cosa è la volta che non la vedi, ci sono persone che ancora non hanno visto Breaking Bad e credo sia colpa mia che ogni volta che iniziamo un discorso su qualsiasi serie tv io li fulmino con un "ma che parliamo a fare se non hai visto BB?". My Bad, my Breaking Bad.
Tornando a noi, OMN era stato abbastanza "piaciuto" da quelli che a Natale non vedono i cinepanettoni perché la squadra messa su era di quella forte, da Pannofino a Guzzanti, dar Bufalo ai sempre amabili Giallini e Mastandrea. La curiosità ce l'avevo, ed era abbastanza ben riposta. Anche quella cosa che avevano fatto i Jackal era niente male:

Il film fa ridere. E la struttura a doppia famiglia/poveri vs ricchi/stessi attori, per quanto non originalissima (anche se lo è per il panorama italiano) funziona.
Ora, non per voler per forza essere fuori dal coro, ma in giro si diceva che la prima parte, quella dei burini esagerati brutti sporchi e un po' cattivi (con toni quasi horror), fosse meglio della seconda, quella coi ricchi viziati annoiati proprietari d'azienda intenti a preparare un Natale coi fiocchi.
Io ho riso più per la seconda, mi sono piaciuti più i personaggi, e Guzzanti filippino vale tutto il film (il debito al Peter Sellers di Invito a cena con delitto, ma anche al filippino del suo amico Mazzocca è palese:

Quindi sì, al solito un film "carino" assume la forma di un film di cui parlare meglio del dovuto perché intorno c'è la merda fumante, non dico una rosa nel deserto, ma una margheritina sì, dài.
Il problema è un po' il solito del cinema italiano: si accontenta di se stesso. 
Abbiamo già detto Cast Ok, Idea OK, ridere OK, Guzzanti "signoLa" OK, ma il taglio netto tra i due episodi è troppo davvero troppo... netto. 45 minuti qui/45 minuti qua, fatto il film. Come non pensare a quanto una storia un pochino più "strutturata" sarebbe stata molto gradita? Come non pensare ad un finale con le due famiglie riunite in una grande festa chiassosa e folle? Come non pensare a quanto avrebbero funzionato scene in cui i due personaggi dello stesso attore si incontravano, riconoscendosi in tic comuni (ecco! Perché, anche senza farli incontrare, non mettere in bocca ai personaggi dello stesso attore, ogni tanto, qualche battuta o ragionamento uguale? Si sarebbe sottolineata la vicinanza "antropologica" di due classi così lontane. Chiamate CB la prossima volta in sede di scenggiatura mi raccomando eh.) e magari risolvendo l'uno le frenesie dell'altro - sì, proprio con l'incontro dei doppi di Marxiana memoria:

Troppo costo per gli effetti speciali? Ma dai che ormai il doppio lo fanno cani e porci, erano finiti pure negli Awards i Doppi lo scorso anno.
Il problema lo capisco pure eh, non è facile avere millecento personaggi e calibrare le apparizioni di tutti, ma forse è stata proprio questa la pecca, voler dare a tutti un minutaggio accurato, senza scontentare nessuno, trasformandone alcuni (troppi) in mere macchiette un po' inutili. Se si fosse pensato ad una storia più strutturata, con i personaggi a dare il "colore", sarebbe stato perfetto.
Ennesima occasione sprecata? No, non si può dire completamente. Ma il sottofondo di "qualcosina in più poteva essere fatta, forse avete peccato un po' di fretta" rimane. CErto è che se questa fosse la media dei film italiani sarebbe sempre Natale.
Rimane il fatto che i due giovani innamorati, Cattelan e Mastronardi, recitano veramente da cani, lui più di lei. E poi ci sarebbe sempre quel problemino con Ocean... sai... questo:
Ma a verità è che, per me, dove ci sono Mastandrea e Giallini, questo Giallini qui:

è sempre festa. Buon Natale!

SIAMO SERIAL • Man Dating Trolls

$
0
0
Man Seeking Woman
Trama: Le situazioni assurde di Lui e di Lei

Si viene accolti dalla splendida, grafica, minimale e divertente sigla:

(fatta da Digital Kitchen, un esempio da seguire) e subito si entra in una dimensione di assurdità talmente esagerata che si rimane quasi spiazzati.
Già, perché MSW è totalmente FOLLE.
Come sapete mi tengo lontano dalle Comedy, che c'è poco da ridere sulla situazione delle serie odierne (l'avete saputo? Sono morte...), pensa quanto può far piacere unirsi al coro delle risate preregistrate, infatti l'ultima che ho provatoè stata l'ennesima delusione.
Ma poi c'è MSW, in cui vedi le avventure romantico-erotiche di un giovane nerd newyorkese, interpretato da chi se non Jay Baruchel, uno del Nerd Pack, che è stato molto fortunato a nascere in un'epoca in cui anche un allampanato sfigato poteva essere un attore con tanto di fighe a seguito, lui se il nome non vi dice nulla
uno amico di Seth, James, Jonah, Michael e gli altri (riassunti qui).
Dicevamo l'assurdità. Qualche esempio.
Jay viene lasciato dalla ragazza a minuto uno. Una nuvoletta di fantozzi gli si piazza sopra la testa e iniziano a piovere rane. Poco dopo scopre che la ragazza si è fidanzata di nuovo. Con Adolf Hitler. Non uno che fa Adolf, proprio lui.
La sorella di Jay/Josh gli organizza un blind date con una svedese. No, non quella biondona sul marciapiede, piuttosto il troll che rovana nella spazzatura dietro di lei. E troll non è un'offesa, è la realtà:
Puntata 2. Jay/Josh è pronto, lubrificante e fazzolettini a portata, a regalarsi un po' di sano piacere onanistico, ad un certo punto "qualcuno" grida BASTA! Questo rapporto ormai non mi piace più! Una volta era tutto più bello, romantico, emozionante, ora è solo meccanica, solo routine. A parlare è la mano di Jay, con tanto di occhi, naso e bocca. Che lo "lascia", staccandosi e andando via come farebbe Mano degli Addams.
Ecco. Il grado di assurdità è questo: grottesco, fantasy, pazzo, divertente.
Matrimoni all'inferno. Corsi di Rehab per fidanzati. Ragazzi perfetti creati come farebbe il Dr. Frankenstein. 
Cupidi rapper strafatti. Coppie che ti vogliono per forza sistemare e far entrare nella loro setta diaolica di cenette e giornate da IKEA. Intimo della ex rimasto a casa posseduto che necessita di esorcismi. Riunioni alla Dottor Stranamore con tanto di scienziati e generali guerrafondai per scrivere il primo messaggio alla ragazza incontrata sulla metro, evitando la "solita" foto
Appuntamenti con Robot che una volta scaricato l'hard disk scappano con qualche scusa. Mostri giapponesi fatti di piselli... già...
Ecco MSW, una serie molto divertente in 10 episodi che si bevono in una maratona neanche troppo lunga - 20 minuti x 10= 200 minuti, ti basta mezzo pomeriggio e mezza sera -  che, pur esserndo palese che i primi episodi sono mezze bombe che piano piano esauriscono la forza propellente di ridere, da vedere, perché fidatevi, oltre la cortina di assurdità e divertimento pazzo, è tutto fottutissimo neorealismo.

SIAMO SERIAL 2x1 • Super Zombie

$
0
0
Io penso di averlo capito perché gli zombi sono la nuova passione mondiale, il perché hanno prevalicato addirittura i vampiri in quanto a produzione massiva di qualsiasi cosa, serie tv, film, fumetti, libri, webseries, gif, tutto. Perché vi sarete accorti anche voi che da anni viviamo in un mondo in cui in quanto a passioni mondialic'è solo Supereroi a destra e Zombi a sinistra (ok, poi c'è la figa, quella non passa mai di moda), ma insomma se vuoi essere sicuro di avere un qualche seguito o ci metti supereroi o ci metti zombi. A quando una cosa con supereroi zombi?
Infatti ecco arrivare l'ennesimo serial tv comico di zombi, è tratto anche questo da un fumetto e si chiama:
I Zombie
Trama: Veronica Mors

E parla di una tizia che diventa zombi - poi molto arbitraria la cosa, questa parla e non è così ambulante come dovrebbe essere - e quando mangia i cervelli
rivive i ricordi del morto, quindi inizia ad aiutare delle investigazioni. 
Ho visto il primo episodio. E mi ha fatto schifo.
Il fumetto credo sia molto meglio, intanto perché disegnato da Micheal Allred (tutto rosso?! Poraccio...) che ha fatto anche la sigla, carina:

Peccato che il serial, già dalla prima puntata e non ho proprio il tempo di vedere se "cresce", fa schifo. Non appassiona, non fa ridere, l'investigazione è banale, gli attori trasparenti, la regia inesistente, e non ha neanche rispetto per la zombificazione: questa diventa mezza zombi senza motivo e ciao.
Spiegheranno tutto via via? Non saremo qui a vederlo. Piuttosto mi leggo il fumetto che sembra meglio:
Ma. A proposito di zombi fumetti (questo è uno dei miei "a proposito" meno campati in aria...). È successa una cosa. Una cosa che non mi sarei mai aspettato.
È successo che ho letto 10 anni di The Walking Dead in 2 settimane.
Ricordate quando in un impeto di marchettismo avevo pubblicizzato la serie a fumetti. Mi mandarono i primi numeri. Ecco, è stata una mossa sbagliatissima, perché non me ne sono più liberato e ho letto tutto. Tutto quello italiano tradotto e in inglese fino al numero 138 uscito qualche giorno fa.
Ed. È. Bellissimo.
Lo so. Sono sicuro che questa è la vostra stessa reazione. E so anche che sto facendo la figura del megafissatone di fumetti storyline disegnatori e tutte quelle cose che chi lo è davvero pensa che siano diventate fighe ma invece no, non lo sono, memento sfigato semper:
Ma il fumetto di WD è davvero pazzesco. Non parlo dei disegni che niente di che, parlo di quello che succede, e, soprattutto, di come succede. Parlo del coraggio di cui va fiero e che la serie non ha neanche lontanamente. 
Se nella serie tv la parola importante è "walking" (anche se sarebbe meglio talking), nel fumetto è solo DEAD.
Ora, se è vero che una serie come Games of Thrones ha fatto la sua fortuna proprio ammazzando personaggi che sembravano inammazzabili, tanto che ogni volta uno dice AAAHH HANNO AMMAZZATO [QUESTO] NON CI CREDO, dall'altra parte Walking Dead ha cristallizato alcuni personaggi così tanto da renderli immortali. Basta pensare al ricambio di attori neri che ha avuto dal suo inizio. A tratti ridicolo. Te li immagini gli attori neri del cast che appena vedono arrivare uno nuovo e nero sanno che presto faranno una brutta fine (basta pensare all'ultima puntata)... Infatti aggiornando il nostro bollettino morti:
Ecco. Tutto questo non succede nel fumetto. Io ora ho voglia di fregarmente dello spoiler e dirvi che succedono cose PAZZESCHE TIPO CHE RICK PERDE UNA MANO SUBITO!
CHE ANDREA È ANCORA VIVA ED È UNA FICA TOTALE! 
CHE LA NEONATA MUORE SCHIACCIATA DALLA MADRE!!!
Insomma veramente roba da pazzi. Ne potrei elencare mille altre ma vi rovinerei le sorprese, che quelle che centellina il serial sono scemenze (una stagione intera a cercare Sophia e quella era zombi dentro l'aia, ma va va).
Insomma ho pensato che se tanto si lamentano i lettori di GoT e vanno in giro per le fiere vestiti da Kahl a dire "ma i libbri sono vevamente moltto più bellhii infatti a pagina 358 di libro tve ci sta sansa che invece di dire ciao dice buongiorno" allora io adesso ho trovato il vero motivo per continuare a vedere WD: starò tutto il tempo a dire "cazzo nel fumetto quanto è più fico!!! E VOGLIO VEDERE SE FANNO A CARL QUELLO CHE GLI FANNO NEL FUMETTO!!! VI SFIDO BASTARDI DUE VOLTE VI SFIDO!" (Questo non ve lo dico perché sarebbe rovinarvi davvero troppo...)
Sarà che ormai con ventimillemilioni di americani che ti guardano non puoi far inchiodare a Michonne le palle del Governatore ad un'asse di legno ed è più comodo far sparare a Shane zombificato dal bambino e non da vivo come nel fumetto.
Insomma parafrasando quello che si dice sempre dei libri "molto meglio il fumetto". Vi sareste mai aspettati, una marchetta diventa un consiglio accorato: leggetevi il fumetto di Walking Dead, riscoprirete quasi un piacere nel vedere il serial (piacere che non c'è mai veramente stato, vista la noia che impera sempre e comunque).
Ah volete sapere qual era la grande verità che ho capito sul perché gli zombi sono di moda? Non è una roba del tipo "il consumismo" e neanche del tipo "siamo noi i morti viventi", ma è questa: a noi ci piace la postapocalisse (anche extrazombie ma se è con zombi è meglio) perché, pur senza ammetterlo, la vogliamo. Noi vogliamo vivere in un mondo senza più regole, politica, infrastrutture (e senza internet soprattutto) perché solo così potremmo scoprire la nostra vera natura, non di genere umano, ma di singolo. Ciò che siamo dentro, senza vestiti per recitare, maschere da fingere, case, famiglie, mutui, lavori, cartellini: solo l'IO e quello che ci porterebbe a fare. Vivere una situazione così estrema da dover trovare il cuore, il core, del nostro essere, e seguirlo. Se poi diventi leader di un gruppo di tagliagole, cannibale, dottore, solitario, costruttore di armi, biker solitario, non importa, sarai TU. Il vero Tu.
Detto questo torniamo seri:
Ok, la smetto. 
Comunque Marvel Zombi esiste eccome, state pronti che prima o poi lo fanno
Ma vi lascio con una promessa, appena faranno una qualsiasi opera visiva (film o serie tv, non vale il cartone animato) tratto da questo:
Io smetto di guardare cose di zombi per un anno.

Vampire Weekend

$
0
0
What We Do in the Shadows
Trama: Interviste coi vampiri

Era tanto tanto tanto tempo che non ridevo così di gusto, e per di più con una horror comedy sui vampiri (c'è argomento più dissanguato dei vampiri?). Ed ecco WWDitS, un film neozelandese che, sul serio, non esagera, fa ridere dall'inizio alla fine.
È un mockumentary, quindi un po' telecamerina, ma è del tutto perdonabile vista la sceneggiatura davvero scoppiettante (lo so sto usando termini a cui non siete avvezzi.. scoppiettante... ma che mi sono ammattito?) e i personaggi davvero eclettici (echle?).
Allora, la storia è questa: ci sono 4 vampiri che convivono, sono coinquilini. E sono, ognuno a suo modo, un topos del vampirismo.
C'è Viago. 
Lui è il vampiro dandy, effeminato, un po' pentito ogni volta che deve nutrirsi di qualche ragazza, infatti prima di azzannarla le prepara sempre un ambientino confortevole, pieno di asciugamani e giornali per terra. Anche per quel fatto che spesso si sbaglia e tronca di netto la giugulare. È il più candido, si diverte ancora a fare il giochetto dello specchio
e tiene insieme i quattro amici col suo sincero entusiasmo.
C'è Vladislav. 
Lui è praticamente il Conte Dracula, ama il sesso ma anche di più la tortura, ha un piglio da re e uno stile da Piero Pelù dei tempi andati. Ed è è interpretato da Jemaine Clements, uno dei due registi del film e che è anche quello di Gentlemen Broncos, un film iperapprezzato molti anni addietro...
C'è Deacon.
Lui è il vampiro smargiasso, quello sicuro di sé, con la pletora di servili schiavi intorno e sempre pronto a fare a calci volanti con il primo lupo mannaro che lo guarda male.  È anche un ballerino provetto
E poi c'è Petyr. Il dolce caro Petyr.
Che è Nosferatu. Un vampiro di quasi 9000 anni che praticamente è un essere incapace di provvedere a se stesso. Poverino, è tenerissimo.
Il documentario sulla tranquilla vita di questi quattro "vampire friends" procede tra piccoli litigi quotidiani, la scoperta di internet, scherzetti ai danni dei poveri malcapitati che vengono portati a cena da loro (spaghetti che diventano vermi, il solito vecchio trucchetto alla Ragazzi Perduti) e le serate in giro per la città a cercare di essere invitati dentro le discoteche... capite no... non ci possono entrare da soli, devono essere invitati. Per non parlare delle pulizie di casa

Risolte con il più ancestrale, antico, leggendario manufatto vampiresco di sempre, il giralapulizia
Fa ridere. Fa ridere tanto e bene. Racconta di tutte le tipiche manie, le storie, le leggende sui vampiri, di tutte le cose che ormai sono di dominio pubblico - anche un bambino ormai sa chi sono e tutte le regole a cui devono sottostare - e le sparge nella trama divertentissima del film, che lascia egual spazio ad ognuno dei quattro (anche se poi diventano cinque, ma poi tornano quattro, purtroppo...) succhiasangue con lo stesso piaciometro. Vi piaceranno davvero tutti, e vi piacerà il film, e vi piaceranno gli uomini lupo e le banshee e gli zombie... 
Bràvo. Così si fa una commedia sui vampiri (o in generale su personaggi horror ormai stra-abusati), non come l'ultima che mi ricordo del genere comic-vampiro, quel Dark Shadows di Tim Burton, in cui alcune gag addirittura uguali (il lavaggio dei denti, lo specchio) non facevano ridere per nulla. Questione di tempi e anche colpa di Gionni Tic, mentre gli attori di WWDitS sono tutti in formissima.
Ce l'aveva detto anche Eleonora.
E, se penso al film recensito lunedi, italiano e con una struttura quantomeno originale per il nostro paesello disperato in quanto a idee, penso per l'ennesima volta a quanto siamo indietro su tutto. Questo film di ridere sui vampiri poteva essere tranquillamente girato in qualsiasi paese extra-america del mondo, italia compresa, non mi dite ora che in italia non sappiamo tutto sui vampiri; non ha effetti speciali eclatanti (anche se ne ha, ma nulla che non si possa fare anche da noi), non ha una megaproduzione alle spalle, non ha attori strafamosi, ha solo molta molta intelligenza, ritmo, e una dannatissima capacità di far ridere.
Infatti in patria è un mezzo cult, tanto che gli fanno fare l'haka tra gli All Blacks a questi vampiri:
Almeno si emancipano un po' dagli Hobbit... noi quando ci emancipiamo dall'interno casa con famiglia e ci decisiamo a fare un film così? 
Solo i vampiri di 8000 anni potranno vedere quel momento, forse.
Intanto vedete OGGI WWDiTS che è divertentissimo e che ci ha dimostrato ancora una volta, assodato il fatto che nulla di nuovo si può creare più, che non è mai cosa fai, ma come lo fai. 
Anche un film comico sui vampiri. 
Forse soprattutto un film comico sui vampiri.

The Loff

$
0
0
The Loft
Trama: Condom-inio

Dicevamo qualche giorno fa di quei film che, a livello produttivo, sono "mezzi-mezzi". Non sono delle produzioni ridicole girate in digitale (quelle dove stanno finendo anche nomi come Nicholas Cage e Bruce Willis, poracci...), ma ovviamente sono mille miglia lontane dalle produzioni di Hollywood serie. La scorsa settimana criminale praticamente era fatta solo di film così. FIlm in cui fotografia, scenografia, montaggio sono fatti (ovviamente non ai massimi livelli) ma da onesti lavoranti del settore - poi ti chiedi perché c'hanno il sindacato. Tutto va più o meno come andrebbe in un altro film non definibile monnezza, ma lo stesso la sensazione è che sia qualcosa fatto con lo scarto.
La cosa strana è sempre la presenza nel cast di gente più o meno conosciuta. Dite che li conosco solo io perché sono fissato?
Eppure Karl Urban lo conoscono un po' tutti giusto?
Maddai Karl! Grumpy Dredd... quello del telefilm giustamente interrotto sui robot... dai sta pure in Star Trek. No eh? Lui:
Eppoi James Mardsen anche lo riconosci al volo no?. Massì Jimmy... coso, Quattrocchi! O anche quello del remake di Cane di paglia. No eh? Lui:
Eanche Matthias Schoenaerts non serve mica copiare/incollare il nome, no. Come non ricordarlo nel Sapore di Ruggine e Ossa e l'altra settimana in The Drop. No eh? Lui:
Eccheddire di Wentworth Miller, con un nome così. Massì era quello di Prison Break. No eh? Lui:
Tutti bei tipetti non c'è che dire. La quota rosa di lettrici è accontentata. Roba che ti viene il sospetto che piuttosto che portarci le amanti questi ci hanno costruito una SPA in quel loft e tutte le signorine che si vedono entrare e uscire sono le estetiste. Ce n'è pure un quinto ma è un ciccione, quindi non vi interessa. 
Insomma boh, questi qua alla fine delle cose conosciute le hanno fatte, o le fanno, e poi si ritrovano tutti insieme in un film di seconda categoria, con una buona idea, e uno svolgimento assolutamente imbecillle.
Cinque amici masculi si prendono un loft in un palazzo iperlussuoso per farci i "porci comodi" loro con amanti varie all'insaputa delle mogli.
Ovviamente qualcosa va storto e ad un certo punto una biondona viene ritrovata assassinata sul letto. 
Chi è stato? Inizia la ricostruzione dei fatti in pieno stile agatachristiano, ovviamente piena di quei tipici voltafaccia e sorprese e "MA VA!?" che avrebbero fatto la felicità di Hitch (più volte omaggiato, a partire dalla locandina vertiginosa), non fosse che qui stiamo parlando di sceneggiatori imbecilli e di attori che non sono né James Stewart né Cary Grant - del lato femminile proprio meglio non parlarne che insomma, addavenì Grace Kelly:
PErò, nonostante l'inevitabile Broccolo, sarebbe stato un affronto dargli il Chicken, mi è parso uno di quei film che, preso proprio proprio con le pinze proprio come faresti non so con un topo morto, potrebbe addirittura non farvi del tutto schifo (non a tutti fanno schifo i topi morti, sempre meglio delle gatte morte come quella qui sopra). Bisogna anche dire che l'ho visto sotto una bomba endovena di Toradol, quindi prendete con le pinze pure tutto quello che ho scritto dall'inizio. No, non intendo da questo inizio. Simpaticoni.
Io pure lo voglio un loft dove fare la cosa più bella di tutte con le amichette a riparo da sguardi indiscreti. Vedere film, ovviamente. Che altro scusa?

Cenerantola

$
0
0
Cenerentola
Trama: Salagadula chittesenc'

E pensare che è tutta colpa di questo essere qui:
Esatto. Tim Brutton (che ormai pare proprio un cattivo di un film Disney, di quelli brutti con la faccia da topo innamorati della bella che rosicano e quindi vogliono far vivere tutto il regno in un mondo senza più gioia al cinema), che mentre lui se la ride coi suoi bei dentoni e i capelli scarmigliati e fa film neanche più così personali, a noi ci stanno rovinando ogni singola fiaba una per una che pare che ci provano gusto.
È colpa sua perchè lo vedii maestraa ha iniziatoo luii con quel bruttissimo film che era Alice (tutt'ora il peggiore dei fairy movies) che però ha fatto fantastilioni di dollari e dal quel momento la Disney si è accorta che aveva tanti e tanti milioni da guadagnare trasformando il suo patrimonio cartonesco (o meno) in film live action, come quando le case editrici iniziano a sfornare collane di classici con la copertina nuova che ovviamente costano la metà perché sono già belli che scritti da decenni.
Da quel momento è stato un proliferare di fairy film, avevamo fatto l'elenco qui, e la mania non è scemata neanche un po' (scema sì, scemata no...). Pochi mesi ci toccò Angelina (!) versione strega cornuta e mazziata e tra poco arriva la Bella Hermione e la Bestia, non prima di Pan:

Nel mezzo ecco Cenerella. Con la regia di Kenneth Branagh, uno che per decenni ha inseguito il bardo in lungo e largo e poi ha ceduto pure lui ai milioni di hollywood riuscendo a fare un cinecomics molto personale e riuscito, era il primo Thor. E qui invece dove sta Branagh? Ma forse magari si era scordato un attimo chi è perché non v'è traccia di regia, non v'è idea che sia una, non v'è spunto creativo che non sia assolutamente nella norma, per dirla in parole povere, lo poteva girare veramente chiunque.
Il film segue pedisequamente la favola, non c'è nulla di diverso (ennontestammaibenegnente, e quando cambiano fanno male, e quando fanno uguale fanno male...) e la scelta di fare Cenerentola solo perché era una delle poche famosissime ancora rimaste senza versione live action è tra le più sfortunate che potevano esserci, per un motivo e uno solo, ed è questo: in un solo film la Disney spazza via cinque anni di riuscitissima emancipazione dalla figura della povera Principessa buona e massacrata da tutti che solo, e ripeto SOLO, grazie al Principe riesce ad evitare il suo destino di povera sguattera vessata da matrigna e sorrelastre (ah già, l'aiutano anche dei topi e una Fata Madrina, tutte cose molto reali... proprio come il Principe Azzurro, già).
Si era partiti da Rapunzel, passando per Brave e Biancaneve e il Cacciatore (tutt'oggi il migliore dei Fairy Movies) e si era arrivati a quel fantasuccesso che è stato Frozen, un successo sia economico che per il femminismo applicato al cartone animato, gli uomini finalmente nei loro ruoli più adatti (lo stronzo bastardo o il giuggiolone un po' scemo) e le donne al potere dei loro poteri. Oh!
E invece ecco Cenerella, che bella è bella eh, mica dico no...
È quella di Downton Abbey, buttala via... questo 2015 è destinato a farmi rivedere le mie posizioni sulle bionde (!).
...ma che è per tutto il film una povera fessa in balia di cattiverie e desideri altrui. Reazione alle angherie? Zero. Reazione all'innamoramento e poi perdita dell'amato? Zero. Reazione circa la scelta del vestito per il ballo ad opera di una Fata Madrina - intepretata da Johnny Depp no è Helena Bonham Carter cazzo recitano UGUALE ormai, tutti occhioni e mossette, si prestano pure la dentiera secondo me -
Zero. Ma se lei aveva un vestito rosa che le ricordava la mamma? Ma faglielo rosa no?!
Insomma Cenerentola è la più scialba delle protagoniste Disney, non gli succede neanche qualcosa di VERAMENTE atroce - voglio dire, a Biancaneve cercano di strappare il cuore con un coltellaccio, no dico... - e lei non si ribella mai quando avrebbe potuto, eccome se avrebbe.
Insomma il film è spento, non brilla, racconta quello che deve raccontare e la chiude lì. Diverte pochissimo, giusto la trasformazione degli animaletti in cocchieri e valletti, e una volta finito già e bello che dimenticato. Speriamo lo sia anche nelle giovani spettatrici che dopo un anno a chiedere i costumi di carnevale di Elsa, le cartelle di Elsa, a chiamare i propri cuccioli Elsa anche se erano tartarughe d'acqua, Elsa disù Elsa diggiù, potrebbero tornare con un colpo di spugna a credere che davvero nel mondo c'è un Principe Azzurro che un giorno suonerà il batacchio (!) sulla porta e porgerà loro una scarpetta di cristallo per poi portarle nel suo castello fatato.
Che poi ditemi voi se è più bello sbarbato, pulito, pettinto e tutto vestito a puntino o così:

La matrigna è Cate Blanchett ovviamente di una bellezza impressionante come sempre che però a un certo punto si scorda di recitare e inizia a fare tutte delle facce buffe

Ma perché tutta questa passione per le Fiabe? Ma che è successo? Sono scaduti i diritti? Io mi sono fatto un'idea generazionale. Diciamo che i nostri genitori ci hanno fatto vedere i vecchi Classici Disney perché loro li hanno visti da piccoli, e che ci portavano a vedere quelli a noi contemporanei perché erano ancora capolavori (Re Leone, Aladdin). Ora abbiamo ragazzini di 10 anni (nati quindi nel 1995, dio santo...) che hanno genitori 30qualcosa, che forse non hanno visto i Classici (non parlo di me e di voi, parlo della ggente!!1!!), che quindi magari gli mettono il DVD di Shrek e passa il pomeriggio di paura con figlio e il di lui amichetti? E allora via a vedere i nuovi film come fossero visioni del tutto nuove. Succede questo? No perché Cenerentola sta andando molto bene al botteghino e non mi spiego tanto perché.
Fate una cosa, se dovete stemperare la vivacità perché avete malditesta mettete per la 147a volta Frozen, ma se avete voglia di far vedere Cenerentola ai vostri figli, a quel punto mettete il Classico Disney, almeno impareranno queste canzoni intramontabili qui:

O a limite la versione di Melies, li stendete sicuro:

O quella di Lotte Reininger, paura

Mi raccomando NON vi sbagliate a digitare che se vedono Tinderella è la fine:

E poi ci sarebbe questo che sarebbe il film definitivo di sempre:

E a proposito di Frozen, il corto animato Frozen Fever messo a forza per trascinare il film al botteghino è davvero insipido. Tre minuti di canzone brutta con personaggetti di ridere pericolosamente vicini a quelli che tanto odiamo creati solo per farci i pupazzi
Mi dicono dalla regia di approfittare della questione principesse Disney per ricordarvi che sul sempre valido Chicken Broccoli Magazine le abbiamo ammazzate tutte, Cenerentola compresa:
Lo potete sempre e comunque acquistare QUI, io ve lo spedisco andando alle poste anche con i calcoli renali, pensa che Principe Verde Broccolo che sono.
Che altre favole ci attendono all'orizzonte? Pan l'abbiamo detto, La Bella e la Bestia l'abbiamo detto, poi il Libro della Giungla versione motion Capture con Bill Murray-Baloo, poi il seguito di Biancaneve e Cacciatore dove però c'è solo Cacciatore, poi sembra una Sirenetta di Sofia Coppola (pensa che palla, due ore di lei che gira in un acquario), il Pinocchio di Del Toro è in stallo, appena annunciata la versione live di Mulan e poi il seguito di Alice, stesso cast, regista diverso. Che forse, speriamo, chiuderà il cerchio dei Fairy Movies. 
Per aprire la Fase 2: Principesse Unite! Mondo fatato condiviso e tutte le principesse insieme per combattere la lega dei Supercattivi! Che bomba.E già c'hanno pensato:

C'erano un marito cinese, un marito arabo e un marito ebreo...

$
0
0
Non sposate le mie figlie!
Trama: Quattro matrimoni e due razzisti

Parte bene. Questo sì. Chiudendo un occhio sul presupposto un po' forzato di queste tre figlie che sono sposate una con un ebreo, una con un arabo e una con un cinese (che pare la barzeletta), e di quelle che possono essere le conseguenze su questo padre vecchio stampo che "io non sono razzista ma...", il film, almeno per la prima mezzora esaudisce il desiderio di ridere "alla francese" (quindi con piglio abbastanza charmant) di queste cene fatte di battutine e brutte figure, imbarazzi e sguardi complici. E fino a qui, un film perfetto da vedere con mamàn, insomma ben al di sopra di Emotivi anonimi, ma nulla di così particolamente diverso da una commediola ben scritta di qualsiasi altra parte del mondo.
Poi arriva l'ultima figlia, e con lei l'"affronto" finale: si vuole sposare un nero, la G è muta.
E qui il film, oltra a prendere derive farzesche - aspettate di sentire parlare i genitori di lui, dall'africa nera che manco i doppiatori dei gorilla di Tarzan veramente, altro che razzismo, manco Striscia la Notizia.
Il film dura una novantina di minuti, sembrano 120. Tra il padre che continua a fare le macchiette da razzista, la madre stressata, le figlie rincoglionite, i mariti che prima di odiano poi si amano, tutto finisce in melassa adatta al natale di Canale 5, anzi La Cinq.
Per scordarci di questo ennesimo film franscesino uscito maluccio che è arrivato come sempre nelle sale italiane carico della sua spocchietta francese che tanto lo sanno che le mamme ci vanno a vedere questi film francesi e mi chiedo se altrettanti film italiani arrivano là, non credo, ci vediamo un po' di matrimoni famosi:
Qualcuno vuole sposarmi a proposito?

SIAMOVIE SERIAL • 1992, l'anno delle mie e delle tue commerdie

$
0
0
OH!
Ma che fate finta di niente? La scorsa settimana sono mancato praticamente TUTTA la settimana e neanche una letterina di protesta? Un messaggino di preoccupazione? Una corona di fiori che ne so, una foto di tette? Guarda veramente dai nemici mi guardi Dio che dai lettori ma guarda un po'.
Allora visto che vi interessa tanto non ve lo dico neanche perché non c'era CB, sappiate che ha molto sofferto, più ancora di quando guarda film brutti per salvare voi, un vero martire, altro che supplizi di Gesù. Ho sofferto talmente tanto ed ero talmente gonfio di antidolorifici che così, a sorpresa totale, ho visto il mio primo film dei soliti idioti:
La solita commedia
Trama: La solita commerdia

I Soliti Idioti li conoscete tutti. Sono quei due che partiti da MTV a furia di DAICAZZO hanno conquistato un certo pubblico. Non nel senso di un certo pubblico numerico, ma proprio una fetta di pubblico bel precisa, molto giovane, molto ignorante, molto provinciale. Sicuramente sono tanti, ma la quantità non sempre vuol dire qualità (perché dico questo? Perché, senza che sto qui a spiegarvi come ho fatto, qualche anno fa mi è capitato di andare a vedere I soliti idioti allo spettacolo teatral-musicale che portavano in giro per l'Italia per, sacrosanto, monetizzare il più possibile, e c'era tanta gente, perlopiù orrenda... di quella che incontri ai concerti di gruppi bruttissimi tipo Modà o allo stadio col braccio alzato ecco...).
Eppure nei Soliti Idioti ho sempre visto una capacità di scrittura molto buona, un occhio alla commedia d'altri tempi (anche se è inutile che loro dicono di essere i Nuovi Mostri o i nuovi Cochi e Renato, non lo sono, e dovrebbero anche togliersi 'st'etichetta di dosso), e comunque un senso del comico e della messa in scena abbastanza atipico per l'italia, con quel giusto tono assurdo che a noi manca del tutto e che all'estero spopola (vedi tanta america dei vari SNL, ma anche tanto UK tipo Little Britain). Ecco, I Soliti Idioti avrebbero tutte le carte in regola per fare comicità di ridere (e di successo), quel tipo di comicità per capirci che ultimamente abbiamo amato in Men Seeking Woman, senza il bisogno di ricorrere a mezzucci come la parolaccia imperante.
Lo sapete che impressione ho? Che siano loro stessi ad autosabotarsi, che sia una scelta consapevole quella di dare in pasto a chi li segue la monnezza, le parolacce, le cose tirate un po' via, perché tanto vista la pochezza intellettuale del loro pubblico (di cui comunque non vanno fieri, visto che i loro side-project sono tutt'altro che idioti, tipo scrivere libri o fare canzoni), e visto che comunque pecunia non olet, si riducano un po' al "ma che cazzo ce frega mettice du' parolacce tanto quelli ridono e sticazzi" (come dirette Ruggero).
Insomma La solita commedia, che parte da uno spunto carino - Dante torna sulla terra per aggiornare i nuovi peccati dell'umanità accompagnato da un Virgilio mezzo scemo - si arrotola in sketch che fanno ridere pochissimo, quando mai, personaggi dimenticabili, citazioni scempio (su tutte quella di Trainspotting) e recitazioni buttate in caciare tanto ci pensa il make-up a fare il resto. 
Non c'è un briciolo di storia, di legame, un film fatto di fretta, dalla scenaggiatura alla regia, e si vede.
Se i due si prendessero il tempo giusto di scremare tutte le idee che gli vengono in mente invece di girarle presi dalla paura che poi magari il pubblico se li scorda sarebbe meglio, sarebbe guardare a spettro più ampio, e credo che sia il momento di farlo, visto che ripeto, secondo me la testa ce l'hanno. Probabilmente mi risponderebbero che i produttori pressano.
Fatto sta che il film è un supplizio.
Ma il supplizio più grande è stata lei, Tea - cagna maledetta - Falco. 
Tempo fa, quando Bertolucci (che ora dovrebbe essere condannato per danni contro l'umanità, o perlomeno contro l'associazioni Attori Italiani) tirò fuori dal cilindro questa debosciata orrenda per quel suo film piccino picciò, osai, con parole che non oso rileggere e di cui mi pento amaramente, quasi scusare questo suo fare strascicone e figlio del deboscio tanto mi sembrò addirittura adatto a quel personaggio (faceva appunto la strafattona debosciata). Poi Verdone - ricordiamo nel suo peggior film di sempre - le diede un'altra possibilità. E insomma com'è come non è questa è diventata "attrice". Ma cristo santo di Dio e la Madonna (visto che siamo in tema) ma guarda che non te l'ha mica ordinato il medico eh! Puoi fare tante cose! Vai a fare la stilista figlia di papà, la chef figlia di papà, la designer figlia di papà, la qualsiasi cosa figlia di papà (che la Falco sia figlia di papà non riesco a metterlo in dubbio, non mi spiego altrimenti il suo coinvolgimento nel mondo del cinema... oppure quelli che si è scopata dovevano essere proprio alla canna del gas, perché insomma non è maco così figa...), ma ti prego BASTA fare l'attrice. È un affronto alla categoria tutta. 
Vi giuro è la PEGGIOR attrice mai esistita di sempre, che poi, già il ruolo di per sé mi ha sempre dato fastidio (sue precursore Asia Argento e Regina Orioli, quelle sempre con la bocca impastata e lo sguardo a mezz'asta), ma lei va oltre, è lo zenith della strafattonaggine ridicola.
Che poi nel film degli Idioti neanche appare molto, nei panni di Gesù e di altre macchiette insopportabili (quando tenta di fare i dialetti sublima il concetto di assurdo), è invece protagonista in:
1992 - La serie
Trama: Tangentopolinia

Che è la serie che ora si fregia del titolo "la nuova Gomorra" mentre di Gomorra non ha neanche un mignoletto.
Parla del 1992, anno in cui scoppio il caso Mani Pulite. Carlo, vai di ripassino come sai farlo tu.
Io di quegli anni ho ricordi fumosi anche se non ho mai fumatp, ero alle medie, innamorato per tutti e tre gli anni di questa tizia che si chiamava Livia, mi ricordo che disegnavo personaggi sui jeans con dei colori che poi dovevi stirare per farli rimanere appiccicati, mi sa che mi piacevano le magliette MAUI e mi ascoltavo i Queen e pensare che esistevano già i Nirvana ma io non ero grunge evvabbèddai.
1992 la serie rivanga quel passato ma lo fa con materiale un po' scadente (le lire, le spalline nelle giacche che ancora ricordavano gli anni 80, video di Berlusconi ancora non sceso in campo), ragazzine che danzano davanti a Non è la Rai (che poi era anche il programma che aiutò la mia generazione a mettere in ordine le proprie attitudini sessuali, i miei amici che ballavano le canzoni di Pamela ora sono gay, io ancora non riesco a scordarmi il culo di Francesca Gollini e le foto che fece anni dopo che ok passiamo oltre... comunque questo per dire che secondo me non ha fatto solo male quel programma) quindi come ricostruzione storica non mi pare vada molto a fondo, poi magari sono io che ricordo male, forse ero distratto dal culo. 
Come ogni serie italiana che si rispetti ecco un'accozzaglia di personaggi qualunque inseriti nel contesto storico, il famoso le storie, la Storia: c'è il disocuppato che diventa parlamentare della Lega, il poliziotto del team di Mani Pulite di Di Pietro che però c'ha del personale contro uno degli indagati, c'è la tizia bella e troia che scende a compromessi pur di lavorare in TV, e poi c'è Accorsi, l'unico personaggio davvero degno di nota - sarà perché la serie è una sua idea? C'hanno pure l'hashtag le sue idee... - che fa il post-comunista ora imborghesito che lavora a Mediolanum (o era Mediaset?) e che, forse, sarà la colpa del Cavaliere che scende in politica (almeno nella fiction), certo, bisognerebbe anche dire ad Accorsi che Don Draper nel Pirellone che va in giro per i Navigli e vende gli spazi pubblicitari grazie ai culi di Non è la rai non è che ci fa proprio la stessa figura si quello che va in giro per la 5th Ave e vende la Nostalghia.
Ma cosa non va? Non va che dopo il realismo altissimo dei vari Romanzo Criminale e soprattutto di Gomorra, in 1992 è tutto molto accettato, e acetato. Non va sicuramente la fotografia, che è - forse voluto? - tutta come se passasse su Rete 4 (avete presente no?), non vanno i personaggi che ricordano troppo altri personaggi (la tizia che vuole fare l'attrice è praticamente Patrizia di Romanzo Criminale) e non va che non ci sono momenti memorabili, almeno non ce ne sono stati in 4 episodi. E poi gli incroci che hanno messo tra i personaggi sono davvero troppo forzati: quello ha una storia di sesso con quella che è la sorella di quello che si scopa quella che è la figlia di quello che è il politico odiato da quello di prima che lavora con quello che ricatta il primo di questa lista... e che mo a Milano nel 1992 ci vivevano 10 persone?.
Continuerò a vederla perché c'è poco altro in giro, ma Gomorra, ripeto, è tutta un'altra cosa.
Noli me Tangentopoli, tranne Tea Falco vi prego fatela smettere VI PREGO! Altrimenti faccio scoppiare il caso FALCOTOPOLI! Ma li avete visti i suoi show reel girati a casa sua? No vi prego guardateli, sono ipnotici, assurdi, questa ha superato Asia Argento di dieci spanne, e qualcuno la fa pure lavorare capite! VI PREGO DOVETE GUARDARLI:

LA RAGAZZA HA PROBLEMI! LA RAGAZZA HA BISOGNO DI AIUTO PIÙ CHE DI COPIONI! DATEGLI PILLOLE, NON PARTI!
PS della sera di ieri sera. A quest'ora sono ricoverato quindi PORCA PUTTANA se non sfruttate questa volta per usare i commenti e farmi minimo un messaggio di auguri che ne so una foto di tette mi incazzo e se muoi vi vengo a infestare tutti i film che vedrete per sempre... facendo l'imitazione di Tea Falco. Paura eh?

Opera priva

$
0
0
Saop Opera
Trama: Applausi a scema aperta

Ed eccolo qui, quello che si crede il Wes Anderson italiano. Ora ricollego tutto.
Dunque, c'era quel film di Salvatores che avevamo odiato per quanto era palesemente copiato alla prospettiva cinematografica di Wes (quinte teatrali che si aprono, inquadrature simmetriche, colori pastello, toni un po' da favoletta, personaggi stramboidi, famiglia disfunzionale) e lo avevamo bollato come l'ennesima "maschera" indossata da Salvatores che ogni volta vuole fare un film diverso da quello prima ma riesce solo a scopiazzare altri (Vedi anche la sua versione "scorsesiana aiutame addì" di Educazione Siberiana).
Ma invece forse non era tutta tutta colpa sua, la colpa era dello sceneggiatore, che intanto ha fatto in tempo a diventare regista (come si fa carriera nel cinema italiano guarda...), si chiama Veronesi e non è quello di Manuale D'amore, è invece quello che si crede di essere Wes Anderson.
VI basti vedere come si presenta ad appena inizio film:
Già, una bella casa in sezione che se non avessimo già visto così la casa dei Tenenbaum, la barca di ZIssou e il treno per il Darjeleen avremmo anche detto "ah be', carina come idea". Per fortuna li abbiamo visti.
Il film parla del periodo natalizio vissuto in questo condominio abitato da vari ed eventuali: De Luigi che fa il Cane Bastonato sempre più spettinato timido innamorato stralunato per una Cristiana Capotondi (chissà se ha iniziato a scopare col suo ragazzo poi...) un po' torda e tutt'intorno amici che si credono gay, marescialli marpioni, attrici ninfomani, ex-ragazze di suicidi, e gemelli eterozigoti pazzi.
Quindi tra messa in scena, scenografia e costumi (tutto su una scala nettamente minore rispetto all'americano, ovviamente) il copycat di Anderson è completo, peccato che la regia sia davvero poco ispirata e le interpretazioni sono ovviamente lontanissime da qualsiasi attore abbia mai lavorato con Wes (Pagoda compreso), si salvano - e alla grande in effetti - Ale e Franz, che fanno ridere, hanno tempo comici che, almeno a me, piacciono tantissimo, e credo anche che si siano scritti le loro parti da soli.
Quindi il film è davvero poca cosa, che si sente autoriale solo perché coperto da un manto di forzata originalità che appare solo un tantinello "diversa" solo perché il resto dei film italiani sono feccia - basta pensare alla locandina, palesemente adattata al gusto italico del "faccione/scritta rossa", che nulla c'entra con il film in sé - e da una scrittura pacata e sottovoce, in cui le uniche scenette ben riuscite sono  evidentemente merito dell'indubbia esperienza dei coinvolti, basta pensare ad Abatantuono, che può non piacere, ma non gli si può dire nulla quando fa il bellimbusto mezzo scemo (credo lo sia davvero, infatti).
Insomma nessuno, ma veramente nessuno, sente la mancanza di questo autoeletto Wes Anderson italiano.
Comunque io pensavo che la Soap Opera del titolo fosse questa:
Livello di interesse rispetto alle paturnie sentimentali di De Luigi centomila volte pià alto.

Di male in Pegg

$
0
0
Sia chiaro. Simon Pegg ci piace. Lui (e il ciccio.compagno Nick Frost) li amiamo tanto dai tempi dei morti dementi e di tutta la Trilogia del Cornetto che ne conseguì. Abbiamo gioito che anche Hollywood si accorgesse di loro (anche se con film non proprio imprescindibili, o i n film dove neanche si vedevano) e anche quando si muovono da soli sono sotanzialmente su livelli abbastanza alti (Frost contro alieni che usano aquafresh e Pegg come comic relief delle serie Star Trek e Mission Impossible).
Solo che mi sa che negli ultimi tempi a Pegg gli si è un pochino bevuto il cervelletto, o qualtomeno non gli funzionava tanto bene quella parte di cervello d'attore/autore che gli ha fatto accettare due film veramente indecorosi se confrontati con il resto della sua carriera.
Uno è:
Hector and the Search of Happiness

Trama: L'importanza di chiamarsi Hector

Vi ricordate Walter Mitty, quel tentativo di Ben Stiller di fare un film fantasioso on the road con un personaggio stra-ordinario (nel sendo di super ordinario, per nulla speciale), che cerca di spezzare la sua grigia routine intraprendendo un viaggio verso una destinazione più o meno sconosciuta e durante il viaggio attravenso avventure rocambolesche e incontri tra i più inaspettati scoprirà se stesso e tutto quanto? Ecco, U-GU-A-LE. Solo con Simon Pegg e dove il fine ultimo del viaggio è la ricerca della (mucciniana) felicità.
Pegg è un psichiatra annoiato:
con una moglie fatta così:
(e che neanche cerca di ammazzarlo, dovrebbe baciare per terra...) che però ad un certo punto parte, si veste da sfigato con quei gilet pieni di tasche da fotografo anche se fotografo non è, e parte per la Cina, a vedere cos'è la felicità in Cina. Alla PRIMA sera quasi va a letto con una cinese. Ah, bravo, e ce voleva tanto, bastava andare al centro massaggi sotto casa.
Dalla Cina all'Africa passando per monaci tibetani con Skype, milionari che hanno soldi ma non sono felici, criminali che hanno potere ma non sono felici, vecchie fiamme che hanno figli e sono felici e una sequela interminabile di banalità messe in fila una dopo l'altra che rendono il film qualcosa a metà tra un diario di una quindicenne e un libro di Federico Moccia (che è un po' la stessa cosa in effetti).
Questa tanto anelata felicità viene messa dal protagonista - che si segna tutto perché ci vuole scrivere un libro che per carità è un best-seller annunciato se tanto mi dà tanto - per punti elenco durante il film. I punti sono questi:
Ora, magari sono un vecchio arido e ormai col cuore rinsecchito io, ma io non ha mai letto tante cazzate di seguito. Dài, è come quando qualcuno mette sui social quei meme tipo "Realizza i tuoi sogni!", "Lavora per vivere, non vivere per lavorare!", "Fai diventare la tua passione il tuo lavoro!"... ECCERTO! Perché infatti non lo sapevamo già?! Veramente mi mettono il nervoso quando le leggo... mi rendono davvero infelice.
Come infelice è tutto questo film, carico di sorrisi finti, di assoluti sulla gioia che un bacio perugina in confronto è Freud, di banalità sui popoli (quello cinese e quello africano in particolare) da denuncia e con l'asticella del ridere costantemente a livello zero. Fa ridere questo gioco di parole?
A-penis. Happiness. Bah.
E poi cosa diavolo c'è di male a godere della propria fantastica routine. Io sarei sfelicissimo senza la mia routine. Appena mi cambia anche solo di dieci minuti impazzisco. Inoltre è lunghissimo. E il finale più banale di tutto il resto del film. E la passione di Pegg per TinTin (che per tutto il film disegna su questa moleskine e i disegni prendono vita sullo schermo in animazioni...) gli prende troppo la mano e diventa pure un po' ridicola.
Ma attenzione, perché Pegg ha fatto di peggio. Ha accettato infatti di partecipare a:
Kill Me Three Times
Trama: Pulp friction

Che è un patetico film pulp, ridicolo, brutto, incomprensibile, noioso, recitato da attori misconosciuti o terzi attori di attori famosi (c'è il terzo fratello Thor. Quindi ora abbiamo Thor, Thorino e Thoretto...) e realizzato oltre il tempo massimo di qualsiasi cosa pulp che ci si possa anche solo permettere di pensare. Inoltre si svolge in Australia e non si vede neanche un koala.
Da che si riconosce che è pulp? A parte che per TUTTO il tempo c'è questa insopportabile musica surf di schitarrate e OOHH AAHH; a parte che ci sono tutte storie di soldi, tradimenti e killer che prima di ucciderti ti dicono la ricetta dei muffin perfetti; a parte che Simon Pegg si è ritagliato la parte - credo ai suoi occhi... solo ai suoi... superfiga - del killer spietato
che gli si addice quanto potrebbe addicergli (!) quella del... del... killer spietato. Veramente la sua peggior parte. Roba che come agente segreto ci sta benissimo in confronto.
Ma la cosa che lo fa più pulp di tutto è che i titoli di testa sono fatti così:
MA CHE DAVERO?! Ma ancora mi fai sta roba? Ma stiamo scherzando? Era già vecchia in Rock'n'Rolla ragazzi. Basta questo a renderlo un film inguardabile.
Che poi, per riprendere il discorso sulla felicità e chiudere, ma qualcuno pensa sul serio che si possa davvero essere felici? Maddài. Sempre pensato che la felicità andasse a braccetto con quell'altra cosa che ci hanno fatto credere che esisteva, dai quella cosa che inizia con la A e finisce a more. No perché per come la vedo io, se sei anche un benché minimo intelligente, profondo, critico non puoi pensare che esista, davvero, la felicità. Non parlo di stare a pensare ai bambini africani che muoiono di fame e quindi tristezza (come invece ci propina un banale Pegg), parlo proprio di un senso concreto di comprensione che la felicità non può essere continua, che non si possa mai rispondere "sì" ad una (criminale) domanda come "sei felice?". Posso anche credere a sporadici momenti di felicità (che personalmente preferisco sempre chiamare "calma", quei momenti in cui davvero non senti di dover fare qualcos'altro rispetto a quello che stai facendo in quell'istante), ma insomma, la Felicità... ma che è? Ma che stiamo davvero in una sceneggiatura di Muccino? SVEGLIA!!11!
Di certo mi rendono felici queste foto di attori che ridono sul set:
Che dite forse me dovrei fa 'na risata ogni tanto?

In medium stat virtus

$
0
0
Magic in the Moonlight
Trama: EmmaP3

L'intento di Woody ormai è chiaro. Morire mentre gira un film. E lavorare con quanti più attori possibile prima di andarsene. È l'uomo che ha lavorato con più attori nella storia del cinema? Credo proprio di sì. Non mi viene in mente nessuno che non abbia lavorato con Woody. No, non è vero me ne vengono in mente ma sono di più quelli che ci hanno lavorato.
Magic in the Moonlight è il film annuale di Woody. Come Natale, il compleanno, il CUD, ogni anno arriva anche il film di Woody. Non che sia una novità, per carità, ne fa uno all'anno dal 1977 (saltando l'82), quindi non è tanto questo, quanto il fatto che ultimamente ha imbroccato anche sonori tonfi, su tutti quello italiano che non ho visto perché più voci di cui la più autorevole di tutte mi ha detto che neanche io avrei resistito a tale mostruosità.
MitM fa parte di quelli buoni, dell'ultimo corso però.
È carino, è leggero, riserva alcune battute davvero "alleniane" - al solito il personaggio maschile è una summa di caratteristiche di Woody e diventa praticamente un suo portavoce - ha un'ambientazione dalla quale non si può rimanere che affascinati - la Francia del sud, quella delle ville al mare, negli anni 20 - e fila liscio come l'olio che serve a profumare i potpourri.
Non è memorabile, questo no, ma è carino, è scritto bene (la stessa cosa l'abbiamo detta per Blue Jasmine, ma almeno qui non c'è la paranoia) e gli attori come al solito servono bene quello che Allen gli offre sul piatto d'argento.
Emma Stone sfoggia ad ogni scena un vestito diverso e, mai così occhiuta, è una medium truffaldina (o forse no?) perfetta per quando Allen è in vena di ragazzine magroline e un po' spaurite, del tipo Mia Farrow per capirsi. Ed è tutto un tripudio di cappellini, fascette, completini, costumini ed è sempre perfetta.



Non voglio proprio sapere come la sta vivendo Garfield, lei candidata all'oscar e sempre più lanciata, lui licenziato per colpa di un dittatore nord-coreano. Questa foto della premiere di MinM secondo me la dice lunga
Addirittura Colit Firth, a detta di molti, ma soprattutto a detta mia, uno degli attori più sopravvalutati di sempre (vogliamo ricordare questo? E questo? E questo? E questo?) si cala con eleganza - almeno quella - nel acchiappa-truffatori con perfetto fisique du role.
Insomma sono carini, tifi per loro, e ti viene voglia pure a te di vivere in una villa nel sud della Francia andando in giro in cabriolet
Il reparto costumi è la cosa più bella, quando Allen si muove in questi anni (Radio Days, Pallottole su Broadway, anche se erano più avanti nei decenni, le parti nel tempo di Midnight in Paris) ci si muove proprio come nessun altro.
Quindi Allen, che non è proprio come il vino, che più invecchia più diventa buono, riesce una volta ancora a non perdere in qualità, sia di scrittura che di messa in scena, come dire, era talmente oltre ogni lega nei suoi anni migliori (il ventennio 80/90) che anche se ora è tutto un po' più di routine (la storia in sé non è che sia così originale), riesce sempre ad essere una spanna sopra tanti, non più tutti, ma tanti, e con decenni e decenni di meno.
Dovete sapere che in questa cosa dei maghi smascherati mi ci incastro sempre. Dopo i novanta minuti scarsi di MitM ho invece passato ore a vedere James Randi che prendeva a pezze in faccia Uri Gellar e altri finti medium, fatelo anche voi:

Un polipo non fa primavera

$
0
0
Spring
Trama: Before Spring

Ultimamente mi sono allontanato un po' dagli horror. Voglio dire, in passato ne vedevo molti e molto spesso lo spreco di tempo era talmente lampante che piano piano, addirittura io, ho iniziato a diffidare di tanti e tanti horror che promettevano terrore, sangue, mostri, incubi (ma forse la colpa è anche di questo film qui), a favore di altra monnezza magari comica o fantascientifica.
Ovviamente non l'ho abbandonato del tutto, e posso dire che alcune cose carine ancora si trovano in giro (nonostante l'imperante imbarazzo di tutti i cloni di telecamerine e di serie iniziate benissimo e finite in alto mare).
Uno di questi horror che non ti aspetti e che alla fine ti stupiscono è Spring.
Che è, in parole molto povere, la versione horror della trilogia Before Sunrise (quella romanticona di Ethan Hawke e Julie Delpy che ogni 9 anni si incontrano e fanno un film in cui camminano e parlano. Li avevamo studiati benissimo io e Alabama lo scorso San Valentino proprio come due fidanzatini di Peynet, con la differenza che non siamo fidanzati).
Insomma è la storia di questo pinguano americano che, per cambiare l'aria pesante della sua vita americana - gli è appena morta la madre - se ne va in Italia. Tra tutti i posti del mondo va in Italia, questo lo rende un vero eroe americano altro che American Sniper.
Comunque il tizio arriva in questo paesino del sud tutto ciottoli e scogli e fa la conoscenza di lei:
Che detta così, dove sta 'sto paesino? Io ho tre settimane ad agosto.
C'è un piccolo particolare però, non aveva fatto i conti con quella cosa delle donne che sono tutto un ammasso di carni putride cavernose e umorali e code e unghie e canini affilati e pelle squamata e tutta quella roba che infatti quando entri nel bagno di una ragazza e vedi tutte quelle creme allora capisci perché.
Insomma ora non sto qui a dirvi che tipo di mostro è la ragazza, ma fa veramente schifo. La definizione esatta dovrebbe essere Akkorokamui, almeno per la nomenclatura giapponese, anche se qui il giappone non c'entra nulla. Mi pare di ricordare un vecchio e orrendo film che parlava delle stesse creature. Non voglio svelarvi com'è ma diciamo che se la volessimo illustrare dai pop-surrealisti che c'erano proprio andati in fissa con questa roba dei tentacoli sarebbe così:
Non c'entrano nulla le sirene eh, c'entra molto di più Lovecraft.
Questo film merita un bel plauso, sia per l'idea di farne un film romantico e non horror ma dove le sezioni horror sono propedeutiche alla storia in maniera onorevole (per dirla alla sud-italiana), e sia perché, nonostante il budget del film è palesemente limitato, il comparto effetti è stato fatto benone e credo ci sia divertiti abbastanza a giocare con pelli di maiale, sangue, interiora e via dicendo (forse l'attrice non tanto a pensarci).
Ma più che la creatura e i suoi momenti un po' così, quelli in cui ti chiudi in una grotta e mangi dei conigli vivi mentre ti si smontano le ossa

quello che conta in Spring, proprio come nella trilogia di Linklater, è l'ammore, quello che ti fa scordare che percorri chilometri in una cittadina piena di ciottoli - e tu li odi i ciottoli - e l'accettazione dell'altro anche se è un mezzo scemo americano bassottello e slavato con il fascino di cheeseburger senza formaggio o peggio mi sento un mostro millenario che di giorno è una strafiga ma poi diventa un ammasso immondo di carni purulente.
Insomma è una bella metafora sullo scoprire che gli uomini dei mezzi scemi e le donne sono dei mostri, anche se poi vincono fiorellini e cuoricini.
L'unica cosa che ti fa rimanere male è che per interpretare l'italiana mostro hanno preso un'attrice tedesca. Stiamo messi così male? Non c'era neanche un'attrice itaGliana capace? E dire che stiamo anche esportando qualcosa ultimamente - tipo la Trinca, ci stava pure come nome, la Donna Trinca. Certo pensa se ci mettevano TEA FALCO! Che orrore!
Due illustraposter carini
A proposito di horror l'ultima ottima notizia in tema è rappresentata da questo trailer:


Non vedo l'ora.

Questo pazzesco pazzesco pazzesco pazzesco mondo

$
0
0
Storie pazzesche
Trama: I mostri argentini

È un film che fila liscio come l'olio, quello che inevitabilmente ti cade per terra e tu bestemmi perchéé togliere l'olio da per terra è una cosa odiosa e pure se ci metti due ore rimarrà sempre quell'alone maledetto. E come questa se ne potrebbero elencare decinecentinaia migliaia di cose che ti ledono il sistema nervoso, anche il più pacato e tranquillo (prendi me per esempio...), e che ti fanno letteralmente andare fuori di testa.
Il film è composto da episodi e ha il merito di imbroccarli praticamente tutti - alcuni più di altri, ma non ce n'è uno veramente brutto - c'è la povera cameriera che si ritrova l'usuraio che le ha rovinato la vita quando era ancora bambina nel ristorante di notte, da solo, pronto ad essere avvelenato dal veleno per topi come suggerito da una sordida cuoca, c'è il padre ricco che pur di salvare dal carcere il rampollo che ha investito due persone inizia una trattativa di tangenti e coperture che lo manderà quasi sul lastrico tanto che forse era meglio mandare il figlio in carcere a quel punto, ci sono i due automobilisti che si fanno la guerra in una strada deserta, c'è un matrimonio che definire sopra le righe è un eufenismo, c'è il mezzuomo incastrato dalla burocatia che usa le sue doti da bombarolo per...
Inutile andare oltre, raccontarvi nel particolare gli episodi rovinerebbe il film. Qualche gif servirà allo scopo
Il film dà da pensare. Esattamente a due cose:
1) È un film argentino. E uno insomma non ci pensa che Argentina-Italia/una faccia-una razza. Eppure quando vedi alcuni episodi - quello della burocrazia tantissimo - pensi proprio COME IN ITAGLIA! E poi ti viene da dire che forse è così in tutto il mondo. Siamo uomini, facciamo tanto finta di essere diversi, i Francesi così, gli Inglesi cosà, qui si vive meglio, là si vive peggio, vado via dall'Itaglia che schifo non se ne può più e poi vedi questi episodi e sostituisci con estrema naturalezza le facce sudamericane - in effetti neanche così lontane con quelle italiche - a quelle del tuo vicino, dei tuoi colleghi, alla tua. Sì lo so, si chiama Antropologia Culturale, non mi sto inventando nulla; ma pensarci ed avere un esempio tanto lampante davanti fa sempre il suo effetto. Insomma pare il remake de I mostri. Il messaggio finale qual è? È quello che suggeriscono i titoli di testa: non c'è umanità o evoluzione, siamo animali, siamo bestie, punto e basta, tutti uguali, e la legge del più forte non possiamo toglierla dall'equazione Vita mai, proprio mai. Direbbe quello, la vita...
2) Lo so, a furia di paragoni si diventa pazzi, appunto. Non posso continuare ogni volta a dire " lo potremmo fare anche noi un film così", anche perché, l'ho appena detto, lo abbiamo già fatto, 50 anni fa, ma se ripenso a quanto scrivevo qualche giorno fa a proposito dei Soliti Idioti, mi fa pensare che, rinnovando la fiducia per l'intelletto dei due che secondo me idioti non lo sono per nulla, se volessero potrebbero davvero raccontare l'Italiano Medio pazzo e pazzesco e bestiale e incastrato tra i suoi tic e i suoi crack con la stessa capacità di questo film argentino, altro che trincerarsi dietro le parolacce.
Comunque, quando si dice che il diavolo fa le pentole ma non le fa vendere a Giorgio Mastrota, quando vedrete il primo episodio, quello dell'aereo
sarà, DAVVERO DAVVERO DAVVERO DAVVERO pazzesco pensare a quello che poi è successo davvero, solo pochi mesi dopo dall'uscita del film, con il disastro Germanwings.
Certo, a onor del vero, candidarlo all'Oscar come miglior film straniero è stato un po' pazzesco, quello sì. Ma gli americani quando leggono Almodovar (anche se quello è spagnolo e il film argentino, ma vaglielo a spiegare ai gringos) e danno candidature e oscar così, come quando leggevano Benigni negli anni Novanta. 
Illustraposter carini:

Adam Sandaler

$
0
0
The Cobbler
Trama: Taccum Leap

C'era quel telefilm che si chiamava Quantum Leap, questo:

che ancora non mi spiego come non abbiano già avviato le riprese di una trilogia con Johnny Depp che fa il dott Sam Becket che salta di corpo in corpo e qualche attore simpatia a fare Ziggy. Detta così per fortuna che non l'hanno fatto.
Insomma nel telefilm c'era lo scienziato che entrava, saltando nel tempo, nel corpo di un altro (o altra, una volta anche una scimmia se non ricordo male); noi lo vedevamo sempre uguale (con la faccia di Scott Bakula) ma quando si specchiava, magia, si vedeva com'era davvero. Tutte le puntate una persona diverse e via discorrendo.
Ecco, questo film è uguale solo che al posto di Scott c'è Adam Sandler e al posto della macchina del tempo ci sono stivali, cioce, sandali, zeppe, mocassini, pantofole, si insomma scarpe.
Adam è un ciabattino ebreo (questo è un dato importante) di Nuova York, un giorno gli si rompe la macchina da ciabattino ed è costretto ad usare quella vecchissima di quattro generazioni di ciabattini ebrei (sempre dato importante) che era nello scantinato a prendere polvere. A quel punto aggiusta le scarpe, se le prova e MAGIA, diventa l'altra persona con il solito trucchetto dello specchio. 
Ora. Adam Sandler ormai ci ha fatto il callo (!) a queste parti: trova qualche oggetto che gli fa fare MAGIA e quella volta era un telecomando, quell'altra volta era un libro magico, quell'altra ancora Drew Barrymore, ah no quest'ultima non era MAGIA ma COMMERDIA.
Però aspetta, non ti devi aspettare il solito filmetto di Adam Sandler che fa il buffone un po' scemo con tutti i suoi amichetti che fanno le comparsate e alla fine lui si tromba la più fica del quartiere (indossando le scarpe del suo fidanzato, interpretato da un sempre troppo magro Lord Crawley), no, questa volta è l'Adam Sandler tristone con la faccia da spadrillas, questa:
che all'inizio sfrutta la cosa di impersonare altre persone per i suoi comodi (neanche troppo porci) e poi capisce che può usare questo potere per far bene alla gente, al quartiere, ai senzatetto a tutti, insomma la solita favoletta di buoni sentimenti e toni spenti troppo banale e senza uno straccio di interesse, come quando Jim Carrey fa il personaggio tutto preso dalla carriera che trascura la famiglia e allora gli succede qualcosa di MAGIA che lo costringe a diventare buono. Infatti a proposito di Adam Sandler che fa sempre lo stesso film girano in rete un po' di idee, la più valida mi sembra questa:

The Dildo Maker
A man working in a ramshackle dildo factory in the Lower East Side (played by Adam Sandler) finds a magical dildo. When he accidentally sets it to vibrate, the man discovers that he can travel back in time. He travels 30,000 years back in time, invents the dildo, and becomes a millionaire in the future. He feels guilt when he meets the woman of his dreams and cannot explain how he amassed his fortune. He decides he is happier making dildos in the basement of the ramshackle dildo factory and gives all his money to a melanoma charity. The woman of his dreams is played by Sofia Vergara. They get married at Shea Stadium (CGI).

Tra il cast appaiono uno spentissimo, ma sempre borsesottogliocchi-munito Steve Buscemi e un redivivo Dustin Hoffman (ma che fine aveva fatto?) che è vecchissimo e fa anche un po' impressione. Solo sul finale, dopo una storia banalissima, si capisce che - in una scena che sembra quando il padre mi Marty spiega la licantropia al figli in Voglia di Vincere - tutti i commercianti di New York hanno MAGIA e alcuni sono buoni (i barbieri) e altri cattivi (le lavanderie), e qui l'interesse si alza, sarebbe stato bellissimo vedere le lette magiche di questo secondario newyorkese, una sorta di Harry Potter ma con Spazzini al posto dei Mangiamorte e Tassisti al posto degli Auror. E invece no, invece il film finisce e a noi non resta che mettere qualche scarpa famosa del cinema che vorremmo indossare:
anche se già ne avevamo messe di bellissime illustrate qui e avevamo fatto questa cosa di scarpe vere ma cinematografiche qua, bei tempi quando avevo tempo.

Almost Humandroid

$
0
0
Humandroid
Trama: Vada via al Chappie

Neil Blomkamp ha un problema, anche serio.
Ha detto TUTTO quello che doveva dire - ed era anche TANTO - nel suo primo, superbo, innovativo, insuperato esordio, quel District 9 che sconvolse noi, Hollywood (come? un film di fantascienza un po' telecamerina bellissimo, profondo, girato benissimo con attori sconosciuti che viene pure candidato all'oscar come miglior film? E quando si era mai visto?).
I temi cari a Blomkamp sono quelli che hanno formato la sua persona, da sudafricano qual è il razzismo, l'apartheid, il disumano e spersonalizzante inscatolamento dell'uomo in baracche, come anche in uffici alveare, il diverso. Tutti elementi portati alla loro massima funzionalità in District 9, e poi semplicemente riproposti in Elysium e in questo Chappie - già, in originale si chiama Chappie il film, ma forse questa volta posso capire che intitolare un film come questo:
poteva essere un tantino controproducente.
Chappie è (l'ennesima, quest'anno sono tantissime) Intelligenza Artificiale inserita in un robot poliziotto, AI con coscienza di sé intendo, quelle che si credono umani quindi. Il tema non è nuovo, per nulla, anzi è vecchio tipo di 60 anni, e negli ultimi anni è molto presente (senza andare a 15 anni fa con Spilbi, mi vengono in mente Eva, Prometheus, lo stesso Real Steel anche quello con Jackman, ci sono stati i robot poliziotto del serial tv con quasi lo stesso titolo, ma brutto, per non parlare di Big Hero 6... Automata qualche settimana fa e la prossima settimana arriva Ultron e quella dopo Ex-Machina:

sarà che noi umani siamo sempre più stupidi quindi poi non ci lamentiamo se un giorno arrivano Skynet o il Matrix a farci il culo, è solo evoluzione baby.
Chappie è un po' Johnny 5, un po' Wall-E, un po' Pinocchio che impara le cose del mondo dai cartoni animati

e un po' un gangsta rapper figlio di puttana, 

già perché per tutta una serie di eventi il piccolo Chappie si ritrova ad avere tre figure di riferimento per la sua crescita sensiente: il suo creatore - lo scienziato che l'ha creato e l'ha inserito in un robot difettoso con soli 5 giorni di autonomia, quindi destinato a morire, e a capirlo anche, vista la sua coscienza, con cui ha lo stesso conflitto uomo-Dio, creatore ma al tempo stesso donatore di corpo mortale - e i suoi genitori putativi, i peggiori che potrebbero capitare a chiunque, anche nella realtà vera, i Die Antwoord. Sì esatto proprio questi due attrezzi qui:

Gente che viene pagata per fare queste cose che io veramente non so spiegarmi tipo:
Io ora mi domando e dico. C'è qualcosa che non capisco io? Cioè voglio dire.. sono vecchio io? No perché a me questo misto di proto-punk fuori tempo massimo misto a barbonaggio, droga, sessualità un po' schifosa, piselloni mossi a batacchio tipo maniaci per strada e disegnetti di bambini disturbati sempre coi piselloni di cui sopra mi sembrano un esacerbante esempio da NON seguire, da non ammiare, anzi proprio mi viene voglia di fare il discorso dei politici vecchi che dicono "ma dove andremo a finire, questi giovani di oggi, ai tempi miei". Ai tempi miei c'erano i Prodigy e i Faithless che dio mio almeno ti spaccavano il cervello musicalmente. Questi musicalmente mi fanno ribrezzo. Non fanno proprio al caso mio, e mi chiedo come Blomkamp abbia permesso di invadere la sua stessa immaginazione grafica - molto potente - a questi due... sembra quasi un film fatto per loro due, tutto è pieno di loro due, dai muri ai graffiti alla colonna sonora. Già perché nel film 'sti due aggeggi sono proprio loro stessi, si chiamano come nella realtà, si atteggiano come nei video e sul palco e indossano pure le magliette merchandising con il loro logo messo lì in bella vista, sfondando di netto il velo che divide realtà e finzione cinematografica. 
E io mi sono molto chiesto perché? Perché proprio loro? A parte che sono veramente un brutto guardare. Magari ripeto sono vecchio io eh, magari questa moda post-straccione strafatto da rave va tantissimo, ma dio santo fate schifo ragazzi miei. Ma come vi siete conciati? Ma che sono tatuaggi quelli? Ma che è uno scherzo? Siete orrendi e per favore camminate sull'altro ciglio della strada quando ci incontriamo che mi fate pure un po' paura. Inoltre mi sembrate degli idioti, anche se so che idioti non lo siete per nulla che per vendere milioni di dischi non si può essere idioti mai, e siccome "idiota è chi l'idiota fa" non capisco perché dovrete imbruttirvi così tanto per vendere. Insomma fate schifo, curatevi, o finitela di prendere in giro la gente.
Comunque la loro presenza è bella che spiegata, sono sudafricani pure loro, quindi Blomkamp ha deciso di usare nei suoi film sempre gli amici suoi, proprio come Sharlto Copto (Coptoi? Cotpo? Come cavolo si chiama questo...) che era già lo sfigato di District 9 e il pazzo assassino di Elysium, e ora è Chappie in versione motion capture:
A parte i due elementi di cui sopra onnipresenti e ributtanti, Chappie però funziona, non è un gran film, perché lo abbiamo già detto, dopo quel capolavoro su tutta la linea di esordio ora Blomkamp vive sia un po' di rendita nelle cose buone sia lo stallo profondo del confronto inevitabile nelle cose meno buone, ma funziona. Quindi fosse stato preso senza precedenti Chappie sarebbe stato meglio, ma almeno non ha subìto la critica scandalizzata di Elisyum (che era ancora più schiacciato dall'aspettativa), anche perché è palesemente più leggero e divertito, sicuramente anche realizzarlo deve essere stato più leggero, infatti le parti comiche sono spassose.
Gli elementi cardine del film sono gli stessi identici a quelli cari al regista (persino il finale riserva una struttura del tutto simile a... vabbé non ve lo dico ma tanto so' tre film quindi...), ma sono anche quelli in cui Blomkamp dà il meglio di sè: uffici, terra, esplosioni, riprese meta-televisive, spari, Joahnnesbourg. Insomma siamo di fronte ad una sorta di Wes Anderson della fantascienza: elementi distintivi fortissimi, sempre quelli (compresi i colori), che non definiscono però una ripetizione, quanto un vero e proprio stile.
Chappie funziona anche nei momenti violenti in cui il povero robottino si piglia un sacco di botte, e in alcuni momenti di battaglia, ma cede in una certa superficialità strutturale (succedono cose in pochi minuti che avrebbero potuto e dovuto richiedere molto più tempo), e alla fine dici solo "ok, certo però District 9 che capolavoro che era".
C'è Hugh Jackman che fa un po' ridere coi pantaloncini corti e il carrè che comanda un robot che forse è troppo simile a quell'immondo robocoso in stop motion sfornato tanti anni fa per Robocop


e c'è Sigourney Weaver che fa le prove generali con Neil visto che insieme faranno presto il nuovo attesissimo Alien con Ripley, questa un'anteprima concettuale:
Forse sarà il nuovo capolavoro di Blomkamp? Mi chiedo cosa farà Sharlto... Shatrlo... probabilmente lo xenomorfo in motion capture.
Intano Chappie ovviamente piace moltissimo all'internet perché è molto puccioso e allora tutti fanno delle cose pucciose con Cappie. Chappuccioso.

Comunque se vi ascoltate e vi piacciono i Die Antwoord vi prego camminate dall'altra parte dell'internet quando ci incontriamo grazie.

Jude le mani dal mio periscopio

$
0
0
Black Sea
Trama: Sottomartiri

La prima cosa da dire di un film come Black Sea è ANDATE SUBITO A RILEGGERVI LA BELLISSIMA INFOGRAFICA FILM CHE LA BARCA VA, un superspeciale scritto da me e illustrato da Danny Mancini sui più famosi navigli cinematografici, ivi compresi quelle scatole da sardine subacque che portano il nome di sottomarini. 
Questo perché se avessimo visto questo film prima di farla, quell'infografica, avremmo potuto mettere anche questo di sottomarino. Non l'avremmo fatto perché lallero, ma avremmo potuto.
Un sottomarito guidato da Jude Law, che per l'occasione sfoggia un fisico niente male, la solita calvizia con cui ha imparato a convivere e un accento inglese durissimo.
Allora brevemente arriviamo a fondo (!) della trama: Jude è un capitano di sottomarino che viene licenziato, l'inizio del film infatti sembra un solito di film di suburbia inglese coi poracci licenziati in tronco dalle fabbriche che vanno subito subito a lamentarsi al pub davanti a tre litri di birra dicendo "mi hanno licenziato perché pensavo troppo al pube ai tre litri di birra!". Poi però gli viene offerta un'occasione: andare a recuperare, con un sottomarino vecchio vecchio e un equipaggio mezzo inglese e mezzo russo, l'oro dei nazisti (sì il solito oro dei nazisti), che dovrebbe stare in fondo al Mar Nero, dentro un altro sottomarino andato a fondo durante la guerra. Il fatto che a prendere l'oro dei nazi ci mandano Jude è interessante anche come rivendicazione storica.
La spedizione salpa e complici la claustrofobia, le docce con poca acqua e il fatto che i russi parlano come Putin in Striscia la Notizia (questo lo deduco io, ho visto la versione in inglese, ma i russi parlano comunque come Gorbaciov di Striscia la Berisha), inizia a succedere la qualunque in un susseguirsi di offese, accoltellamenti e sguardi sempre più sospetti del tipo "se ti uccido, poi possiamo dividere l'oro in meno persone".
Il film è un thrillerazzo saldo e onesto, un film anni novanta si potrebbe dire, quando c'era poco da fare gli sboroni con gli effetti speciali o i supereroi incazzati o la mania del finale a sorpresa: andamento lineare, pearanoia crescente, interpretazioni tutte più che dignitose, regia ferma che inquadra quello che deve inquadrare, uomini sporchi di olio motori che urlano in faccia a uomini sporchi di salsedine, tutti cattivi tranne uno, che giustamente si salva.
Insomma un bel film che magari ci scorderemo tra un mesetto, ma sempre meglio che scordarselo tra una settimana, o domani.
Jude Law, che uomo, ricordiamo la sua importanza nella vita di tutti noi non tanto per le interpretazioni (vedi, avrei potuto fare una BiograGIFia, non dovessi fare una cosa IMPORTANTISSIMA che riguarda la data 9 MAGGIO! Altro che oro dei nazisti...), ma per averci ricordato che anche se sei sposato con la donna più bella del mondo, lei:
se poi una baby sitter viene lì tutta determinata a chiederti i contributi sennò ti maltratta i figli non facendogli vedere Masha e Orso, la carne è debole, l'omo ha da bussà, e insomma quella cosa dell'amore non esiste e la quotidianità rovina ogni cosa e anche vedere TUTTI i giorni Sienna Miller che ti dorme accanto dopo un po' stuferebbe chiunque. Ecco la mia conclusione dopo un'attenta analisi della storia di Jude e Sienna.
Altri sottomarini che avremmo potuto mettere nell'infografica ma non abbiamo messo e di cui neanche si trovano le gif (questo li rende secondari, infatti):
- quello di Lost
- quello horror
- quello guidato da Harrison Ford vs Liam Naason che vale la pena ricordare sono un maestro Jedi e un avventuriero spaziale ma questa volta si mettono dei golf e si fanno la lotta in profondità
- quello di Nemo sia quello vecchio...
...che quello di Alan Moore
Ma l'infografica era sulle barche, mica solo sui sottomarini.

SIAMO SERIAL 2x1 • DareDevil vedere cammello

$
0
0
I supereroi. Nella settimana in cui esce Avengers che non stiamo aspettando altro da mesi (ah no stiamo aspettando anche Star Wars Jurassic World 007 Mission Impossible Ant Man Fantastic Four Terminator madonna ma che è 'sto 2015, se so messi d'accordo?) ci vediamo tutto tutto
Daredevil
Trama: DearDevil

Che è l'ennesimo supereroe Marvel, quello che in tempi non sospetti era stato portato al cinema e dentro ci avevano messo Ben Affleck
in cambio avevano avuto un film di merda, ancora preso in esame quando si vuole ricordare il punto più basso dei cinecomics della scorsa generazione (insieme a Catwoman con Halle Berry). A questo punto c'è da chiedersi come ha fatto Ben a farsi mettere nel costume di Batman... ne vedremo delle brutte in quel film, il trailer già fa schifo.
Ora la Marvel decide di ripescare l'avvocato cieco coi poteri supersensoriali e invece di mandarlo al cinema lo manda in TV, con una serie Netflix (che riassumendo è: escono tutte insieme quindi tieniti libero per le prossime 13 ore, non dovrai tenerti libero per le prossime 13 settimane), una serie che, per fortuna - la paura era grande viste le schifezze televisive precedenti targate Marvel tipo Agents of SHIELDS e Agent Carter che ne ho visti i primi 10 minuti poi ho dovuto spengere - è molto fica.
Ora, non stiamo qui a gridare al miracolo e strapparci tutti i capelli dalla testa eh. Daredevil è fica soprattutto perché il panorama superoistico televisivo è quantomeno sconfortante. CI sono le serie DC che o le fanno per il fan dom femminile adolescenziale (Arrow, Flash... figli di quello Smallville... che servono soprattutto a far condividere su twitter le gif dei protagonisti che si allenano col six pack in bella vista) o sono semplicemnte brutte (Gotham). Di quelle Marvel ne abbiamo appena parlato... insomma il fatto è questo: Daredevil non è per ragazzine infoiate e non è un telefilm fracassone di mille puntate che cerca di far ridere e non ci riesce, Daredevil è un bel telefilm abbastanza violento che fa tutto bene quello che deve fare. Il protagonista è bravo, non è il solito belloccio da copertina di Men's Healt, mena come un dannato e ha una storia alle spalle per cui vale la pena empatizzare (anche se è un po' uguale alla storia di Forza Sugar...) e ispira simpatia
i coprotagonisti funzionano tutti, tra Rosario Dowson che secondo me diventerà Elektra e la vampira Jessica che è sempre un rosso bel guardare, altro che la tutina di Devil:
e, soprattutto, il serial ha il merito di riportare alla ribalta un grandissimo (sia di stazza che di recitazione) Vincet D'Onofrio, nel ruolo di KinPin - per chi non ha dimestichezza col concetto di Vincent D'Onofrio, ve lo riassumo con questa gif:

Che ora è invecchiato ma è sempre una palla di lardo dannatamente paurosa
Ecco. Le 13 puntate di Daredevil sono belle più che altro perché rappresentano quello che tutte le serie supereroistiche (e anche qualche film) dovrebbero essere: tese, ruvide, con un cast scelto accuratamente e non per i meme, una storia lineare che avanza invece di fare ogni puntata un procedurale con il cattivo di turno e una regia piacevole quando non ispirata - anche qui ci siamo sorbiti un bel combattimento di oldboyana memoria in un lungo piano sequenza:
Insomma si vedono botte, si vedono spari, si vede violenza, si vede sangue, che voi deppiù?
Certo si vedono poche tette eh... 
Insomma siamo dalla parti dei Batman di Nolan come colori e botte che lasciano lividi e meno dalla parte dei fracassoni Avengers, e per fortuna è milioni di volte meglio di Ben e anche di quella volta che incontro Hulk Ferrigno:

Quindi vedetevi Daredevil che va bene, sono 13 ore spese in maniera piacevole, soprattutto quando siete a casa a non fare un cacchio perché vi siete tolti dei calcoli renali grossi come pop-corn. 
È altamente probabile che Devil andrà bene a livello di ascolti e apparirà in qualche Marvel Movies da qui al 2045. Era già tutto previsto
Però ora non urliamo subito al capolavoro assoluto totale miglior serie dell'anno quando vediamo una cosa decente, solo perché siamo abituati alla merda, eh. Merda che potremmo facilmente rappresentare con l'ultima serie dedicata ai supereroi in ordine di uscita, e cioè...
Powers
Trama: Power strangers

Tratto da un fumetto (maddai) che non ho letto, Powers è una serie targata PlayStation. Già, mo' pure la PlayStation si è messa a fare i telefilm, ormai telefilm cani e porci proprio. Tra un po' pure io lo faccio un telefilm, Casa Brocolello, uno spasso.
Insomma Powers parla di gente coi poteri (maddai) che vive ormai come presenza assodata nelle trame della società, un po' com'era per Gli Incredibili per capirci: c'è stata una golden age degli eroi, ora sono caduti in disgrazia. Ci sono le fan che farebbero di tutto per scoparsi un power (li chiamano così) anche perché - forse questa è una cosa abbastanza nuova - se ti scopi un supereroe per un po' hai i suoi poteri... e insomma tutte queste cose di supereroi prima fighi ora mezzi sfigati e tutto ciò che ne comporta.
Ammetto che ho visto tre puntante poi ho mollato, non ditemi che "cresce dalla quarta!" che non ci credo.
Attore protagonista il preferito di Blomkamp, Sharlito Compton, Sharko Compito, Shafto Coito.. come si chiama, insomma lui:
Che tolto da un film di Blomkamp fa sempre delle figure barbine. Il resto del cast, della storia, degli inghippi, dei poteri, non pervenuto.
Un brutto telefilm, uno di quei prodotti che ti fa capire che i supereroi sono una moda, alla stregua di quell'altro sugli zombi con la moda degli zombi, che almeno ne velocizzerà il processo di insuccesso.
Altre cose che velocizzeranno la noia per i supereroi è il ritorno annunciato di Heroes, quella serie di supereroi che partì fichissima e fini merdissima. Ecco il teaser

Save the supereroi, save the world.

3x1 • Horror evacui

$
0
0
Adesso dico 3 cose di numero su 3 horror di numero. Tempo di lettura 3 minuti.
CUD - Piccole Prede
Trama: Bloodrise Kingdom

Ci stanno gli scout che vanno a fare le cose degli scout. Ad un certo punto iniziano a morire. Per colpa di strano essere con la faccia di legno + assassino adulto.
Il film non è veramente brutto, ma neanche veramente guardabile, un deleterio senso di già visto lo affonda nel dimenticatoio mentale ancor prima di arrivare alla fine. 
Recuperare Il signore delle mosche ora. Ci sarebbe voluta lei altro che:

Illustraposter carino:
The Atticus Institute
Trama: Esposessione

Ci stanno dei professori che studiano mondo medianico (poteri esp, telecinesi, robe così...) e si imbattono, porelli, in donna posseduta.
Nulla di nuovo sotto il sole delle possessioni riprese con telecamerine in finti documentari che vogliono farci credere siano veri, mi ricordo che lo scorso anno ci fu un film uguale uguale ma che mi sono talmente scordato che non mi viene neanche il titolo e non posso mettere il link.
Però alla fine si fa guardare. Posso scrivere sul poster "Alla fine si fa guardare"? Io ci andre a vedere un film che sul poster ha scritto "Alla fine si fa guardare".
Cosa direbbe Peter Venkman?

Monsters 2 - The Dark Continent
 Trama: The Dark Incontinent


Questo è il seguito (Tanto atteso? Poco atteso? In qualche forma atteso da qualcuno?) di Monsters (lo dice il 2 dopo la parola Monsters), che era quel film di cui mi ricordo il titolo e quindi posso mettere il link al precedente, che riassumendo era "è previsto vedere qualche mostro nel suo fillm di mostri?". Ci stava quella coppia che fuggiva da un luogo ameno popolato di mostri chtulhu, che sono quelli giganti e pieni di tentacoli, ma questi mostri non si vedevano (quasi) mai e quando si vedevano erano una delusione.
In questo secondo capitolo hanno ascoltato le letterine dei fan e i mostri si vedono eccome, e bisogna ammettere che mostri grandi come palazzi che pascolano nel deserto è un bel vedere
Sempre belli mostri giganti tentacolosi, non per niente mi vedo The Mist una volta l'anno e attendo la serie con impazienza, ho già scritto molte letterine di farmi vedere tanti mostri.
Purtroppo però il film è un po' una palla. Tutti virato a guerra nel deserto che pare un miscuglio di Battle: LA e The Hurt Locker, coi soldati ricoperti di sabbia che scoprono che la guerra fa schifo ma guarda tu che novità.
Preferivo l'ambientazione del precedente, più intima, qui invece solito metaforone sulla guerra cattiva e stress traumatico e i compagni sono fratelli che brutto quando muoiono devi dire alla moglie che la amano che ci ha anche un po' rotto i coglioni.
Ve l'avevo detto che oggi ce la cavavamo con pochi minuti.
Viewing all 772 articles
Browse latest View live