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Channel: Chickenbroccoli
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Vieni avanti creedino

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Assassin's Creed
Trama: Basta che ci Creed 2

Proprio non ce la fanno. Fare un film bello tratto da un videogioco non è cosa fattibile (se escludiamo il fatto che i Pirati dei Caraibi è palesemente copiato da Monkey Island).
No perché non so se ricordate cose tipo:

Per non parlare di Hitman. E di Warcraft. E di Resident Evil un po' tutto. Assassin's Creed è l'ennesimo esempio che fare un film tratto da videogioco è una partita persa (finissima meta-battuta).
Ammantato da un incedere tutto un po' autoriale (regista e attori sono gli stessi identici di Macbeth, che già era abbastanza du' palle, non è che le acrobazie parkour salvano la situazione) è un film che non sa proprio che pesci pigliare), il film è un tripudio di CGI e schermi verdi, brutti.
E non sa a che genere vuole appartenere.
Blockbuster? No, perché non vuole assolutamente assomigliare a roba un po' cazzona tipo Underworld.
Film d'autore? No, perché alla fine è pur sempre un action movie che deve accontentare i fan del videogioco multimiliadario.
Film? Boh. Perché io l'ho visto tutto dall'inizio alla fine e mi è sembrato solo un montato di due ore di screentest e prove di effetti speciali, insomma tutta roba non definitiva.
Non lo salvano Fassy e Cottillon, che sembrano capitati lì per caso. Anche se sono come sempre belloni.
A'sC è l'esempio lampante di come il momento più importante per un film viene DOPO averlo girato. 
Un attore, un attrice, la troupe, stanno tutti lì a dicono le loro battute o a fare le loro cose di luci, scenografia, costumi, trucchi.
Il regista dice a tutti "non vi preoccupate, dopo ci sarà tutta una roba di effetti speciali che vedrai la figata. Vedrete che figata". Tutti si fidano e solo a film chiuso e impacchettato scoprono che il film è una cagata incomprensibile e francamente anche un po' ridicola.
Non ho mai giocato neanche un livello di A'sC, ma questo non mi esime dall'essermi annoiato. Neanche il bicipite scolpito di Fassy riesce a risollevare una confusione tale
Roba che Prince of Persia era molto meglio. Ed è tutto dire, visto che faceva cagare.
Veramente c'è proprio pochissimo da dire perché non ci si capisce niente, e quello che si capisce è brutto e più scrivo e più mi sembra di perdere ancora più tempo di quanto me ne abbia già fatto perdere il film.
Forse erano tutti troppo distratti da altro. Di certo Fassy era distratto da Alicia.

Che se non sbaglio al momento è alle prese con un nuovo film di Tomb Raider.
I nerd si gaseranno tantissimo a pensare che Aguilar di Assassin's Credd e Lara Croft fanno le cose sessuali. È già nuova coppia: AguiLara
BOING!
Comunque dopo Tomb Raider arrivano Rampage e (paura) Dragon's Lair. 

LE PRECENSIONI • Episodio#3

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NON C'È DUE PUNTATE SENZA TRE PUNTATE!
ALABAMA& CHICKENBROCCOLI lanciatissimi dalla finestra nel mondo dei podcast e non ci ferma più nessuno, neanche le evidenti deficienze tecniche che ci affliggono.
In questa puntata de LE PRECENSIONI troverete più tecnologia! Più microfoni! Più casino! Incredibile a dirsi ma questa volta, oltre al vostro tempo, perderete anche il 50% dell'udito buono. Altro che maledizione di The Ring! (9 otorini su 9 consigliano di tenere il volume a metà per questa puntata, certi acuti di Alabama spaccano i bicchieri).
Bando alle chiacchiere, che ce ne sono già abbastanza nel terzo puntatone in cui incredibilmente stiamo anche limando i tempi. Certo il prossimo che mi dice «COSA??MEZZORA?!?» scapoccio. Perché seguite questo ragionamento facilissimo: NON DOVETE STARE A BRACCIA CONSERTE A FISSARE LO SCHERMO MENTRE CI ASCOLTATE! PENSA!!! Potete fare altre cose! 
Comunque la cosa più facile di tutte è scaricare l'APP (per iPhone, per Android, per Google) e fare il download di puntata (così lo fai anche off.line), così te la senti mentre sei al supermercato, a scuola, in ufficio, sul cesso, mentre siete in macchina o magari lo metti in sottofondo mentre ti stai addormentando, lo so che sentire la voce suadente di CB è meglio di 500 cc di melatonina iniettate direttamente nella ghiandola pineale e poi lì sola in mezzo alla stanza con tutto il mondo fuori con una mano, una mano... spengi la luce e buonanotte.
In questa puntata i film in uscita il 16 marzo:

Tranko Franco

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Proprio Lui?
Trama: Indovina chi 

Il titolo originale è Why Him? È la domanda giusta. Perché Lui? E perché l'altro? Ma soprattutto perché io? Cerchiamo delle risposte.
Perché lui? Perché Bryan Craston? Perché ha fatto questo film? Mi sembrava che stesse andando tutto più o meno bene, dopo la scorpacciata di film (alcuni belli e altri francamente micidiali) che ha fatto per monetizzare il megasuccesso (strameritato, intendiamoci) di Breaking Bad, le cose si erano sistemate: una candidatura all'oscar, dei video divertentissimi e cazzoni abbastanza da far vedere il suo lato comico, un serial creato e recitato con gigiona capacità, tutto andava per il meglio, avrei detto. Invece no, invece eccolo incastrato in una commedia di merda, una di quelle che se mi ricordassi di dare peso alle cose che io stesso invento potrei annoverare tra i migliori esempi di 

di sempre.
Non fa ridere, ci sono derive scatologiche (ad un certo punto tutti protagonisti si trovano sotto una cascata di piscio di yak e uno con i testicoli del suddetto yak in bocca), è banale anche se io di solito sopporto la banalità intrinseca di certe commedie, e Bryan Cranston è sprecato come poche volte nella sua carriera. Più di quando fece queste cose qui:

E poi perché l'altro? Perché James Franco? franco è il più fulgido esempio di talento sprecato vivente. È bello (perché bello è bello, non è bello perché piace), è bravo (oh. Non gli puoi proprio dire nulla in 127 ore o in Spring Breakers o nel serial su Kennedy), è mediamente brillante (tranne quando dice che fa i quadri e le poesie e i romanzi e le sculture e i tatuaggi e stocazzo chi fa tutto non fa niente bene), ma poi si perde in questi film cazzoni in cui ok fare i cazzoni (il gruppo Stiller-Wilson-Vaugh-Black ci ha fatto una fortuna, ma infatti è decaduto pure quello), ma questi più giovani (il frat pack, il gruppo Rogen-Franco-Hill-Cena-Baruchel-tuttiglialtri), anche se sono quarantenni e ancora non c'è stato scambio generazionale, mi fa ridere una volta ogni dieci che ci prova. Non scordiamoci le mie facce perplesse durante This is the end o Sausage Party.
Anche in questo film non mi ha fatto ridere. Perché lui? è prodotto da Ben Stiller e "da un'idea" di Jonah Hill... hai capito che idea, è praticamente Ti presento i miei a parti invertite, quando quello già era la copia della copia del caposaldo Indovina chi viene a cena?... Insomma la solita storia del padre tutto di un pezzo che deve conoscere il fidanzato della figlia che ovviamente di rivela uno scatenato qualcosa tipo
[sportivo[cantante[esploratore[attore] [blogger[miliardario coi soldi di internet]
che all'inizio lo odia e già vede la sua principessina nelle mani di un demonio, poi scopre che è un ragazzo dal cuore d'oro ed entro fine film si fa chiamare "papà".
Se se è pur vero che l'adagio"non è cosa racconti, ma come lo racconti"è sempre valido, questa la solita storia è raccontata particolarmente di merda, senza un minimo di guizzo e con stacchi di sceneggiatura tra una scena e l'altra che in mezzo ci passano treni merci carichi di bufali. 
E c'è Bryan Cranston si siede su un cesso con la teconologia giapponese dello spruzzino e si fa spruzzare la faccia. Poi ci si siede la moglie e fa tutte delle faccine per il godurioso effetto dello stesso spruzzo di prima tu-sai-dove. Se questo deve far ridere, nel 2017.
E ci sono i Kiss. Quelli veri. Ma solo due. Vecchi, cooi mascheroni, a coprirsi (ancora più) di ridicolo per denaro.
Ma la vera domanda è perché io? Perché ANCORA mi faccio fregare da questi film? Perché? 
Se poi vedo un altro personaggio che "ha fatto i soldi con internet" in un film giuro che... FATEMI FARE DEI SOLDI CON INTERNET PURE A ME! VI HO DATO TUTTI I MEZZI PER FARLO! Anzi uno solo, va' che bellino: il CHICKEN BROCCOLI SHOP.

Merdmann

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Vi presento Toni Erdmann
Trama: Little Big Toni

Leggo testuali sulla locandina italiana "Un padre così non lo avete mai visto". Ecco, vero per niente, perché, al cinema, un padre così l'ho visto mille volte. 
Immaturo, caciarone, inadatto, imbarazzante, dolce, di gran lunga migliore di quelli tutto lavoro ed educazione che si credono padri modello, incapace di mantenere un rapporto con la figlia - donna in carriera algida e scostante - se non attraverso la buffoneria. Francamente un personaggio così non è nuovo per nulla. Voglio dire:
per non parlare di lui:
rick moranis animated GIF
e al limite pure lui, non è che gestiva la sua paternità al massimo proprio:
Se lo guardi bene - e ce ne vuole a guardarlo bene perché dura quasi tre ore di cui almeno una, se non di più, del tutto inutile (sì! ho appena detto che c'è un'ora di film inutile! teoria che va a braccetto con quella volta che dissi "un film dura quanto deve durare"... da qualche parte l'ho detto, vai a ricordare dove) -  Toni Erdmann, film tedesco multipluriiperpremiato (è arrivato fino alla candidatura all'oscar), non brilla in originalità. E neanche in ritmo.
Tre ore. Tre ore sono tante, ma tante che aiutami a dire tante, e qui, vi assicurano, percepite sono sei.
Lungo, (spesso) noioso, a tratti persino incocludente. Che uno si dice pure: "Sono i film europei. È colpa mia. Sono io che non sono abituato a questo ritmo, a questa cadenza, a queste scene un po'"boh", sono io è colpa mia", e intanto ti cala la palpebra.
Ma poi ci sono quelle quattro scene (che sembrano pure tante da ricordare, mica sono tanti i film con addirittura quattro scene memorabili, ma su tre ore vi assicuro che non lo sono). Quattro singole scene che risollevano l'attenzione e, cosa più importante, l'emozione, anzi le emozioni. 
Tralasciando il disgusto per l'inaspettata scena del cupcake (che potrebbe essere annoverata in quelle scene cibo-sesso disturbante tipo burro-parigi e pollo-mcconaughey), si provano divertimento e imbarazzo per la scena della festa, quasi rabbia per la scena del karaoke, e infine amore e liberazione per quell'abbraccio peloso che è il cuore del film.
L'abbraccio peloso che infatti si è guadagnato una locandina.
Non vi ricorda un abbraccio da Creature Selvagge? A me sì. Ed è una scena fantastica, una trovata fantastica, un'emozione pure.
Infatti ci hanno anche un po' giobbato, mandando qualche povero uomo mascotte in giro per i festival così
Allora, questo costume merita due parole, anche perché durante le PRECENSIONI, quando precriticammo Toni Erdmann, avevo fatto il saputo a metà, il classico tuttologo che dice "lo so io!", e poi confonde le acque perché non è che lo sa davvero. Insomma 'sti costumoni bizzarrissimi sono effettivamente dei costumi tradizionali bulgari che si chiamano Babugeri e Chaushi, guardate la bellezza
Ah no...
Poi dici dove certi performer prendono le loro idee:
Prossimo viaggio prenotato. Prossimo film Toni Erdmann? Certo noioso è noioso, tanto che ti fa venire voglia di consigliare direttamente il remake che stanno preparando con Jack Nicholson (già punta all'oscar, lo so. Ci avrei visto benissimo anche Bill Murray.) e Kristen Wiing (mi duole dirlo perché lei non mi piace mai, ma ci sta), dove saranno di certo più "faciloni" e furbi (forse useranno addirittura quella scaltrissima cosa che si chiama COLONNA SONORA! MALEDETTI FURBASTRI ACCHIAPPALIKE!), ma questo film è capace di non farsi dimenticare presto, che oggi, nell'anno delle signore 2017, è davvero qualcosa di eccezionale.
Ad ogni modo è già grande trend 2017 Rapporto Padre-FigliA: Logan, Proprio lui?, Un tirchio quasi perfetto e poi fanno pure lo spin-off di Bad Moms, Bad Dads.

Spamara

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The Ring 3
Trama: Ringgaeton

Nella mia PRECENSIONE gli avevo dato un Ha il suo pubblico, perché in fondo un horror a settimana toglie il medico di torno e anche la rima, invece dopo averlo visto (in Anteprima ma ormai è tutto un casino) lo cambio con un Manco pagato in dobloni dorati, perché The Ring 3 a tratti fa più ridere del suo corrispettivo buffonesco di Scary Movie:
La prima cosa da dire è SAMARA HAI ROTTO I COJONI! Samara ma non te sta mai bene gnente! E prima t'hanno tolto dal pozzo per datte pace e niente, e poi t'hanno sigggillato er pozzo così non ce cascava più nissuno e gnente, e quanto rompi!
La cosa peggiore di Ring 3 è il suo buttare alle ortiche le cose OTTIME che erano state fatte nel primo (soprattutto) e nel secondo (in minor misura)
Madonna la paura del primo Ring, con questa protagonista madre forte (e brava, Naomi Watts, attrice vera, non come i cani maledetti che "recitano" male in questo terzo) che si beccava la maledizione e pur di salvare il figlio se ne fregava della pace nel mondo e alla fine copiava la cassetta, non interrompendo la maledizione, anche se così facendo condannava qualcuno a morire. Mica una scelta scontata per un film americano.
Qui viene tutto riportato a un ambiente universitario, i protagonisti diventano quindi i soliti pischelli imbecilli con gli zainetti. In particolare la protagonista è una so-tutto-io con la scienza infusa che passa dal non sapere NIENTE di Samara fino a minuto 15 (il suo ragazzo va al college, sparisce, lei rosica perché pensa che si sta scopando qualcuna, va pure lei al college, scopre che c'è un professore che fa fare le tesine sul video di Samara, creando tutta una classe di maledetti che si mandano il video via chat. Ma dove sono finite le belle skypate di una volta? Quando al massimo ti mandavi una foto di tette.) e insomma lei arriva e ci mette dieci minuti a diventare la più grande esperta di Samara. È un continuo di "è sicuramente così", "dobbiamo andare lì", "dobbiamo fare questo", "la risolviamo così", "è stato quello", "per spezzare la maledione dobbiamo fare questo", senza che ci sia nessuna opera di deduzione per arrivare a queste conclusioni (ah, santo Holmes, dove sei quando servi?): e allora brava, sei nata imparata!
E poi il passaggio dai VHS al file era una cosa interessante, come quando negli anni 2000 scaricavi un film da e-Mule e ci trovavi un porno e invece la furba samara ti scaricavi un porno e ci trovavi il video di Samara, sarebbe stato interessante vedere cosa avrebbe detto il popolo del web. 
Movimento 5Samare!!!!11giorni!! 
Samara ti ha aggiunto al gruppo "Video bello".
Peccato che The Ring sia finito così in basso, anche perché - una cosa che ALABAMA NON MI HA FATTO DIRE DURANTE LE PRECENSIONI - Samara è a ben vedere l'unico mostro horror degli ultimi 15 anni che è stata in grado di diventare un classico, al pari di Freddie Kruger, di Jason, di Leatherface. È un peccato enorme vederla sprecata in un film che ha più a che vedere con Final Destination che cogli horror quelli belli.
Pensa che era pure finita nel fantastico fumetto Horror House che facevo io tantissimi anni fa
Tutto sbagliato. Tutto brutto. Tutto horror di ultima generazione tutti uguali, che ci abbiamo fatto il callo durante le Notti Broccol, te le ricordi le Notti Broccol? Erano divertenti, ma ridere stanca pure quello.
Comunque giuro che questa recensione cattiva non è per nulla viziata dal fatto che avevo proposto (a chi di dovere) di fare un coloRING con i meglio illustratori del bigonzo che facevano Samara e io che scrivevo le cose broccolesche sul film e invece hanno detto di no, giuro proprio. Anche perché dopo aver visto il film li capisco... non era proprio un film su cui puntare, manco mille lire sulla ruota di Tokyo.
Ve la metto qui, una Spamara da colorare:
Chissà com'è l'ultimo giapponese, The Ring vs The Grudge.. DODICESIMO episodio dei due franchise giapponesi (non ci lamentiamo quando quelli americani arrivano a 3...)

Di certo non manca lavoro ai parrucchieri giapponesi.
Immagino continueremo a chidercelo finché non farenno il corrispettivo americano. Che farà schifo. UNIVERSO CONDIVISO FANTASMI GIAPPONESI ORA!

SIAMO SERIAL • Tre serie di sfortunati pilot

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Sono passati già mesi, o settimane, o poche ore, da quando ho visto le prime puntate di alcuni serial che SPOILER! non ho nessuna intenzione di continuare.
A meno di ripensamenti dovuti dai vostri innumerevoli commenti supplicanti con cui riempirete il post... sai tutti quei commenti.... già... non li continuerò.
Ho visto il primo episodio di:
Una serie di sfortunati eventi
Trama: Crudele Lemòn crudele Lemòn

Che mi ha A ENNE ENNE I O TI...A ENNE I... sempre difficile lo spelling... insomma ANNOIATO, rotto le palle, messo del soporifero sonnifero in una tazzina di tè con ornamenti vittoriani mentre mi leggeva un libro rilegato in pelle di daino in una stanza con la carta da parati barocca.
Il serial è il rifacimento del mai troppo poco definito bomba film con Jim Carrey, in una delle sue interpretazioni migliori, persino meglio di quando tutti dissero "ah ma sa anche recitare", perché univa le sue facce pazze alla cattiveria e lo spavento
Ecco vedi, recensisco il serial e parlo del film. Perché l'esistenza di questo serial è per me quasi incomprensibile. È UGUALE al film, pare proprio che hanno preso gli stessi costumi, le stesse scenografie, la stessa fotografia. Addirittura gli attori sono identici, con particolare sconvolgimento per la somiglianza gemellare della protagonista con quella del film, che se è vero che quella divenne Emily Browning
attendiamo un lustro per vedere quanto bella diventerà lei
In tutto questo tripudio di carta carbone però hanno peggiorato il ritmo, che ovviamente è il triplo più lento e noiosetto. 
E, ribadisco, Neil Patrick Harris NON È Jim Carrey. 
Per quanto sia simpatico e bravo e tutto quanto, nessuno può essere Jim Carrey.
È la prima volta che qualcuno si mette nella posizione di essere confrontato direttamente con un personaggio intepretato da Carrey, e mi rendo conto che tutto quello che ha fatto Carrey dovrebbe essere intoccabile. Come gli 007 dopo Connery, come sono immaginare la figura barbina che ci farà il prossimo Indiana Jones, come il problema più grave dell'universo cinematografico supereroistico dei prossimi anni "chi farà Wolverine?".
Quacuno può solo immaginare un nuovo Ace Ventura? Un altro Mask? Tremo all'idea dell'arrivo del serial di Truman Show.
Jim Carrey. Jim Carrey. Jim Carrey. (spero che ripeterlo tre volte lo faccia riapparire come col Candyman). Jim torna tra noi, che fine hai fatto? Non ti si vede da... da... Kick Ass 2? Ah no, hai fatto Scemo + Scemo 2... È comunque troppo tempo. Ci manchi.
Non mi mancherà per nulla il resto della sfortunata serie, anche se è stata rinnovata già per la seconda stagione.
Ho visto anche il primo episodio di:
Taboo
Trama: Tom Sgrunty

Che mi ha A ENNE ENNE ENNE ENNE TI... annnnt... 'sto spelling... insomma sfrantumato i coglioni, proprio mi ha lanciato nel collo una freccetta imbevuta di sonnifero con una cerbottana di bambù come un selvaggio della foresta africana, quella da cui torna Tom Hardy, protagonista assoluto (e anche produttore e altre cose) di questa serie in cui lui recita, TUTTO il tempo, così:
Senza che perdiamo troppo tempo (la serie è lenta, nebbiosa, sporca, a magari con le puntate migliore - ma ho saputo che no - e magari vi piace pure eh, ma io l'ho mollata al 45esimo grunt)
Però per farvi contente (e contenti) ora vi metto qualche gif di Tom che tanto quello vogliamo vedere tutti
Ah non vi basta. Allora sappiate che in giro ci sono anche le foto dello sbirulo di Tom mentre girava, una cosa del genere:
NO! NON VE LA LINKO LA FOTO SENZA CENSURA MATTACCHIONA! NON LINKERO UNA SINGOLA LETTERA DI QUESTA FRASE LINKANDOVELA PER IL VOSTRO LUDIBRIO! NO! È TABOO!
Poi ovviamente ho visto anche il primo episodio di:
Legion
Trama: Con le mutante in testa

Che mi ha A TI A ESSE IPSILON...atasy... insomma annoiato, non proprio fatto implodere l'organo riproduttivo, perché qualcosa di interessante c'è, non certo geniale come ormai TUTTI dicono di TUTTI i serial, che sono TUTTI "mi ha fatto esplodere la testa", "geniale", "mai più senza""bing bong watching!" meme subito ridere
 
Questo qualcosa di interessante in Legion è il cambio di registro continuo che, già nella prima puntata, la serie sembra voler fare il suo marchio di fabbrica.
Sembra di vedere un'ora girata da tre o quattro registi diversi (quindi cambio di registo, ah...), si passa dal superoico classico con gente che sposta le cose con la sola imposizione del mignolino




o tipo la scena in cui al protagonista (che è il figlio apocrifo di Xavier, infatti si parla di X-Men, ma sono slegati dai film, infatti non appare Wolverine) che fa esplodere tutto al ralenti




cosa vista e stravista, anche se sempre di un certo effetto e che almeno ha dato il La per un'istallazione promozionale figa (ma anche questa stravista

ai balletti tipo bollywood che non sai se sono una cosa divertente o sfigatissima


Legion Dance Scene gif
a certi personaggi che sembrano usciti dal Team Zissou (cappellini e vestiti strambi), a roba horror inquietante che mi ha ricordato Spawn (forse c'entra pure qualcosa e per gli fumettespertoni sto dicendo delle castronerie? Chisseneà) e che poi è l'unica cosa che mi ha veramente interessato

Protagonisti l'ex-damerino di Dowton Abbey 

ora Bestia. Non quella blu:

la reginetta dell'indie american Aubrey Plaza

che fa la stranetta che è l'unica cosa che sa fare meglio e comunque se fanno il film di Daria lei è effettivamente perfetta:

e altri attori a caso.
Va bene, l'ambientazione manicomio per sedare i superpoteri e far credere ai mutanti di essere pazzi è abbastanza nuova, praticamente l'Esercito dei 12 mutanti

ma tanto a fine puntata sono già scappati quindi.
Legion è l'unico a cui vorrei, potrei, darei una seconda possibilità, anzi facciamo che il Broccolo è più dovuto all'aver visto la premiere in una settimana di noia totale in cui i pensieri BASTA CON LE SERIE! BASTA COI FUMETTI! BASTA COI SUPEREROI! B I ESSE ESSE TI ESSE... erano particolarmente presenti, quindi potrei un giorno ammettere di essermi sbagliato.
Facciamo che appena finisce me la vedo tutta insieme, perché, almeno rispetto alle precedenti due, qui almeno ci sono superuomini che hanno poteri. E poi voglio capire chi è sto ciccio inquietante qui

Ma da un interesse tiepido a MASTERPIECE! GI I ENNE ENNE ENNE I O! ce ne passa.

♰ Tomas Milian ♰

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♰ Tomas Milian ♰
Li mortacci sua.

LE PRECENSIONI • Episodio#4

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MAI PIÙ SENZA PRECENSIONI!
Siamo solo al quarto appuntamento con LE PRECENSIONI di ALABAMA e CHICKENBROCCOLI e c'è già gente che si professa nostro fan numero uno! 
Se proprio dobbiamo dire, visti i precendenti:
la cosa ci spaventa... ma ancor di più ci ONORA! Continuate a seguirci PER SEMPRE!
La cosa più importante da dire di questa puntata è che ha rischiato di essere l'ultima perché io e Alabama abbiamo bisticciato perché io le dico di non urlare e lei mi dice di sbrigarmi e ci mettiamo il muso a vicendaè che la BELLISSIMA e BESTIALE copertina ce l'ha regalata ILARIA PALLESCHI! È brava e bella e ha questo sito QUI! Andateci!
Già lo so, le cover personalizzate diventeranno più belle delle puntate stesse...
Ma via che si vanno a perdere le ultimissime tacche di udito rimaste con la nuova puntata (a parte gli scherzi stiamo, episodio dopo episodio, capendo come piena di campanilismo, benessere, ritmi cubani e Luca Marinelli: 

In questa puntata i film in uscita il 23 Marzo:

CB ANTEPRIMA • Life - Non oltrepassare il limite

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LIFE - Non oltrepassare il limite
Trama: Life from Mars

È bello come durante le PRECENSIONI diciamo una cosa di un film, e poi il film lo vai a vedere davvero e non solo ti accorgi di aver dato informazioni totalmente sbagliate (tipo che gli astronauti di questo film NON vanno su Marte, ma anzi stanno in una stazione orbitante intorno alla Terra - che esiste davvero! Poi vi spiego perché lo so - ma è piuttosto Marte che va da loro, come la montagna) ma scopri che un film a cui avevi dato poche lire, in realtà ne meritava di più. Cambio il mio voto da Ha il Suo Pubblico a Botta Sicura (che è come dire Chicken).
LIFE è (come ho letto sulla bacheca FB di un amico) un costoso B-Movie. Definizione perfetta, perché (altra cosa detta durante le Precensioni e falsissima, ma guarda che odio quando la gente parla senza sapere le cose!) LIFE è tutt'altro che un esponente di quella fantascienza filosofica sdoganata da Interstellar e rinnovata con Gravity, un po'Prometheus, un po'Sopravvissuto - The Martian e tantissimo Arrival, no, LIFE è proprio un bel filmazzo di "ALIENO CATTIVO vs EQUIPAGGIO", proprio che rimanda molto di più ad Alien che a 2001. Insomma è un horror, punto.
Ci stanno due americani, una russa, un inglese e un giapponese... non è una barzelletta, è l'equipaggio dell'astronave, anzi stazione spaziale, che fa da scatoletta per sardine a questo miscuglio multirazziale (nello spazio nessuno potrà sentirti urlare FUCK TRUMP!) che si ritrova per le mani la prima cellula vivente mai scoperta, che viene dritta dritta da Marte, insomma il primo ALIENO!

All'inizio è tutto uno studiare la cellula e chiamarla per nome e giocarci

fino a che qualcuno non perde un occhi. E la lingua. E tutti gli organi interni. 
Insomma tempo un giorno e da astronauti diventano tutti astronzi.
Il film non ha NULLA di filosofico, ed anvhe evviva, ma è proprio un thriller con mostro alieno (devo dire bello, un mix tra un'orchidea e una manta) che li vuole ammazzare male tutti. Oh, finalmente un po' di sana fantascienza con alieno assassino di una volta.
Gli attori, stranamente, sono tutti abbastanza sotto tono, Jake sembra passato lì per caso: è particolarmente spento, sempre piacevole, ma spento anche se ovviamente per contratto fa il suo sorriso da gridolini femminili, questo

La Ferguson idem anche se è veramente bella

non vedo l'ora che arrivi a 50 anni, sarà al suo massimo splendore, e poi c'è Ryan Reynolds che... mettiamola così, LIFE fa di Ryan Reynolds quello che Mission:Impossible 1 faceva di Emilio Estevez o Scream di Drew Barrymore. 

Nel caso di Reynolds mi è parso  l'utilizzo migliore che potessero fare.
LIFE riporta la fantascienza nelle vie latte della paura claustrofobica di essere chiuso in un a bara (anche se è grossa e bianca) insieme a un predatore spietato. Lo spazio in LIFE è fuori, non è dentro di noi come negli ultimi film di fantafilosofia che ci siamo visti. Insomma c'è vita nello spazio oltre alle massime di Osho lanciate nella stratosfera.
Bell'illustraposter:
La cosa fica di quest'anteprima è stata che non era nelle sale normali quelle sottoterra (esistono) ma all'ASI, l'AGENZIA SPAZIALE ITALIANA! Senti come suona vichingo AGENZIA SPAZIALE ITALIANA. Sembra incredibile ma è così, a Roma non passa un autobus a pagarlo oro, ma c'è l'Agenzia Spaziale. 

E in Italia abbiamo anche i nostri astronauti! Ad esempio ce n'era uno in collegamento Skype dallo spaziodall'America da uno stanzino dietro il palco... no dài scherzo scherzo, era in America e sta per decollare proprio nella stessa stazione orbitante del film. Quindi potremo aggiungere alla barzelletta "C'erano un italiano...".
Prima dell'anteprima ci hanno pure dato il cibo spaziale:
Io pensavo fosse una cosa di marketing invece no, era proprio il cibo spaziale vero degli astronauti. Mangiandolo capisci perché in tutti i film impazziscono, non è la solitudine, l'altitudine, la spazitudine, è quel riso tutto compatto che esce da quella busta che è meglio che non lo dico cosa sembrava.
Comunque strano che come dolce non ci fosse un Mars.

Insomma anche l'Italia cerca delle forme di vita intelligenti nello spazio. Ragionando un po' su questa frase ho avuto un'illuminazione. È chiaro che gli alieni non siano mai venuti sulla Terra, nessuno cercherebbe delle forme di vita imbecilli.
AH. AH. Ah. Vi ha fatto ridere Ryan&Jake? Visto che anche voi siete diventati praticamente una coppia comica:

mi prendete con voi? Facciamo un trio, altro che Trettrè. Io sarei anche il più bello.
Comunque i prossimi alieni che andremo ad incontrare solo lui

e lui

un colpo al cerchio e una alle botte, direi.
Ma la vera domanda del film è: ma quale diamine sarà il limite da non oltrepassare? 120 come in autostrada o 50 come in città?
Ah, comunque io durante le PRECENSIONI volevo fare la lista delle meglio astronavi dei film, poi non c'era tempo perché non potevamo oltrepassare il limite, di che, non lo so.
Le metto qui, in un grande ritorno di lista acchiappaclick: 
LE 10 MEGLIO ASTRONAVI DELLA STORIA (FUTURA):
Le riconoscete tutte?

SIAMO SERIAL • LOVE sodo

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Sono uscite 2 nuove stagioni di 2 serie dell'amore, quello quotidiano e quello con le cose assurde grottesche di ridere. Il fatto che io mi sia immedesimato più in quello assurdo grottesco di ridere la dice lunga sul momento attuale.
L'amore al tempo del 2017:
Come sapete bene, qui da queste parti l'amore e la fantascienza sono la stessa identica cosa. Ma più vado avanti, più inanello esperienze in quel frangente (l'amore, non la fantascienza) e più mi convinco di essermi sempre sbagliato. Non sono l'amore e la fantascienza a essere la stessa cosa, sono l'amore e proprio tutte le cose che vi vengono in mente che NON ESISTONO a esserlo. La fantascienza in confronto è il verismo di Verga, cazzo.
L'abominevole uomo delle nevi? Visto visto, c'ho le foto dove fa la V coi ditoni.
Atlantide? Ci sono stato, era un po' triste molto grande.
Gli unicorni? Eeeh, ci stanno interi maneggi sulla Cassia Bis. Molto spesso vengono investiti dai camion perché escono dai recinti. Un casino pulire tutto quel sangue argentato.
La fatina dei denti? Si è dilapidata un patrimonio a furia di premolari.
Insomma 'st'amore, l'unica cosa che riesce a ispirare più film e serie tv e canzoni di quell'altra cosa che non esiste ma che tutti vorremmo esistesse, i supereroi.
La prima delle 2 serie è:
Man Seeking Woman - Stagione 3
Trama: Josh three

Una prima stagione esaltante, zeppa di idee pazzesche e spassose come non se ne vedevano dai tempi pazzi di certi sketch su MTV. Poi una seconda serie molto più scialba
E ora la terza stagione, che segna la totale debacl.. deblack... debàkle... insomma la rovina della serie.
Il giovane Josh, dopo che l'abbiamo visto affrontare indicibili peripezie per amore delle sue belle, peripezie che andavano dal uscire con una troll, litigare con la propria mano delle pippette, rosicare di Hitler che gli aveva rubato la ragazza, vedersela con alieni fatti di peni, letteralmente
ha finalmente trovato l'amore. Chiamalo stronzo, è questa qui
Una ragazza che finalmente lo accetta per quello che è (uno sfigato) e con cui può fare bing watching selvaggio fino a farsi cavare gli occhi da Netflix (che ormai è il requisito fondamentale per stare insieme, più di scopare bene).
Dal momento in cui la coppia diventa coppia però, non scordiamocelo mai, funziona per noi come per loro nei film e telefilm, subentrano le DINAMICHE, che sono di fatto la dleba... debbal... la distruzione di ogni coppia
Se io faccio così lui penserà - se lei fa così allora vuol dire - non faccio questo perché poi lei - faccio così almeno poi lui - le telefono o no le telefono o no io non cedo per primo e via dicendo all'infinito e poi muori, o di noia, o di rabbia, o ti cade un vaso in testa che sfiga.
Il fatto che il fidanzamento serio di Josh e i preparativi per il matrimonio possano anche sembrare la naturale evoluzione della storia (raddoppi i personaggi per il doppio delle gag e soprattutto con le cose che succedono a una coppia hai materiale tutto nuovo che, raccontando solo la vita da single, già si era esaurito alla seconda serie) non deve distrarre da quanto povera di idee sia questa terza stagione. 
Non mancano le cose assurde, certo, ma si ripetono tutte con lo stesso ormai stanco canovaccio: Josh deve affrontare l'incontro coi suoceri, la delusione dell'amico che si sente tradito, la nuova ragazza che sovverte le sue abitudini, gli ex della sua nuova fidanzata e, come da stile della serie, ognuna di queste cose si trasforma in un'occasione per raccontare quel momento in maniera assurda.
Cambiare l'arredamento di casa? Ecco che i due si trasformano in Jesse e Walter che sciolgono nell'acido i fumetti di Josh
i coinquilini di lei non vogliono Josh tra i piedi? Mettono una frontiera come fosse il confine USA-Messico e Josh può solo scavare un tunnel fino alla stanza dell'amata. 
Josh deve scegliere il testimone di nozze? Parte premiazione tipo Oscar coi candidati. 
Tutto così, e ok. Ma dieci puntate fatte solo di questo, ripetitivo.
Si vede proprio che non avevano tanti soldi. Effetti speciali ai minimi (nella prima stagione era pieno) e solo una trita ripetizione del meccanismo "normalità-assurdità" e soprattutto una stanchezza di scrittura imperante, come si dice, si sono seduti sugli allori.
Si ride molto meno, molto molto meno. Anche per la quasi assenza di Eric Andrè e della sorella di Josh, a favore di un'onnipresenza dei genitori, molto meno spassosi.
Dovrebbero chiuderla qui.
RImane ipercarina (ma che aggettivi scrivo) la sigla iniziale, che cambia un po' ad ogni stagione e si arricchisce di grafiche animate dedicate a diversi elementi
E le locandine:
L'altra serie dell'amore, come si può intuire anche dal titolo, si chiama:
LOVE - Stagione 2
Trama: LOVEst

Vi ricordate quanto mi era piaciuta la prima stagione? MA TANTO. Tanto tanto tanto. Tanto che non ci credevo neanche io. Era bello vederla e riconoscersi in Gus e Mickey che anche se non facevano nulla di speciale lo erano proprio perché non lo erano (eccerto facile esse speciali quando sei un principe o una principessa o un eroe o un'eroina, o l'eroina) ma ci si sentivano.
E ora sono tornati. Gus e Mickey (e Judd Apatow, colui che ha reso l'amore una merce più a portata di maschio) e ritrovandoli, sempre pazza e irresistibile lei, sempre pedante e inspiegabilmente affascinante lui, mi auguravo di trovare le stesse sensazioni, quel misto friccicarello di divertimento e novità che mi mancava da tanto. nel guardare le serie.
Invece niente, in queste dieci puntate c'è un'idea di quello che erano Mickey e Gus nella prima stagione, un neanche troppo velato annacquamento del tutto.
Sono io che non sono più stupito dal loro andamento così quotidiano? 
Mi hanno già stancato? 
Hanno perso il loro fascino ai miei occhi? 
Può essere, deve essere così, in un anno succedono tante cose, e una serie che l'anno prima ti era piaciuta tanto forse l'anno dopo non è più fatta per te, che sei diverso. 
Oppure, molto più banalmente, era quello che ti stava intorno ad averti dato una spinta emotiva verso quella serie, che ora, cambia tutto e tutto cambia, ti appare meno interessante.
Ecco. Sentire che una cosa è fatta per te. Ma io sono italiano, vivo a Roma, ho 38 anni, che c'entro io con due tizi di Los Angeles, che peraltro sono pure finti, perché sono personaggi di un serial ben scritto?
E allora seguite questo fine ragionamento dei miei: se questa serie piace a me, e piace a un 20enne finlandese che per vivere intreccia cappelli di renna, e piace a una cinquantenne messicana che fa la cardiologa, e piace a un giornalista cinese, a un cuoco indonesiano o un edicolante irlandese, e tutti ci sentiamo chiamati in causa, e magari ci riconosciamo in Gus quando giudica con fare passivo-aggressivo Mickey con quel senso di superiorità che gli esce da chissà dove, o con Mickey quando proprio non riesce a non ferire Gus trattandolo male, negando quello che prova per lui, imponendosi di fare qualcosa che faccia scoppiare la bomba, perché sono fatti così, perché siamo fatti così, siamo proprio fatti così, tutti dannatamente uguali, tanto da immedesimarci nelle storie, nelle dinamiche, nell'amore, allora, tutto questa diversità che si immedesima nella stessa cosa, non fa che annullarmi quella potenza? Se parla a tutti, non è come stesse parlando a nessuno? Se tutti si immedesimano, non è che allora è di una sconvolgente banalità?
Frantumando in migliaia di pezzettini (tanti quante sono le persone che si sentono chiamate in causa da "una serie che parla di una coppia e delle sue paturnie") il suo potere comunicativo, a me quanto ne arriva? Non ne arriva una parte infinitesimale, che anzi, invece di farmi sentire unico, mi fa sprofondare in un gorgoglio di piatta eguaglianza (sono uguale a tutti gli altri. Al cazzo che sono speciale.) che mi fa anche un po' storcere il naso, no?
ATTENZIONE: tutto questo vale anche per le canzoni che ci fanno strappare il cuore perché "cazzo sta parlando di me. di lei. di noi. di me senza lei. di lei senza me? chissà."
Certo. Tutto questo ragionamento è solo una grande pippa (che manco porta al godimento finale, passa direttamente alla tristezza postorgasmica che viene dopo la masturbazione.), perché la risposta più facile sarebbe "elamadonna e fattela 'na pippa risata ognitanto eh", ma se sostituisci la parola Serie con la parola Amore, non è uguale? 
Se l'amore è speciale, ma poi finisce, passa, ritorna, rifinisce, ripassa, ritorna... che roba speciale è? E se una serie parla a tutti ma proprio tutti anche a quello diversissimo da te, non è che magari è solo una furberia scritta ad arte, per nulla speciale.
E se non è speciale, non esiste. 
LOVE esiste, ed è piacevole da guardare. 
Forse con l'amore bisognerebbe avere un approccio Houdini. (Lo sapete che AMO Houdini. È l'unico che amo.)
Houdini ha passato metà della sua vita a scappare dalle catene. L'altra metà a smascherare falsi medium. Tutti lo osannavano come un realista convinto talmente fermo della sua sfiducia per il soprannaturale da iniziare la sua crociata contro i falsi spiritisti che promettevano di poter parlare coi morti. Houdini aveva solo una cosa in testa, ogni volta che conosceva un nuovo spiritista: che quello fosse vero. Fosse quello giusto. Fosse colui che l'avrebbe messo in contatto con la madre morta.
Non credere in qualcosa, smascherare chi te lo vende come reale e segretamente, in cuor tuo, sperare di incontrare chi ti dimostri che esiste. In questo consiste l'approccio Houdini all'amore.
Per ora io ho incontrato molte Sorelle Fox.
E allora diciamolo, che pur se pensiamo a quella persona OGNI FOTTUTISSIMO GIORNO che diaccio manda in Terra  (Sì tu. Aspe', ma intendo tu o no?) poi dobbiamo solo stare fermi. Perché se una cosa è passata, è passata. 
Come la freschezza di LOVE, che è passata. Non è ancora diventato un brutto serial, ma non è più come prima.
Come la mia passione per le serie TV, che è passata. 
Cose che non torneranno mai più.
Mai. 
Tipo una macchina di Uber* che se n'è già andata. 
*Uber ha palesemente pagato tutta la serie, la nominano in OGNI puntata, fino a farlo diventare il vero terzo incomodo tra Mickey e Gus.

SIAMO SERIAL • Dory alla ricerca di

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Search Party
Trama: Misteriosa sparizione a Brooklyn

Vi ricordate quel post sulle serie TV che da qualcuno è stato definito "il tuo sdolcinato piagnucolarti addosso" di ieri? Scordatevelo. Sono molto cambiato ora, è passato tanto tempo, era un periodo un po' così, ma le cose passano per fortuna! Fiu.
Ma se c'è una cosa che non passa è la mia sfiducia verso le serie TV. 
Ho fatto un rapido calcolo delle serie che ho abbandonato senza l'ombra di un ripensamento o pentimento (Narcos, le serie Marvel su Netflix, Walking Dead, le altre me le sono persino scordate...) e non ce n'è una che mi manca. E anche l'attesa per quelle che stanno arrivando:

è ai minimi.
Non ho neanche visto Shameless 7, me lo riservo per quel momento in cui ricomincerò a piagnucolare cose come "cazzo era pure roba mia vedi un po' se adesso non lo vedo perché mannaggialamadò".
La reazione a questo disinteresse per le serie TV è una certa apertura mentale ai consigli più bislacchi. SORPRESA!
Come sapete io sono uno di quelli che quando mi consigliano una serie, di solito con "MITO!", "NO NON SAI È TOTALE!""BOMBA ASSOLUTA NUCLEARE!"è proprio la volta che non me la vedo mai. So che siete così anche voi.
Ma se c'è una cosa che mi piace di più rispetto a NON seguire i consigli (cinematografici, musicali, serietvosi... per non parlare di quelli di vita) è... seguirli.
Soprattutto quando vengono da una persona che ha sul muro di casa questa roba qui:

Esatto. Esiste qualcuno che davvero HA COMPRATO tutti i poster sullo SHOP e li ha APPESI. 
Quindi quando mi ha consigliato Search Party, serie tv che è passata del tutto inosservata dai radar degli uberentusiasti di Netflix sempre sul pezzo nel consigliarti questa o quella serie, io ho accettato il consiglio di buon grado perché ho avuto paura che mi rapisse  e murasse vivo dentro quel muro perché ha beccato proprio quel momento in cui ho deciso che mi vedrò solo serie "che si fanno onestamente guardare", piuttosto che "mi ha cambiato la vita foreve end eve" (come Sneaky Pete per capirci).
Search Party è una piccola serie che mischia la comedy e il thriller, è una thrilledy.
La protagonista è lei:
che da qualche parte ho visto ma non ricordo bene dove, ma proprio per il suo certo anonimato - e le sue centomille efelidi - è stata spostata al volo dalla cartellina mentale 
a quella
Lei fa la ragazza normalissima in un New York normalissima (giusto un po' hipster ma che devi fa, se mi racconti della gente di Brooklyn e non della city è inevitabile) a cui succede una cosa strana.
Passando accanto a un palo Dory nota un cartello MISSING con la foto di un'ex compagna di college. A quel punto Dory coinvolge gli amici in una divertente e misteriosa investigazione. Le dosi di commedia e di thriller sono miscelate benissimo. 


È divertente e intelligente, e mette la perfetta quantità di mistero che ti fa venire voglia di arrivare fino alla fine; il gruppo investigativo è strampalatissimo, c'è il gay egocentrico, egaycentrico quindi, l'amica attricetta di mezza tacca

il fidanzato passivo-aggressivo a tutta una serie di comprimari mezzi scemi ma lo stesso inquietanti.
La serie fila liscia tranquillissima e ti fa persino sopportare una deriva un po'Mumble-coso, e riesce a descrivere benissimo la vita normale di un gruppetto di amici newyorkesi (sì, checché ne pensiamo noi ci sta gente che fa vite normalissime anzi pure un po' banali anche a New York) che pur di fare qualcosa di diverso si inventa Detective Club (che citazione dotta.)
L'omaggio neanche troppo velato è quello a Misterioso omicidio a Manhattan, in cui una coppia praticamente si reinventa Sherlock e Watson su un delitto che si sono praticamente inventati.
Come Woody e Diane in quel capolavoro, il gruppetto di novelli investigatori di Search Party decide talmente tanto che c'è un gigantesco mistero dietro la sparizione dell'amica che questo mistero alla fine...
Be', non ve lo dico alla fine cosa, ma ve la consiglio proprio perché non è ""MITO!""NO NON SAI È TOTALE!""BOMBA ASSOLUTA NUCLEARE!", è semplicemente molto carina, divertita, misteriosetta, perfetta per non stare sempre a dire che le serie TV sono il nuovo cinema perché, care amiche, cari amici, NON È VERO MAI.
Colonna sonora bellona che parte con questa nell'opening

e poi si dipana elettronica così

LE PRECENSIONI • Episodio#5

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BENVENUTI ALLA QUINTA PUNTATA!
Aspetta ma questo vuol dire davvero che io e Alabama ci siamo visti una volta a settimana per UN MESE? Non era mai successo in 10 anni di grande amicizia. Ci sentiamo già i John & Paul della recensione cinematografica. I Thelma & Louise, i Rocky & Bullwinkle, i Gianni & Pinotto... ok la smetto.
Passo subito alla quinta puntata delle PRECENSIONI! L'unico podcast che commenta tutti i film (quasi) senza averli visti! Spingete PLAY senza paura perché tanto gli irlandesi verranno a menare noi SI SENTE BENE! Finalmente abbiamo capito come accendere i microfoni, ecco cos'era quella scritta ON, la leggevamo al contrario e non facevamo nulla "NO"... no no e chi si muove...
BUON ASCOLTO!
La bellissima cover è di OSVALDO CASANOVA! Ecco il suo sito ancor più bello.
In questa puntata i film in uscita il 30 Marzo (con un'eccezione tartarugosa):

CB ANTEPRIMA • Ghost in the shell

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Ghost in the Shell
Trama: Crost in the Shell

Ci sono due ordini di problemi che affliggono Ghost in the Shell.
Il primo è il saccheggio perpretato ai suoi danni da centinaia di sceneggiatori, registi, costumisti, scenografi, tutti quanti hanno fatto qualcosa di fantascienza, nel corso degli ultimi vent'anni.
Il fumetto originale è del 1989, il film del 1995 (tutte cose che ho imparato ascoltando le PRECENSIONI di ieri, altrimenti che ne sapevo io) e da quel momento ogni opera di fantascienza che è uscita ha dentro di sé un pezzetto di GitS.
Il confronto più scandaloso è questo:

Che veramente capisco adesso perché I Wachosky sono diventate LE Whachosky, di certo è successo perché dovevano nascondersi dagli avvocati giapponesi che li staranno ancora cercando per ammazzarli malissimo per il plagio scandaloso (gli avvocati giapponesi non sono tipi teneri...)
Ma, oltre a Matrix, vedi questo film e ti vengono in mente Blade Runner (ok ok so che esiste la sci-fi anni 50), Strange Days, Il Tagliaerbe, Johnny Mnemonic, A. I., Robocop, Tetsuo (anche se questo non vale perché è giappo e contemporaneo al fumetto), The Cell, Minority Report, Wall-E, Automata, Ex_Machina, Io Robot, Il quinto elemento, Eva e ovviamente tutti i film copiati a Matrix che adesso scopri essere copione pure lui, addirittura ti viene in mente tantissimo Nirvana di Salvatore Salvatores!

E in generale ogni cosa che abbia al suo interno tutta quella roba di microchip emozionali, telematiche neurali, connessioni sensoriali, che pare di stare in una canzone dei Subsonica che già ci avevano rotto i coglioni nel 1999 pensa nel 2017.
Ecco, il problema maggiore che affligge il film è la sua banalità, fa male dirlo, ma OGNI cosa è STRAVISTA.
LO SO che è tratto da un'opera che quelle cose LE HA INVENTATE o perlomeno fatte tra i primi, insomma ha trasportato la nicchia cyberpunk al grande pubblico, ma come la mettiamo quando vedi queste cose e niente ti sembra nuovo?

Visto.

Visto.

Vistissimo.

Stravisto.

VIsto pure se è invisibile.

Eh visto visto.
Ecco forse queste non le avevo ancora viste.
Non tutte le cose del film sono brutte in sé, infatti il design generale è quantomeno godibile (non ho detto nuovo, ho detto godibile) e anche la megalopoli bladerunneriana piena di ologrammi gargantueschi (non capita spesso di poter usare etc etc), con la solita pioggia, folla di passanti e/o robot e/o gente amplificata roboticamente, grattacieli e lucine, ha quel certo non so che di colorato che non te la fa odiare anche se è PALESEMENTE uguale a mille altre

Ma questo film arriva davvero troppo troppo tardi e non è nuovo mai. Ovviamente il problema non è l'essere nuovi o meno. Tutto non si crea e tutto non si distrugge, niente è nuovo e ormai lo sappiamo.
Il problema è che c'è l'altro problema del film. 
Ghost in the Shell fa abbastanza schifo di suo.
La cosa peggiore è la superficialità con cui viene trattato il tema base: l'anima nella macchina. Il fondamento stesso del cyberpunk. Una cosa che - questo sì che è un tema attuale, che stiamo sempre a dire che siamo diventati la tecnologia e non il contrario, che se inventano un telefonino neurale ce lo impiantiamo subito tutti direttamente nel cervello, che le puntate di Black Mirror ci fanno scrivere BOMBA su Facebook, che le protesi per chi perde gli arti sono ormai cibernetiche (per fortuna eh!) e che ogni tre giorni escono gli articoli tipo "Tra dieci anni tutti i tassinari saranno tutti così:

In GitS di tutto l'aspetto filosofico profondo del cyberpunk non v'è traccia, forse proprio velata velata velata, di una superficialità didascalica che stride col tema. Cyberpunk for dummies.
Qui c'è solo Scarlett che ogni tanto ha dei glitch di una vita passata (cazzo a questa le hanno preso il cervello e l'hanno messo in un robot. Dimmi se non è una cosa che ti fa andare fuori di testa...) e quando la vedi che si sconvolge quando ha queste visioni di roba che si fa in mille pixel, ti rendo conto che Glitch di Ralph Spaccattutto

era Motoko da piccola, già quei capelli aveva.
È confusionario nella gestione del tempo e piatto in quello della storia, non è mai epico (MAI!), tantomeno cool (MAI! Almeno Matrix era la fiera del coolness), roboante di spari ed esplosioni ma noiosissimo, incasinato e banale insieme: "ehy adesso andiamo a prendere il cattivo. [scena di loro che vanno a prendere il cattivo]. E poi 'sto cattivo ha la motivazione per essere cattivo UGUALI a mille altri cattivi visti millecento volte (tanto che ti immagini il gruppo di recupero di cattivi con quella motivazione che si incontrano ogni settimana per parlare dei loro problemi sempre come Ralph Spaccatutto)
E Scarlett è soffocata non solo dalla tutina ma da una CGI che fagocita ogni tentativo di realtà.

È praticamente un film d'animazione con le teste in carne e ossa, e spesso si vede il filtro Photoshop "monta la testa".
Proprio come quando giochi col pongo e unisci tutti i colori e impasti impasti impasti e all'inizio è tutto un bell'arcobaleno di palletta colorata tu impasti impasti impasti e viene fuori un mappazzone grigio topo. Tutti gli effetti e le esplosioni e i colori di GitS si impastano e diventa questo:

E infatti a un certo punto ho perso conoscenza e ho chiuso gli occhi e ho sognato. Purtroppo non Scarlett senza tutina ma Scarlett in versione This Is England. Non so perché ma l'hanno acconciata che sembra proprio uscita da un pub skinhead della periferia londinese male del 1994

Facciamo un esperimento sinaptico neurale: fissate queste gif

Skins GIF - Find & Share on GIPHY

con questa canzone in sottofondo:
La voglia di vedere l'anime originale me l'ha messa, GitS, nel frattempo però l'anime de li mejo mortacci loro che continuano a fare film cannibalizzando i giappi fichi (ricorderete il benemerito Kon e la questione Inception/Paprika). 
Beat Takeshi Kitano - che c'è ed è l'unico a farci un figurone, peraltro parla solo giappo e secondo me l'ha imposto alla produzione altrimenti gli mandava gli avvocati, quelli delle Wachowsky - pensaci tu. Vecchio Beat Logan.

Adesso stringiamoci tutti insieme in un abbraccio virtuale e preghiamo che il progetto AKIRA Il Film Hollywoodiano, già naufragato settemila volta, non arrivi mai a destinazione. No sembra che lo fanno davvero questa volta è definitivo. Ma per fortuna si avvicina il 2020

Io mi proteggerò dalle radazioni col ventaglietto gadgettoso che ci hanno dato all'anteprima

(Maschera non compresa nel gadget. Può avere tracce di noci, arachidi e cyborg col guscio.)
Certo se ci davano questo ero più contento:

Mannaggia Io

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Non c'è più religione
Trama: Se potessi gliene metteri 50 di Broccoli. Ah già, il sito è mio quindi posso








Ecco.
No dài ok ok facciamo i recensori seri. Quelli che anche di fronte a un film come questo ne delineano i difetti, ne sezionano le problematiche, persino cercano del buono. Stiamo calmi.
Dunque questo film italiano con Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Alessandro Gassmann parla dello scontro di religioni che si scatena in al sud Italia per colpa delle troppe etnie e le relative religioni che la popolano. La necessità di fare un presepe vivente su un'isoletta delle Tremiti porta lo scompiglio e fa nascere una faida tra i vecchi isolani e la comunità mussulmana. In mezzo c'è  il sindaco che deve accontentare un po' tut... no. Scusate. Non ce la faccio. È più forte di me. Vedo questo film che parla di religioni e maledico me stesso (MANNAGGIA IO MANNAGGIA!) perché ci sono cascato di nuovo.
E allora in questa occasione santa voglio solo riscoprire il vigore e la potenza di un sano, sacrosanto, istrionico e potentissimo:

Ah. Che liberazione. 
Santo Magnotta sono servitore tuo, veglia su di me quando decido di farlo nonostante sappia benissimo che peccato madornale sarà e mi metto a vedere questi film dimmerda con Bisio, che è la personificazione del Male cinematografico in Terra Italica.
Certo quanto mi piacerebbe essere Magnotta alle volte e telefonare a Miniero (il regista del film) e rinfacciargli con quelle urla liberatorie che dopo aver visto pure Benvenuti al Sud e La scuola più bella del mondo (ma questo che fa li fotocopia i film?) mi sono convertito al MANNAGGIAIesimO e sono quasi contento perché ogni volta che finisco su un film di questo tizio (ovviamente non mi ricordo mai che è lui, cazzo fa dei film talmente inutili...) finisco per liberarmi di tutte le bestemmie che non dico di solito. 
Ci sarebbe quasi da ringraziarlo, 'sto Maniero, per il senso di liberazione che mi pervade dopo aver visto i suoi film. Poi mi ricordo che nessuno mi ha costretto a vederli - tipo che ne so, devi fare un mese di astinenza, non puoi mangiare carne di maiale, devi vedere i film di Maniero... roba pesante simile a un supplizio insomma - e mi rendo conto che per fortuna sono ateo.
Santo Màrio pieno di lavatrici, proteggimi tu dai film itaGliani che mi viene voglia di vedere.
Ego me absolvo.

Boon a parte

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Un tirchio quasi perfetto
Trama: Dany la minaccia

Quello che diceva Alabama nella sua PRECENSIONE era tutto vero. Più vero del vero. Più real del ruà.
Un tirchio quasi perfetto è veramente un film dimmerda. De mérd, se vogliamo usare un francesismo. 
E anche la domanda che si poneva è più che lecita: ma i cugini galletti sono costretti a sorbirsi TUTTE le commedie italiane demmerda che escono? No perché la situazione è grave! Noi abbiamo ALMENO un film francese a settimana! Almeno uno ogni settimana che Dio manda in Terra.
Io questa domanda l'ho rigirata ad un'amica che abita a Parigi, e le ho chiesto di dirmi quanti e quali film italiani sono usciti ultimamente lì da lei. Mi ha detto che così a memoria si ricordava che nell'ultima settimana erano usciti Fiore, Le confessioni e Fai bei sogni, non esattamente Non c'è più religione, o sbaglio?!
AH! ALLORA VEDI! NOI CI COMPRIAMO LA MÈRD MA LORO NO! 
Loro si comprano i bei film italiani, noi la monnezza. Ma cos'è uno scotto da pagare? Una penitenza? Oppure Claudio Bisio ha stretto un patto segreto con Danny Boon (che è il MALE francese sceso in Terra) e insieme hanno aperto una casa di produzione di film dimmerda e se li passano sopra e sotto le Alpi, uno fa distribuire quelli dell'altro e insieme fanno delle matte risate sataniche (i due si sono conosciuti quando Bisio ha fatto il remake di quello di Boon che ho linkato ieri e linkarlo due volte in due giorni potrebbe creare un buco nero che farebbe implodere l'universo, lasciando intatte solo le commedie di merda di questi due. Un po' come qualla gif
 cat toast laboratory GIF
Ma poi Bisio, esattamente, quando ce lo siamo perso? Io me lo ricordo a Mai Dire e mi faceva ridere
Ma forse ero più di bocca buona io.
Poi gli era preso quel trip di Pennac e Benni e dell'attorialità seria. Un po' funzionava anche lì. Invece ora solo una quantità inusitata di film dimmerda a mitraglia.
Ma tornando a Boon e al film sul tirchio.
Fa schifo. Fà Squà. Ma di uno schifo insopportabile e imperdonabile.
Perché se è vero che alla fine queste commedie francesi non sono tanto diverse dalla nostre (mi fanno ridere quelli che fanno tutti "i film franciosi i film franciosi la nuvelle vag" e poi si scordano che I CAMPIONI DI INCASSI in Francia sono ESATTAMENTE gli stessi nostri, e cioè le commedie dimmerda), alle volte mi capita di vederli e perdonarli anche (per esempio questo era caruccetto), invece qui siamo dalle parti della risata che non arriva MAI. Je ne pà arriv' muà! 
E non venitemi a dire che va bene anche se non fa ridere, perché è una commedia, deve far ridere, altrimenti era un dramma.
Non sono neanche risate a denti stretti, proprio non si ride, sorride, smorfieggia coi lati della bocca alzati mai e basta. 
Anche perché il tirchio del titolo non è "ah ah ridiamo di questo mezzo matto tirchio risparmia su tutto ma alla fine ha un cuore d'oro", no, è uno che andrebbe chiuso in una casa di cura (o in carcere), e tempo dieci minuti dall'inizio del film, esaurite le scenette leggermente simpatiche di lui che fa i conti alla cassa del supermercato per risparmiare 0,05 cent, diventa un pazzo antipatico e anche ladro (una cosa è essere tirchi un'altra rubare la carta igienica dalla casa del vicino, quella non è tirchieria è essere delle mèrd d'homm) e la patologia della tirchieria, che può far ridere se non è spinta a questi eccessi, diventa un tratto patetico del personaggio che te lo fa letteramente odiare.
Ovviamente basta l'arrivo di una figlia sconosciuta e l'amore di una tizia (assolutamente incomprensibile il perché lo ami, che quando la porta a cena fuori le vuole far mangiare grissini e acqua) per cambiare nel giro di un mese le sue abitudini cancrenizzate negli ultimi 50 anni. 
Che poi, se fosse tenuto tutto sui toni della favoletta e del grottesco, lo avremmo anche potuto perdonare, invece sembra che si siano presi anche un po' sul serio, con tanto di sferzata sulla malattia e il trapianto d'organi.
Io sono con Alabama, BASTA BASTA BASTA commedie francesi demmerda, già abbiamo un bel daffare con le nostre.
(Comunque basta anche con questo "quasi perfetto" nei titoli, vi prego.)

A Soret'

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Indivisibili
Trama: Nate sotto il segno delle gemelle

Dopo due giorni infimi come quelli precedenti, ci voleva un bel film. L'ho cercato in Indivisibili. Ne ho trovati due.
Indivisibili non solo è un gran bel film, ma anche un film importante.
È un film che, visto da lontano, poco si distanzia dall'abitudine italiana (glocal) di raccontare una storia famigliare tragica, in una situazione altrettanto tragica, con le maschere piangenti, con le vite che "poveri cristi", con la pesantezza che pian piano ti avvolge tutto intorno perché capisci quanto sei fortunato ad non essere nato lì (stessa effetto che fece Non essere cattivo) e che, contemporaneamente, inquadra questo racconto in una realtà tutta campana (local) fatta di cantanti neomelodici, di prediciottesimi, di serenate e di religiosità folkloristica.
Eppure, dentro questa scatola non innovativa (Napoli/Famiglia/Tristezza), si legge una voglia di fare un cinema ben diverso.
Prima di tutto il film non spinge mai sul pietismo spicciolo. Ed è una grandissima conquista.
La storia di due sorelle siamesi "costrette" a cantare neomelodiche ai matrimoni, per gente che le vede come fenomeni da baraccone, o alla meglio come santini portafortuna di cui carezzare le gambe unite per tornaconto religioso personale. Ma c'è una grande fierezza negli sguardi delle due ragazzine, non si perde mai, per tutto il film.
E anche quello che le circonda non desta pianterelli e "poverine".
Vedi un padre che "sfrutta" l'handicapp delle figlie, che rinnega la possibilità di dividerle perché unite sono più "vendibili" e che, non fosse abbastanza, poi dilapida i soldi guadagnati coi videopoker. Vedi una madre alcolista che non si ribella. Vedi altri parenti vari ed eventuali che mangiano sulle spalle delle due ragazze. E scusi tutti. Non odi nessuno. Perché per quanto infimi siano i loro comportamenti, il loro passato (solo immaginato, ma presentissimo) racconta che nessun'altra strada gli è stata offerta. In una vita di nulla, la ricerca di una dignità può passare anche attraverso un'infamità. Perlomeno non è una strada criminale, ed è già tantissimo.
E poi i luoghi del racconto, che da soli trasudano l'impossibilità di scollarsi di dosso quella povertà, quella disperazione. Non serve raccontare tante storie, ma basta farle passare dietro le protagoniste per farcene sentire gli odori e i sapori (tutti acri). C'è questa pesantezza nel film, nei suoi luoghi, nelle sue facce, negli sfondi suggeriti di storie altrettanto tristi (le prostitute che scendono dalla barca nella primissima scena

la coppia promessa sposa che Lombroso ci scriveva due tomi, i ragazzini in posa per il book del prediciottesimo, le ragazze che sottostanno al produttore mefitico)

che bastano per raccontarci molto di più della storia delle due sorelle, il fulcro del film. Ognuna di quelle sarebbe stata un film a sé.

Stupende, perfette, incredibili le due esordienti gemelle Fontana, che riescono a sfumare una quantità di emozioni alle due (o una?) protagoniste che ti fa venire voglia di sapere ora dove sono, cosa fanno, se stanno bene, se sono felici (le sorelle del film, non le attrici).
Una più dura, più risoluta, più "femmina", l'altra più dolce, debole: insieme un corpo unico (giustissimo averle candidate insieme ai David), sono una scoperta che va oltre al casting azzeccato per la parte.
Indivisibili è un film italiano che non ha goduto della tanto acclamata riscoperta del genere (Jeeg, Veloce come il vento) e che infatti al botteghino è andato maluccio (per poi rifarsi agli ultimi David, giustamente) ma che invece fa assolutamente parte di quella rinascita che, speriamo, non venga arrestata dalle commedie di merda di Bisio, dai drammoni patetici, dai cinepanettoni che si sarà pure chiuso il capitolo Boldi-De Sica, ma non mi sembra che la coppia Lillo-Greg sia tanto meglio, diciamoglielo un po':
Ecco un bell'illustraposter:
L'ha fatta Fran De Martino. Bravissima! Ci facciamo un poster?
E chiudiamo, tanto per abbassare i toni del discorso, con una lista di DIECI (che poi sono venti) GEMELLI (con particolare attenzione ai siamesi) DEL CINEMA!
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(E qui si ride.)

LE PRECENSIONI • Episodio#6

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PUNTATA SEI!!! 
SEI PUNTATE... no, sono CB, questa Puntate non la conosco...
Siete ancora tutti lì dopo questa? Dai che negli ultimi anni vi ho abituati a peggio su. Invece non ci si abitua mai al SONORO più pazzo del mondo! Quello delle PRECENSIONI! Ogni volta succede una cosa diversa. Questa puntata segna l'ingresso di ChickenBroccoli strillone e Alabama con patata in bocca, sciarpone e accento svedese.
RADIO DI TUTTO IL MONDO! Fateci lavorare con voi, è diventata una questione di vita e di morte dei padiglioni auricolari dei nostri ascoltatori!
La cover powerosa l'ha fatta la grandissima NICOZ BALBOA (pensate che dobbiamo anche a lei la conoscenza di ChickenBroccoli e Alabama. Ora sapete con chi prendervela!). Prima di ascoltare le prece dovete assolutamente comprare il suo nuovissimo libro: BORN TO LOSE! 
È una di quelle cose da avere! Lo comprate ADESSO, QUI. Ed ecco il suo Patreon.
E ora via che si va a perdere anche quell'ultimo residuo di udito. Dalla prossima puntata lo facciamo direttamente coi fischietti a ultrasuoni per cani. 

BUON ASCOLTO!

In questa puntata i film in uscita il 6 aprile:

NOTTE BROCCOL • Squarta il telefono

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A grande richiesta di tutti quelli che si erano accorti che non c'era più ecco il ritorno di NOTTE BROCCOL, la rubrica sui film horror che esce di notte e infatti è la più amata dalla gente che a mezzanotte sta ancora sveglia! Ma come faranno io mi chiedo? 
A parte che poi adesso è tutto più facile grazie alla benedetta ora legale. Sì, AMO l'ora legale, ogni anno, quando arriva, riscopro che il mio orologio interno, che è fatto più o meno così 
(se riconoscete che orologio è, dieci punti nerd a voi) è proprio settato su quell'ora lì. 
Mi sveglio SEMPRE festivi compresi alle 6 di mattina smadonnando che posso dormire un'ora in più, cosa che ovviamente poi non faccio
e alle 22 sono già in catalessi e smadonno perché non è socialmente accettato essere in catalessi alle 22... mentre alle 23 sì! Evviva l'ora legale che evita di farmi smadonnare dalle 6 alle 22.
Ma tornando a chi sta sveglio a mezzanotte. Ma come fate? Ma non vedete che prendete solo decisioni balenghe a mezzanotte? Voi vi ostinate a fare cose, scrivere messaggi, fare piani per il futuro, mentre il vostro corpo sta già dormendo!
Fate una cosa meglio, leggete questo post e poi andate dritti dritti a lettuccio. Mi raccomando nessuna decisione importante a quest'ora, prendete esempio da me, che a quest'ora già dormo da almeno altre due (ovviamente non c'è stata una singola volta che NOTTE BROCCOL è stata scritta in diretta, di solito invece la domenica mattina alle 8), perché metti che poi che ne so prendi una decisione e quella decisione ti risponde devi pure stare lì attento a dove metti le virgole, mentre invece STAI DORMENDO anche se non lo vuoi ammettere, e una decisione che ti sembrava geniale ti si ritorce contro. 
Prendi me, che avevo deciso di non fare più NOTTE BROCCOL e invece rieccola qui... chissà se è una decisione buona. 
Ma non ci pensiamo, tanto io sto già dormendo quindi. Voi mi raccomando messaggi importanti solo appena svegli, belli lucidi! Quelli sì che sono giusti da mandare e ricevere, no quelli notturni.
Intanto io ho visto due film horror che vedono per protagonisti gente che ha preso delle decisioni veramente stronze, poi non ti lamentare se ti vengono ad ammazzare male.
Hush
Trama: Non ammazzarmi non ti sento

Hush è un filmettino originale Netflix che non è altro che il remake fatto peggio di Gli occhi della notte, quel film con Audrey Hepburn che fa la cieca e un tizio le entra in casa e le fa la solita cosa con la mano davanti alla faccia per vedere se è cieca veramente, e poi vuole ammazzarla perché sì.
Che potrei anche capirlo perché Audrey eleganza regalità e tutto quanto, ma certo è anche una bella antipachella a volte eh
Stessa antipatia di Gwyneth Paltrow diciamo, quelle col palo in culo per capirci (e non solo stando alle  sue ultime dichiarazione di Guinetta) algide che non comunicano altro che algidez.. algidism.. algidit... insomma dei Cremini, stecco compreso.
Ovviamente questo film di Audrey cieca non se lo ricorda nessuno perché tanto Audrey te la ricordi solo in Tiffany e Vacanze Romane, i più smart in Sissi e Sabrina, ma tutti comunque Tiffany (che poi Tiffany, ma perché tutte le coatte del mondo si riconoscono in Audrey in Tiffany? Ma io dico...).
Ad ogni modo trama similissima: una giovane pinguana sordomuta - la cui pessima decisione è quella di andare a vivere DA SOLA in un cottage in mezzo AL NULLA, lontano centoventimila chilometri da qualsiasi cosa - si ritrova un pazzo in maschera fuori che vuole farla fuori. 
Cioè è fuori casa, ma vuole farla fuori dentro. Cioè lei ci sta dentro e lui sta fuori, è matto. Vabbé.
Il film è un mesto home invasion (di cui abbiamo ben altri esempi, di ben altro orrore e caratura, tipo questo, il suo remake, questo, questo e questo se vogliamo), che aggiunge l'handicapp della protagonista come valore horror (riuscendoci a metà) e che fa l'errore più grave che un horror home invasion può fare: toglie la maschera all'aggressore. Subito, dopo 10 minuti. Ma che sei cretinoMa non ti ha insegnato nulla la regola della maschera che fa cento volte più paura di una faccia vera?
Peraltro l'attore che fa il cattivo qui ha veramente, ma veramente, la faccia da scemo. 
Mai e poi mai togliere la maschera! Se proprio vuoi toglierla devi avere un attore con una faccia ancora più inquietante della maschera, tipo quello di Purge

o Beatrie Dalle in A l'interiour che essendo mezza pazza davvero nella vita fa molta paura
Oppure, se proprio devi toglierla, allora l'assassino lo devi fare veramente ma VERAMENTE cattivo, un sadico pazzo assoluto, qui lo scemo di cui sopra va in giro con una balestra e per entrare in casa aspetta sempre ci sia una porta aperta quando, ehy, scemo, lo sapevi che i vetri si rompono se gli tiri un sasso?
Insomma lui cerca di entrare in casa, lei di uscirne, se si mettessero d'accordo non ci sarebbe bisogno di 80 minuti di film.
Non che sia proprio monnezza, ma siamo abituati a ben altro, questo va bene per il pubblico un po' imbambolato su Netflix, gonfio di gelato e merendine, o per quando tu stai gonfio di gelato e merendine e accendi Netflix.
Poi ho visto anche:
Don't Hang Up
Trama: Scherzi da prede

Che è un film spuntato fuori dal nulla e nel nulla dovrebbe tornare. 
Ma questa è anche colpa mia che la sera mi ritrovo davanti al computer e immaginatevi la scena: ci sono 6 schermate (quando va bene 6, di solito 60) che contegono "Mia Madre cavolo ancora non l'ho visto", "È solo la fine del mondo oh non ho mai visto un film di Dolan è scandaloso poi quelle da cineforum come le rimorchio", "Manchester by the Sea l'unico che mi manca degli oscar assurdo che non l'ho ancora visto", "The Handmaiden devo vederlo!", "20th Century Woman me l'hanno consigliato in molti" e poi spunta "Don't Hang Up ma che cazzo è 'sta schifezza".
Scena dopo io che mi vedo Don't Hang Up con l'occhio a mezz'asta perché "no no gli altri li devo vedere concentrato che c'è quella del cineforum che poi mi coglie in fallo (!)".
Il film è veramente poraccissimo e racconta di due pinguani che fanno gli scherzi telefonici esagerati e li caricano su YouTube. Ma proprio esagerati non tipo la lavatrice di Magnotta della scorsa settimana, questi chiamano facendo finta di essere la polizia e dicono alle madri di famiglia che ci sono degli assassini in casa e di chiudersi in camera anche se la bambina di sei anni sta nell'altra stanza. Roba da distruggere psicologicamente una persona. 
Chissà se quello del film prima con la maschera era tutto uno scherzo e la sordomuta ha solo over-reacted.
Vabbé comunque questi due fanno gli scherzi, come fossero che ne so Ashton Kutcher
e Teo Mamuccari 

messi nelle stessa stanza con questa musichetta in sottofondo (bisognerebbe provare a vedere il film con questa sotto tutto il tempo. Provateci e ditemi che effetto fa.)
A un certo punto sono loro a ricevere una telefonata con la voce metallica che gli dice che da quel momento devono fare quello che dice lui altrimenti la gente morirà. No, non è quello di Scream
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e neanche Saw l'Enigmista (probabilmente il cugino).
I due prima non ci credono poi la gente inizia a morire davvero e allora ci credono. Succede tutto un parapiglia e alla fine del film nessuno ha più voglia di scherzare.
Film infimo tra gli infimi, anche se, proprio come il precedente, è quel tipo di monnezza che inspiegabilmente riesci a vedere fino alla fine, e ti annulla talmente tanto il cervello, ti abbassa l'asticella di intelligenza, che la sorpresa finale su chi è il cattivo dall'altra parte della cornetta (sorpresa telefonatissima (!) se stavi un tantinello più attento) finisce pure che ti sorprende. L'inizio è buonino. Il finale buonino. È tutto quello che c'è in mezzo che fa pena.
Poi comunque ogni volta che mettono in piedi 'ste storie di cattivi che via telefono ti iniziano a far fare mille cose perché hanno già previsto tutte le tue reazioni anche le più assurde e alla fine il loro piano riesce, sono proprio assurdi. Ma come cazzo fai ad architettare un piano che prevede che le vittime devono fare 100 cose e loro le fanno esattamente come te le sei immaginate tu, basta un minimo cambiamento che il piano va a puttane, poi voglio vedere, altro che ricarica TIM. 
Ad esempio chessò, metti che un pazzo architetta un piano complicatissimo per uccidere me, e tutto parte da una telefonata, quello mi chiama e... IO NON RISPONDO PERCHÈ STO DORMENDO! Come la metti eh? Maledetto pazzo ti ho fregato!
L'unica cosa che mi è piaciuta cercando informazioni su questo film è questa:

Mi raccomando a quest'ora i telefoni spenti sui comodini eh! 
E buonanotte!
Zio Broccolia

CB ANTEPRIMA • Planetarium

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Planetarium
Trama: Cottura medium

Questo film mi ha provocato un gran giramento di palle. Una cosa del genere.
Intanto il titolo è totalmente messo a cazzo. Non ci sono pianeti, non ci sono stelle, non c'è spazio, manco per una stellina (o forse mi stai dicendo che c'entra qualcosa il fatto che c'è di mezzo il mondo del cinema?). L'unica nebulosa è la trama.
È un film che deve per forza nascondere una realizzazione avulsa dalla sua qualità. Qualcosa o qualcuno deve aver spinto per fare questo film "no matther what". Ci sono stati poteri forti dietro!! Perché fa schifo e non si capisce perché l'abbiano fatto, tutti quelli coinvolti.
In primis ovviamente Natalie Portman che, ho capito che ormai è più presa dal fare figli coi Millepied piuttosto che i film, e ho anche capito che vuole scegliere una carriera più autoriale che blockbusterosa (però i soldini Marvel se li è presi eh... non rinneghiamoli...), e infatti fa pochissimi film e quelli che fa sono con autori non certo mainstream, ha fatto Jackie, quello con Malick che vedranno in 6, attori compresi, forse, questo qui di una tizia francese. Ecco questa tizia francese, ma perché ha fatto questo film?
La trama apriva un mondo di possibilità: Francia, anni 30 (strascico del trend Anni30 del 2016), due sorelle che si fingono sensitive se ne vanno in Francia e raggirano un produttore cinematografico con delle sedute spiritiche (il fatto che siano anche due stramaledette tope spaziali credo c'entri qualcosa). Il rapporto tra i tre si fa complicato quando una delle sorelle inizia a girare un film, quando lui si convince che la sorella più piccola è davvero una sensitiva e spende tutti i suoi soldi per riprendere l'apparizione di un ectoplasma su pellicola, quando la sorella più grande inizia a darla in giro, quando la sorella piccola si ammala, quando lui inizia ad essere perseguitato in quanto ebreo, quando quella grande abbandona la piccola per andare al mare, insomma milleduecento cose, nessuna strettamente legata all'altra, e peggio mi sento, con un tono finto autoriale che ammanta tutto il film di "MACHECAZZO".
Se non sai fare l'autore, non lo fare. Non è che tutti sono il citato Malick, o la Nouvelle Vague, o che ne so. Fare l'autore quando non ti viene da dentro è la cosa peggiore.
Vari gradi di fastidio nella recitazione forzatissima della Portman (che ok è bella sempre ma insomma non è che se una è bella basta ogni volta eh, anzi...), nell'imbecillità del tizio che crede ai fantasmi, nella messa in scena finto sfarzesca (ti accorgi presto che stavano in ristrettezze economiche), e soprattutto la fotografia da incarcerazione (pare di vedere una web-serie), tutto infiocinato da una sceneggiatura che già al decimo minuto non sa più che pesci pigliare.
Dovrebbe essere un film sul desiderio, sulla morte, sul sogno. È una palla mostruosa.
Non la salva neanche le culette di Natalie 
(Anche se il suo posteriore l'abbiamo già visto una, o due volte).
Incredibilmente si salva la piccola e bellissima Lily Rose Depp (bellezza annunciata, cazzo con due genitori come quelli se veniva brutta era veramente uno scherzo della natura), a cui è richiesto di fare un po' la bambina lolita innocente e delicata, quindi in pratica di stare lì ferma e fare gli occhioni da cerbiatta, e le riesce bene. Se penso che la prova d'attrice la doveva dare in quel penoso film di Kevin Smith, prevedo per lei un futuro roseo di personaggi imbabolati con lo sguardo da gattina morta 
Planetarium è uno di quei film che forse piacerà a chi non sa nulla di cinema, nel senso che magari va al cinema, non sa neanche cosa sta vedendo, non vede che la regia è pessima, che il montaggio è penoso, che la fotografia (come detto) è la cosa peggiore del mondo, che i protagonisti sono mossi da motivazioni ai limiti dell'imbecillità, che la trama incespica in se stessa, che la Portman è totalmente fuori parte, e quindi torna a casa pensando di aver visto un film coi costumi anni 30, i fantasmi finti, le falsità del mondo del cinema.
Che poi il giramento di palle è continuato perché POSSIBILE MAI che non si riesca a fare un film sui medium decente? Oh tra questo, questo e questo, sempre brutti.
Non vorrei diventare ridondante, ma fatemi sto cavolo di film bello su Houdini cacciatore di Medium e non ne parliamo più! Eddai!
Nota di colore. Il film è inserito in un festival di cinema francioso che stanno facendo a Roma. Proiezione alle 19. Arrivo ovviamente mezzora prima e mi siedo. Sala piena (peraltro carine le francesi a Roma, ma dove si nascondono il resto del tempo?). Il film inizia. Continuano ad arrivare persone anche in ritardo. Di 5 minuti. Di 10 minuti. Di 20 minuti. DI QUARANTA MINUTI MA CHE CI SEI VENUTO A FARE SE HAI PERSO 40 MINUTI DI FILM! E poi ovviamente arrivi dopo 40 minuti e accendi la luce sparata del tuo cellulare per trovare il posto e ti incazzi pure perché non si alzano tutti per farti passare certo.
A FRANCESE! MA CHE IN FRANCIA I FILM INIZIANO QUANDO TE PARE ATTÈ?! E CHE CAZZO ALMENO POI SPEGNI LA LUCE NO! MA GUARDA QUESTO OH!
Certo belle sono belle che je voi di'

CB ANTEPRIMA • Furios8

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Fast & Furious 8
Trama: Incredulità delle sospensioni

Il mondo sta andando nella direzione sbagliata, e ci sta andando a tutta velocità. 
Ha preso un gigantesco senso unico contromano. Lo ha fatto su una macchina senza freni, azionando il NOS, bendato, chiuso nel bagagliaio, e prima di farlo si è cecato gli occhi con dei punteruoli e ha urlato "chemmefrega io tiro dritto quarsiasi cosa mortaccimiaaaa".
Dico tutto questo dopo aver visto l'anteprima di Fast & Furious 8 e lo dico per dei motivi che NULLA c'entrano col film (che come avete visto è un Chicken, e poi spiegheremo pure perché).
Tutta la sparata apocalittica è colpa loro:
Quelli che avete visto ospiti speciali dell'anteprima sono i Dark Polo Gang, e sì, avete sentito bene, ha detto proprio "adesso la dua droia mi gonosce bbene" nonché "lei vole i mihei figli in faggia".
Questi quattro attrezzi (come definirli...) sono un gruppo "rap" romano (mi sa che non si chiama più rap). Erano lì e ci hanno "deliziato" con i loro borselli, i loro pantaloni strettissimi, le loro rime che in confronto Fedez è Dante Alighieri, il loro swag (si dice così?) e i loro fan (altrettanto attrezzi) che hanno riempito la sala di urla scimmiesche durante la performance (come definirla..) per poi ANDARE VIA. MANCO IL FILM SI SONO VISTI! Cioè io dal 2009 faccio CB solo per le anteprime e questi se ne vanno. 
Insomma questa anteprima era di quelle considerate speciali, quelle che meritavano un'attenzione in più e addirittura una scenografia, quella peraltro riuscita:

Mi chiedo davvero dove vivano, cosa facciano, come si sentono i Dark Polo Gang. Cosa gli passa per la testa? Quando posano coi mitra finti a Villa Ada (una villa di Roma dove probabilmente c'erano vecchietti che se li guardavano credendo fosse arrivato carnevale). 

Dite che tutto questo blaterale e non capire i DPG segna definitivamente il mio ingresso nella terza età? Nel gap generazionale tanto temuto? Già l'ho vissuto con gli YouTubers (a proposito, c'erano tutti quelli di Casa Surace, che fanno ridere mezza volta ogni dieci, e per TUTTO il tempo si sono messi a ballare - durante il film eh - a uso e consumo di... di chi? CI SONO LE LUCI SPENTE! Io li vedevo perchè stavano a due file da me... stavano lavorando? Il loro lavoro era ballare durante un film? Per fare i simpatici?) e ora sono destinato a non capire neanche questo pseudo-rap? 
Chiuderei il discorso con un sonoro Bah. E me ne tornerei a guardare i cantieri.
Ma prima ode ode ode a Fast & Furious 8, anche detto F8. Me ne F8 dei rapper brutti se ho un film così gasato. Un film che non si può neanche più riassumere. 
Avrebbe senso stare qui a dire cosa succede? La trama? Chi vince, chi perde, chi tradisce, chi muore, chi resuscita (no, non Paul... quello è l'angelo che guarda dall'alto e benedice la Famiglia), chi è più figo, chi meno, chi mena (questo è facile: tutti.), chi fa la comparsata che diverte, chi è la cattiva stoccafissa più topa degli ultimi anni (almeno fino all'arrivo di Cate Blanchett in Thor Ragnarok)? 

Non avrebbe alcun senso, perché F&F ormai è una grande serie i cui episodi sono un po' tutti uguali, i cui cattivi fanno sempre la figura di quelli di Dragon Ball che prima sono stronzi e il film dopo diventano buoni, in cui la famiglia si allarga si allarga come i muscoli di Te Rock tutti di plastica e di metano.
La vera gara di F&F è quella di riuscire a fare delle scene sempre più esagerate. E se nel 5 c'era il caveau tascinato per la città, nel 6 c'era l'inseguimento dell'aereo, nel 7 c'erano le macchine paracadutate, in questo un sommergibile spara siluri alle macchine


e The Rock esce e ne cambia la traiettoria con le mani. 
E altre cose assurde tipo queste:

AH. Anche questa è assurda da vedere:

E va benissimo così.
Qual è il grande merito della serie pilotata da Vin Diesel? Quello di aver sublimato il concetto stesso di cinema action, di aver bandito come fosse davvero un crimine la credibilità. L'universo in cui si muovono Vin e soci è esattamente come quello dei supereroi (anzi ancora più incredibile) o le fiabe. Ecco! Sono proprio fiabe! O meglio - come dicevo un F&F fa - sono miti greci. Muscoli, azioni eroiche, battute sagaci, aiuti divini (la tecnologia).
A proposito. Fatemi uno spin-off sui fratelli Shaw. VI PREGO! Eddaieddaieddai. Che Jason Stazzam in questa serie ritrova lo spirito che ce l'ha fatto amare tanto (senza dimenticare che dobbiamo proprio a lui il nome ChickenBroccoli, lo sapete no?). Ah, ma la sapevate questa cosa di Stazzam?

F&F comunque è sopra dieci spanne dalla serie XXX, anche se è ammirevole il fatto che Vin Diesel riesca persino a copiare se stesso e a farla franca  con Vin Diesel, ah se lo sapesse Vin Diesel che Vin Diesel gli copia la serie... Non vedo l'ora che le due serie di scontrino e Vin Diesel combatta con Vin Diesel, chissà chi avrà la meglio...)
F&F è riuscito in un miracolo cinematografico che non è riuscito a tante serie action (in primi XXX, che rasenta sempre il ridicolo). Riesce a essere un film con un encefalogramma talmente piatto da farsi capire e amare anche dal più coatto dei celenterato, ammaliato dalla santa trinità muscoli&figa&motori, ma anche dal critico con la puzza sotto il naso, da quello che ha maggiore dimestichezza con concetti come regia, montaggio, produzione di un film action, ammaliato anch'esso dalla trinità action&spettacolarità&... be' sì quella mette d'accordo tutti, figa.
E ora mi sembra il caso di lasciar correre il mondo un quarto di miglio contro l'Apocalisse culturale vestita a scacchi come la bandiera che lo aspetta alla fine della corsa con questo video dei Dark Polo Gang che definire "malsano" sarebbe riduttivo (ascoltate le parole, se ci riuscite)

Che sono quel tipo di prodotto che se mi assicurassero che sono studiati a tavolino e in realtà sono quattro geni usciti dal MIT forse potrei scusare... no. non è vero. Non li scuserei comunque, perché la Bruttezza non deve mai essere una scelta consapevole.
E non fatemi il discordo del "lo sanno anche loro che sono esagerati e ovviamente sono solo pose e addirittura sono GENI perché fanno il giro completo dell'idiozia e diventano furbi" tipo questo articolo di Vice. Non puoi trovare l'oro nel gretto del fiume.
Lo ha capito persino Vin Diesel, che nonostante produca diversi film il cui fine ultimo non è certo essere ricordati nella storia del Cinema, è riuscito a costruire qualcosa che oserei definire poetica. Fatta di muscoli, motori, suoni gutturali, ma comunque volta al Bene, alla dimostrazione che i Cattivi possono diventare Buoni, che l'Amicizia e la Famiglia sono le uniche cose che contano. Proprio come le Fiabe, i Miti, le Leggende che tramandiamo ai posteri.
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