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• CHICKENBROCCOLI AWARDS 2016 • CHICKEN CHARACTER - Lo chiamavano Jeeg Robot •


NOTTE BROCCOL • Il profumo del mostro selvatico

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BRRRRRR!!!
Non sono brividi di paura ma di freddo. Oh, ma che è successo ci siamo spostati di meridiano e siamo passati a quello di Helsinki? Sono i meridiani quelli orizzontali? Ah non sono i tropici quelli.. be' non mi pare proprio di essere ai Tropici qui!
Queste sono proprio le tipiche nottate che ci vorrebbe qualcuno che ti abbraccia, che ti stringe, che ti sbaciucchia, che ti stritola, che ti stacca un braccio, che ti sgranocchia fino al midollo e poi sotterra la tua carcassa a due metri sotto terra, muschi e licheni e se si ricorda viene ogni tanto a segnare il territorio sulle tue membra ormai trasformate in fertilizzante.
Un bel mostro che ti tratta con tutte le cure ci vuole sempre no? 
Uno duce duce come il mostro protagonista del film che si chiama, te lo potevi mai immaginare un titolo così...
The Monster
Trama: Momster

Questo film unisce due diversi mondi horrorifici: 
- quello dei nuclei famigliari fatti solo di mamma e figlio/a che mezzo si odiano o quantomeno non si capiscono, che però grazie alla paura della minaccia esterna si ritrovano e scoprono di amarsi proprio come dovrebbero fare mamma e prole, che è una cosa che sta andando molto di moda, esempi lampanti il Babadook e Goodnight Mommy;
- quello dei mostri animaloni orendi con dei denti orendi 
che ti pigliano e ti fanno alcune delle cose orende che elencavamo all'inizio. Genere che va da Lo squalo a The Host, per capirci.
In The Monster ci sono madre e figlia. Si stanno sulle palle. Ma tanto eh. Proprio che si prendono tutto il tempo a "fuck you". La madre è alcolizzata, la figlia bisogna ammettere un po' un accollo.
La prima non si sa prendere cura della seconda, alla seconda non va di prendersi cura della prima (com'era ad esempio in Babadook).
La figlia decide di farsi accompagnare dal padre e vivere con lui. Ma siccome è un po' un accollo costringe la madre a portarcela. 
Durante il tragitto in macchina le due investono un animale. Ma scoprono che il porello non è stato ucciso dalla macchina ma... ma...
C'È MOSTRONE! E fa abbastanza paura. È schifoso. Cattivissimo. Se ne sta nascosto nelle fratte e appena arriva qualcuno che può aiutare le due sventurate (un carro attrezzi, la polizia, i paramedici) quello se li pappa tutti in un boccone.
CIoè si vede lontano un miglio che c'è un poraccio dentro tutto ingobbito sotto il peso di questa tuta di gommapiuma che fa le movenze da mostrone GGRRR BRRRAAA GGUUUUU però il regista è abbastanza sapiente da non farcelo mai vedere davvero così bene e poi non c'è neanche una volta un inserto in computer graphic, e per questo ringrazi proprio il cielo. Che ormai basta che metti il filtro Mostro di Photoshop che fa tutto da solo.
A quel punto le due dovranno vedersela faccia a faccia col docile cucciolotto di... alieno? scherzo della natura? esperimento sfuggito al governo? mostro da altra dimensione? Non ci è dato sapere. E anche questo marca bene.
Il regista già aveva fatto bene in The strangers (uno stile di horror, l'home invasion, che personalmente mi fa molta più paura di mostrone) e insomma in Mockinbird. Qui fa un film dove la cosa più costosa è stata la tuta da indossare del mostrone, e riesce nell'intento di spaventarci, ma lo fa solo nelle scene BU! perché invece la sottotrama della mamma che si redime e peggio mi sento il metaforone IL MOSTRO È L'ALCOOL! veramente è troppo fastidioso.
Comunque dopo un rapido calco odontoiatrico del film mi sono convinto che il mostro  ha sicuramente qualcosa a che fare coi cagnoloni demoniaci di Gozer
con quelli di Feast
cogli scimmioni al Colgate di Attack the Block
col bigfoot cattivo di Creepshow
e coi Critters
Di certo hanno tutti lo stesso dentista
Disney halloween friday scream weekend

50 sfumature di nazi

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Operazione Anthropoid
Trama: Io non faccio la resistenza io ammazzo forte

Nella pratica di spettacolarizzazione della resistenza europea vs nazisti ha fatto meglio Operazione Valchiria: il cast era pieno di nomi (anche se qui ancora ci chiediamo tutti come diavolo gli è venuto in mente di dare a Tom Cruise il ruolo di un nazista), la regia era mica di uno qualunque (oltre agli X-Men, Bryan Singer ha fatto I soliti sospetti e non scordiamocelo mai) e nel mirino c'era un pezzo più grosso, anzi il pezzo più grosso di tutti
Come Valchiria anche Anthropoid era un'operazione al cuore dei nazisti: ammazzare Heydrich, un personaggino mica da ridere, cioè proprio che non c'è niente da ridere su quello che ha fatto 'sto stronzo. Non è che uno guadagna la fama di "boia di Praga" senza motivo.
C'è sempre poco da scherzare con questi temi - che peraltro mi interessano davvero, sogno sempre un film su altri attentati ad Hitler, ce ne sono di molto più cinematografici di Valkyria, tipo quella volta che un falegname, da solo, si è messo a costruire una bomba nel pub di Monaco dove Hitler avrebbe dovuto fare un discorso di lì a qualche mese e insomma questo ogni sera si chiudeva in bagno e la notte costruiva la bomba sotto il palchetto. Poi come tutti sappiamo qualcosa è andato storto... questo il libro. - quindi atteniamoci al filmico.
Anthropoid è un film onestone di persone che fanno l'attentato e (SPOILER!) gli dice bene per un soffio. Il film racconta il prima (i due attentatori si paracadutano vicino Praga e preparano l'attentato), il durante (la scena dell'attentato, che doveva essere il climax del film, purtroppo è gestita male, compresa la solita mano che trema che basta con le mani che tremano

e il dopo (le rappresaglie che seguirono l'omicidio furono atroci e gli attentatori diventarono l'ennesima Suicide Squad, che negli ultimi tempi va di moda, tipo Rogue One e Magnifici Sette), e il finale sembra un po' troppo un videogioco di spara a tutti.
Nonostante Cillian Murphy che a me piace sempre anche se continuo a non capire se è rifatto o no? È rifatto Cillian Murphy? E nonostante appaia pure quel gran fico di Toby Jones (QUANDO DARETE UN OSCAR A TOBY JONES?!), c'è un grosso problema nel film, ed è coso, quello come si chiama, quello di 50 sfumature, Jamie qualcosa:

Ok. È belloccio, quel tipo di bellocciaggine che può avere un Henry Cavill (ci assomiglia, con un pizzichino più di fascino), ma se io poi cerco su internet gif di un film che parla di Seconda Guerra Mondiale, resistenza, nazisti, insomma tutti temi con un certo spessore, e trovo questa
And I was like heel to toe?!
allora non va bene. Non sono questi i temi per mettersi lì sole in mezzo alla stanza e tutto il mondo fuori.
Insomma l'attentato ai nazi più bello della storia del cinema recente rimane Inglorious Basterds, compreso il finale ucronico (ho imparato da poco questa parola non vedevo l'ora di usarla).
Il film lo trovate tranquillamente su Netflix, in questa epoca in cui Netflix risolve in qualche modo anche quel piccolo problema di distribuzione dei film che le case di distribuzione si ritrovano in mano e non potendo venderli al cinema perché 1) il tizio di 50 sfumature non si spoglia 2) non c'è Tom Cruise, allora ripiegano sulla piattaforma.

2x1 • Vivo l'ItaGlia

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Negli ultimi Awards ci sono stati ben due film italiani (Veloce come il vento e Lo chiamavano Jeeg Robot) e lo scorso anno siamo stati tutti contenti a dire che il cinema itaGliano è rinato evviva hanno ammazzato il cinema itaGliano con Checco Zalone (che comunque lo sai che alla fine l'ultimo di Checco Zalone...) il cinema itaGliano evvivo.
Segue bandiera della grande madre patria Italia!
Allora mi sono messo a guardare dei film itaGliani che ok, non sono dello scorso anno ma più o meno, perché facile vedere film itaGliani universalmente riconosciuti belli e poi dire che il cinema itaGliano è rinato. Non è vero purtroppo, esistono sempre le commedie di merda, fatte coi cast 
Il primo stava su Netflix e l'ho visto con quel grado di pigrizia che l'unica forza che hai è quella di spingere  e fine, una volta che l'hai spinto non hai più la forza di spingere ◼ fino a che non è terminato il film. 
Viva l'Italia
Trama: Michele flaccido

È semplicemente un film di una pochezza imbarazzante, tutto qui.
Parte da uno spunto assolutamente abusato (il politico che, o perché ammattisce o perché viene sostituito o perché gli fanno una magia, o perchéneso, non dice più le bugie che dicono i politici e quindi apre il vaso di notte di Pandora e dice a tutti cose che tutti peraltro sanno già e alla fine questa onestà viene ripagata. Qui su un piede mi vengono in mente Dave e Viva la libertà...) In questo caso che ci sarebbe da gridare Viva non si sa.
Il cast del film non è poi così difforme da quelli di TUTTI gli altri film italiani. Come sappiamo in ItaGlia ci sono 20 attori (10 uomini/10 donne) e si scambiano parti come fossero figurine.
Qui ci sono Papaleo, Bova, Gassman, Ambra e Leo. Forse li ricorderete per film come TUTTI gli altri italiani degli ultimi tre anni.
Sembra incredibile, ma quello che poi appare come un film di denuncia politica in circa quattro minuti diventa l'ennesimo film di famiglia che si odia ma alla fine volemosebbene.
MAVOLEMOSEMALEVOLEMOSE!
Peccato perché Massimiliano Bruno (colui che è diventato celebre dicendo solo questo:
aveva avuto un buon esordio registico con la Cortellesi, poi subito dopo questo Viva l'Italia ha giustamente chiamato la Cortellesi di nuovo per risollevarsi, mischiandola con Gassman, ed è andata malissimo.
Mi piacerebbe fare un mega grafico tipo quelli che fanno con i fumetti di questi attori itaGliani e di chi ha lavorato con chi. Ma non mi va minimamente di farlo.
Unica nota positiva la bellezza ceciona di Sarah Felbecomesichiama bella core de roma lei
L'altro film itaGliano che ho visto (non di seguito per fortuna, non sari qui a raccontarlo) è una sorta di remake non dichiarato di Io speriamo che la cavo, ma in salsa Benvenuti al Sud. Con un titolo bellissimo:
La scuola più bella del mondo
Trama: Nero in condotta

Mi chiedo quando potrà dirsi prosciugato il filone "nord vs sud". 
Già Siani che va in giro per lo stivale a fare il napoletano mattacchione e fa anche successo milionario è qualcosa che andrebbe studiato nel reparto malattie rare e pure infettive, ma il fatto che ci siano TUTTI i film itaGliani in cui X del sud (il ragazzo, la ragazza, il bambino, il cane, stucazz') si scontra con Y del nord (il ragazzo, la ragazza, il bambino, il cane, stocasso) sta raggiungendo il parossistico. Basta vi prego basta.
Qui ci sta questa scuola toscana (che poi anche le distanze si stanno assottigliando... ormai fanno i film pure su Roma Nord e Roma Sud) che fa un gemellaggio con una scuola africana, però si sbagliano e al posto della scuola africana arrivano gli scugnizzi di una scuola napoletana (complimenti al politically corrent che trasuda tutto il film). A quel punto l'irreprensibile preside (uno stanchissimo Christian De Sica mai convinto di quello che sta facendo o dicendo... ah bei tempi quelli di Mike Foster e del Samurai d'Oro
deve vedersela coi guaglioni partenopei. Seguono gag che più tristoidi non si può. Davvero tutta una sequela di scenette disordinate che sembrano il frutto di una grandissima confusione (più del film di prima, per dire...). Il tutto culmina con una sequela di cazzi disegnati per riconoscere il colpevole di un graffito birichino, coi ragazzini tutti mascherati col cerone nero che cantano Curre Curre Guaglò dei 99 Posse (chissà che ne pensano. Probabilmente nulla al momento del rendiconto SIAE)  e con un gigantesco immenso quasi immorale VOLEMOSEBENE. Pure qui. Massì VOLEMOSEBENETUTTI! Belli e brutti con qualche danno per i brutti.
Un film che mette l'amaro in bocca. Nello specifico l'amaro Ramazzotti, che appare OVUNQUE in un product placement sconsiderato.
Praticamente è il terzo protagonista del film. Che rimane una merda comunque.
La presenza di Papaleo (che product placement della Regione Basilicata, famosa anche per... per...) in entrambi i film è sconfortante. Ma io lo dico da tempo immemore eh.

CB ANTEPRIMA • La La Land

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La La Land
Trama: Questa macchina qua devi metterla LA LA

Prima di tutto... SIGLA!

E se questa non è la sigla più bella degli ultimi anni di un qualsiasi premio americano, non so io quale. Voglio dire, riesce a farti amare Ryan Reynolds, mi sembra abbastanza.
Erano i Golden Globe, sembra una vita fa, invece erano due settimane, e là La La Land si è portata il 100% dei premi (7), poi agli Oscar ha fatto lalascia o raddoppia e ha preso 14 candidature. Se fa filotto anche lì, è un record vero.
Quindi è normale che tutti ci stiamo facendo questa domanda: la la merita, tutta questa attenzione, La La Land?
Sì.
La La Land è un gran bel film, o per dirlala meglio, è il più furbo bel film da tanto tempo a questa parte. È il più bel furbo film. Ha messo il furbo nel motore. È furbo e bello, è bello e furbo. La la sua più grande qualità è proprio questa: far convivere la la sua bellezza alla la sua furbizia. Senza che una vinca sull'altra. Sembra facile ma non lo è... sembra palco ma non è.
Una perfezione che non dà fastidio mai, anzi, ti carezza e culla, ti accogli, ti intenerisce. Ti vuole bene e inevitabilmente tu ne vuoi a lei. 
Mi ha fatto innamorare follemente di lui, il film? Forse no, non corriamo, ci siamo visti solo due ore, ma certo ci ho pensato.
Mi metto nei panni di quelli a cui invece questa dovizia di particolari, questa quantità di scene che sono diorami in movimento, di canzoni che sono delle vere killer (le senti UNA volta e le sai... lalalalfiuufiuufiufiufiu), di balletti e gioia, darà molto fastidio; e non dico che lo odieranno solo i granitici di cuore, gli illusi, i cretini, i maestri di batteria sadici, c'è invece la la concreta possibilità che proprio chi crede fermamente nell'amore detesterà la perfezione "da confetto" o "da bacio perugina" o "da film" (APPUNTO!) con cui la la storia d'amore di Emma e Ryan viene raccontata in questo musical dove ogni cosa, dal ciuffo del protagonsita al ballerino di centesima filala nel bellissimo balletto autostradale che apre la pellicolala, è assolutamente perfetta. Furba e perfetta.
Ci sono la la musica e il cinema. Queste sono le due anime del film, Ryan, un pianista jazz, è la musica, Emma, un'attrice di belle speranze, il cinema. 
I due si incontrano, ognuno col suo armadio di sogni (a Hollywood un cassetto non basta) e scoprono che portarlo insieme, quell'armadio, fa meno fatica. E quando musica e cinema si incontrano cosa succede? Il musical succede!
La La Land è un musical che viene dichiaratamente da un altro tempo (e riesce dove Ave, Cesare! non è riuscito, sommerso dalla scrittura dotta dei Coen), ma che aziona una sorta di macchina del tempo impazzita e mischia tutto, decadi e decadenze (o decadanze?): ci sono gli smart-phone, ma tutti si vestono come abitassero nella cittadina di Truman Show, non esistono righe, pois, fantasie: solo tinta unita. Se non sapessimo che sta fallendo diremmo che è un lungo promo di American Apparel

C'è l'industria del cinema e sembra ferma alla la Golden Age, con gli studios e i teatri di posa dove fuori fanno pausa quella vestita da aliena e il cow-boy, ma poi, se c'è da accettare un lavoro brutto, ci si ritrova a fare il tastierista in un gruppo degno di MTV anni 2000 o anni 80? I tempi, gli stili, le mode si mixano, neanche un DJ alle prime armi oserebbe tanto.
La storia d'amore raccontata nel film è semplice, di una semplicità quasi disarmante (ma non puoi scrivere disarmante senza qualche diamante), perché forse l'amore è una cosa semplice e adesso adesso adesso te la la dimostrerà questo film, la la teoria secondo cui due ragazzi che si amano possono andare al cinema insieme, prendersi la mano e semplicemente con quel gesto, sentirsi parte l'una dell'altro. Giurarsi eterno amore al silenzio, tenendosi per mano al buio, mentre gli occhi si riempiono di celluloide. Non è questa la la perfezione? 

Io me l'immagino così la la perfezione, ed evidentemente se l'immaginano così anche Chazelle e tutti gli stramilioni di persone che stanno amando La La Land allala follia.
Ma come? Proprio io. Refrattario a quasiasi sdolcinatezza cioccolatosa, mi faccio abbindolare dalle piroette e dal ticchettio ipnotico del tip tap? 
Sì. Perché ci credo, a questa cosa che l'amore è una danza. Qualsiasi danza. È un valzer, un fox trot, una danza tribale, una lalamb... no forse una lalambada no. Vabbé comunque quando sei innamorato balli, e quando balli per amore, tutti ballano con te.
Ballalava Gene e il suo ombrello

Ballalava Bjork e il lattaio

ballalava Gordon-Levitt e gli uccellini di Biancaneve

e ballalano Emma e Ryan, ballalano tutto il tempo
senza musica, con la musica, gravemente innamorati e senza gravità
Ora. Lo sappiamo bene che l'amore ballerino e volante non l'ha inventato Damien Chazelle, è una cosa che Woody ALALAllen ci aveva già pensato in Tutti dicono I Love You (ma a cosa non aveva già pensato o detto Woody, riguardo l'amore? Aveva già detto TUTTO):
Ma è tutto quello che La La Land mette sul piatto (e intorno, e sotto, e prima, e dopo) a farti dire «Ok. Sei Furbo Chazelle, sei dannatamente furbo. Clever Boy. Ma mi piaci lo stesso. Vieni qui. Abbracciami. Balliamo un po'.»
Che poi Chazelle. La la sua opera di jazzizzazione del mondo non conosce sosta (sai come i Cristiani che vogliono evangelizzare il mondo, lui fa lo stesso, ma col Jazz. Se alla fine del suoi film non ami il Jazz, ti lapidano). E se l'altra volta aveva usato il metodo Steiner, con violenza e sangue alle dita

questa volta si traveste da Montessori (!), ci prende per mano e ci porta a spasso nel bellissimo mondo dell'improvvisazione (con degli spiegoncini forse un pochino semplicistici, e ve lo dice uno che la seconda cosa che odia dopo l'amore, è il Jazz), che poi è la metaforona del film. Improvvisazione: serve nel jazz quanto serve nell'amore. E (segue ragionamento spoileroso in bianco, da leggere solo se avete visto il film) quando lui smette di improvvisare, mette la la testa a posto, se vogliamo, la sua insegna luminosa si spenge, mentre quando lei, che all'inizio del film dichiara fiera "io odio il Jazz", inizia a improvvisare, viene presa per il ruolo della vita.
L'improvvisazione è tutto. Come io quando scrivo le recensioni.
E il finale. Un finale che è la ciliegina furba su una torta di furbizia alla crema. Ed è il finale perfetto per questi tempi in cui puoi anche scrivere "dedicato ai folli e ai sognatori" sulla locandina, ma poi nella vita vera la la follia fa schifo e i sognatori sono un po' i fessi della situazione.
OH! MA CHE È!? S'È IMPAZZITO CB?! Non sarà mica ammattito come quella volta che poi l'abbiamo ripreso per i capelli per poco non si metteva a recensire i film con Julia Roberts e Richard Gere? No no, non preoccupatevi. L'entusiasmo per La La Land è circoscritto a una visione abbastanza chiara delle motivazioni per cui il film piace tanto. Mi è piaciuto, non mi ha stracciato il cuore ecco, o entusiasmato a perdifiato. Ecco, mi è piaciuto, tutto qui. E sono anche abbastanza d'accordo con questo spassoso sketch del SNL che unisce La La Land a The Night of:

Gridare al VERO CAPOLAVORO è troppo, e non sono certissimo che ci ritroveremo il film negli Awards a fine anno (voi vi preoccupate delle mie parole smielate e non vedete il dramma di pensare già a Dicembre IL 26 GENNAIO!), ma a me La La Land è piaciuto.
Si può dire semplicemente "mi è piaciuto" senza mettersi a ballalare? Sarà che a me Ryan mi è sempre andato a genio e anche adesso che ha messo da parte lo Sguardling (ricordate lo Sguardling sì? Lo ricordate?!), sarà che Emma pure l'ho sempre supportata con gli occhioni che sono due fanali nella notte (ah, l'avete visto mai il "provino" di Emma targato Arcade FIre? Eccolo:

Il "provino" di Ryan... d'altro canto...
Ma i due sono da Oscar? (Che poi è la terza volta che si incontrano dopo Crazy Stupid Love, carino, e Gangster Squad, orrendo), ma perché non si mettono insieme? Lei sta ancora con quell'inetto di Garfield? Ah ma lui sta con la Mendez... ok... ok... Ryan ti presento Emma...

A mio avviso comunque no, non sono da Oscar neanche lontanamente

ma chissà, forse La La Land sarà quel film pigliatutto che da un bel po' manca agli Oscar (poi faremo al nostro solito, esaminando candidatura per candidatura...)

e in definitiva andrebbe benissimo così. Almeno facciamo da contraltare al film dello scorso anno che era, se ve lo ricordate, sui preti pedofili
Vabbé comunque sarà quel che sarà, ma se forse non sono innamorato, facciamo che ci credo un po' di più, non dico che sia merito di La La Land, ma quella colonna sonora! Questa colonna sonora!

Dài crediamoci, madonna e fatevela 'na fidanzata, anche se l'amore è vero come il paesaggio dei Teletubbies, che non ti ricordi quanto erano felici quei cosi?

E pensare che, stando all'ultimo anno, dovrebbe essere tutto il contrario. 
Ma poi esci dal cinema e, oltre a ballicchiare e fischiettare quel motivetto fino a casa, pensi intensamente che quel bacio, questo

devi darlo, ogni volta che ti capita (!), perché chissà, come in Sliding Doors, dopo uno di quei baci la vita potrebbe prendere un ritmo diverso, improvvisato quanto vuoi, ma potrebbe essere quel ritmo killer che lo senti UNA volta e te lo ricordi per sempre.
Fammi mettere al piano e pensare a quest'ultima cosa che ho scritto va...
Forse invece di suonarlala questa sensazione è meglio illustrarlala

♰ John Hurt ♰

CB ANTEPRIMA • Sleepless - Il giustiziere

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Sleepless - Il giustiziere
Trama: Chi corrompe paga

Pane e Foxx proprio, si mangia a colazione l'agente di Jamie, che insomma Jamie ha vinto pure un oscar eppure sta a tanto così [fa il segno universale del cazzo piccolo centimetro con l'indice e il pollice) dal diventare un attorucolo di film da cestone del supermercato alla stregua di John Cena o altri wrestler prestati al cinema action o per rimanere in zona attori oscarizzati adesso al soldo della mafia dei supermercati, Adrien Brody (ricorderete questa roba qui) o Nicholas Cage.
Da una parte ci sta Jamie che è un poliziotto ma è uno STRONZONE, ammazza e fa le rapine e poi si scrolla di dosso sangue e pallottole e va a investigare sulle sue stesse rapine. Poi tratta male l'ex-moglie (che intanto ha un nuovo fidanzato e lui per poco non la mena) e il figlio adolescente.
Dall'altra parte ci sta Michelle (che ricorderete nella parte di moglie di Tom Cruise in M:I, quella col naso da maialetto), che anche lei fa la poliziotta ma è molto cazzuta, parla e agisce come un uomo! Dice le parolacce! (Fargo non ti ha insegnato proprio niente sulle poliziotte donne eh...). Perché non si dice mai "ficuta"?
Insomma lui fa questa rapina e scopre di aver rubato la droga di uno cattivissimo, lei indaga sulla rapina e finisce col capire che deve sospettare di lui. 
Il cattivissimo rapisce il figlio di lui e lo porta al casinò (che detta così sembra il miglior baby-sitter che esiste), lo chiude in una cella frigorifera, chiama Jamie e gli dice "vedere droga dare figlio", lui va al casinò a riprendersi il figlio a colpi di fucile, la poliziotta e il suo collega lo seguono, succede tutto un casino.
Superficialmente il film passa col sembrare un onesto hard boiled (niente di eccezionale, non è Michael Mann, ovviamente) per le strade di Las Vegas (tipo Codice 999, per citare l'ultimo esempio) con dei rimandi (credo involontari) a quel film di Brian De Palma.
Che andrebbe anche bene se tutti gli elementi visti e rivisti non fossero affogati in un liquame incromprensibile di frasi e azioni slegate tra di loro, comportamenti assurdi anche per questo tipo di film; l'ex moglie, per dirne una, passa 90 minuti di film a dire "sei una merda. sei uno stronzo. non curi tuoi figlio. lo curo solo io che sono pure infermiera. vaffancuro." e poi gli ultimi dieci minuti lascia il lavoro, si precipita al casinò, prende una pistola per terra, ammazza alcuni cattivi e salva il marito chiamandolo "baby"... un piccolo passo per l'ex-moglie, un grande passo indietro per il femminismo.
Ma è proprio brutto tutto, proprio brutto brutto. È brutto. Qual è quel sinonimo di brutto... dai... ah sì: brutto.
Gli estremi per fare un onesto film di poliziotti stronzi e poliziotti un po' meno stronzi contro mafiosi stronzissimi, tutto inseguimenti, spari e se c'è da menar le mani si menano le mani c'erano, nessuno dice che ogni film deve essere IL CAPOLAVORO del genere (Codice 999 appunto non era anche se al momento mi ricorso solo Gal Gadot in mutande), invece questo Sleepless è tutto così sbagliato (vince su tutti la poliziotta incazzata che oh ma chi te s'è perso e fattelo un massaggio ayurvetico ogni tanto che sei tesa come 'na corda de violino) che davvero speri che la traduzione sia "senza slip" invece che senza sonno (perché ricordiamo tutti l'attrezzatura di Jamie, sai quando fece le fotine piccantelle in bagno col Toblerone all'aria? NO! NON VE LE LINKO! NO!)
E poi il finale veramente... Chi è cattivo è buono! Chi è buono è cattivo! Ma i film di merda rimangono sempre film di merda chissà perché.
Jamie forse è meglio che riprendi in mano la tua carriera di cantante, se Kanye di aiuta potete farcela. Jamie & Kanye... oh suona meglio di Benji e Fede
Oppure puoi chiamarti Brutto Sfigato.
Anzi no... vai a recuperare il tuo vecchio amico Jim Carrey e tornate a fare i vostri sketch che erano molto divertenti

Dài adesso basta fare quel negro su 10.000 che vince l'oscar e poi vive di rendita tutta la carriera, la tua occasione di rinascere Tarantino te l'ha già data, mica ha scritto deposito di negri falliti fuori casa eh...

CB ANTEPRIMA • Billy Lynn

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Billy Lynn
Trama: Billy the kid

Questa settimana escono due film di guerra e anche se sono diversissimi e le guerre che trattano sono lontane 50 anni e quasi 8.000 chilometri, li metto uno di seguito all'altro, in un uno-due lungo due giorni che fino a un secondo fa era un 2x1 fatto di 2 anteprime belligeranti e invece poi ho deciso di dividerli perché veniva un post troppo lungo e ormai vi ho capito a voi sarapiche che i post lunghi non li leggete. Ho il netto sospetto che spesso vi fermate al logo Chicken o Broccolo accanto alla locandina. Dài almeno le trame leggetele. 
Comunque, il primo film di guerra che metto è questo film di Ang Lee che fa un film di guerra atipico infatti della guerra si vede poco e niente e invece si vede il culo di Beyoncé. 
La cosa che salta agli occhi (oltre alla risoluzione della pellicola) è che vedendo la sequela di saluti militari, bandiere a stelle e strisce e soldati che si dicono "ti amo", ti viene da chiedere ma le origini orientali di Ang Lee, dove sono finite? Perché insomma un film così american-patriottico non te l'aspetteresti da un regista che non è cresciuto a pancake e bandiera americana.
È molto strano, perché ci sono delle cose così profondamente patriottiche, che superano ampiamente la retorica più yankee, veramente siamo dalle parti del "trumpismo", che ti chiedi se non siano fatte di proposito per risultare ridicole... Dài possibile? Dài non è possibile! Eppure stanno Lee e mi sa che ci stanno proprio per dire che brutta la guerra ma che belli in fondo gli Americani che la fanno. L'ha fatto di proposito non c'è altra spiegazione, Ang Lee non è un cretino, non è Peter Berg, non è Clint Eastwood. Però ecco, ha scelto proprio una strada difficile per racconare la bruttezza della guerra.
Billy Lynn è un giovanissimo reduce dell'ultima guerra, quella in Iraq. 

Protagonista di un atto di eroismo (a dire il vero improvvisato, come spesso gli atti di eroismo sono, non è che pianifichi di buttarti al di là della trincea per salvare il tuo compagno ferito già quando sei nella tua casetta in  North Carolina a cogliere pannocchie), Billy e la sua squadra, una volta tornati in patria, vengono invitati a presenziare a una partita di football per il giorno del ringraziamento, con tanto di esibizione delle Destiny Child's a metà tempo; insomma dai fuochi di bengala che illuminano la notte mediorientale ai fuochi d'artificio che illuminano le panze degli spettatori sugli spalti il passo militare è breve.
Come quella volta che usarono Cap per fare il Bagaglino propagandistico.

Maledetta lobby delle cheerleaders, quanto poco rispetto per chi ci salvò dalle diaboliche trame di Teschio Rosso.
La base di partenza è buona, è molto valido il contrasto tra le tragedie della guerra, le sindromi da stress post-traumatico dei soldati, il ritorno a casa da eroi ma con la tragedia nel cuore e negli occhi contrapposti alla vacuità con cui politici (Steve Martin, un comico) e agenti di hollywood (Chris Tucker, un altro comico. Non è un caso appassionati di casting!) cercano di trarre profitto dall'accaduto, circuendo i soldati chiamandolo "eroi" per i loro interessi; o come la "gente" gli dice "siete eroi" e poi chiede se il sangue si lava via dalla divisa o li tratta a tutti gli effetti come fenomeni da baraccone. Lee, come trattato sulla falsità umana, già ha fatto Tempesta di Ghiaccio, questo poteva essere una bella tempesta di sabbia, ci sa fare con questo tipo di dinamiche.
Invece, probabilmente accecato dalla tecnologia - vi spiego tra un attimo - Ang Lee mette su un film stranissimo per andamento (racconta quello che succede durante questa partita, quindi un totale di tre ore di vita, diciamo, e ci incastra dentro flashback di guerra e della vita provinciale di Billy prima di partire per il fronte), che poteva essere davvero una mosca bianca rispetto a tanti altri film del genere (lontano dalla verbosità di Jarhead o dalla spettacolarità di Black Hawk Down o dalla noia di Zero Dark Thirty), e invece niente, si riduce a tutta una serie di scene senza molto costrutto, in attesa della scena madre, quella dell'esibizione delle Destiny (finte) su questa canzone:
con loro dietro a fare i G.I. Joe scemi a marciare sul posto coi ballerini intorno quando un mese prima schivavano pallottole vere e ammazzavano terroristi ancora più veri. Ecco quella scena rende tutto il significato del film, ma non basta per toccare corde profonde.
Un approccio originale, ma troppo incerto nell'andamento.
La tecnologia che acceca, dicevamo. Lee ha girato questo film con un framerate 3D a 120 fotogrammi al secondo, di solito se ne usano 24 e Peter Jackson pensava di esser il più fico coi 48 de Lo Hobbit (ovviamente i dati li ho copiati da internet, figurati che ne so io...). Il bello è che comunque una sala normale non ha la tecnologia necessaria per proiettarlo in quell'HD assurdo, in America CINQUE sale l'hanno trasmesso così, quindi cavoli e tutt'uno.
Poi siccome io ODIO le televisioni HD che mi fanno sembrare qualsiasi cosa fredda e digitale come l'avessi girata nella stanza accanto con una telecamerina - roba che se fossi Lubezkime ne fregherei perché avrei una sala cinematografica in casa mi incatenerei fuori gli uffici della SONY col cartello "IL CALORE DELL'IMMAGINE NON È CHE CE LO SIAMO INVENTATO PER CAZZEGGIARE! " oppure "L'ULTIMO IMPERATORE NON È MASTER CHEF!" e via protestando - anche l'effetto iperreale delle riprese di Billy Lynn assumono un contorno, dettagliatissimo d'accordo, immersivo, quasi che stai lì e conti i capelli in testa a Vin Diesel (!), che però mi fa schifo pure lui quindi preferisco la pellicola.
Insomma retorica a pacchi, pacifismo, ragazzini mandati a morire come bestie al macello, politici merda, agenti di hollywood merda, sorelle sfregiate buone (la solita cagnaccia inespressiva di Kristen Stewart, che si conferma veramente la peggior attrice del momento anche se monopolizza le gif se ne cerchi di questo film) e Vin Diesel in una versione "non sono solo un coatto pompato ma anche un soldato filosofo, ma talmente filosofo che la pelata l'ho fatta per Buddha, mica per fare il fico".

ATTENZIONE però alla cheerleader che fa le moine al giovane Billy e che ha la parte più importante del film - è lei quella che dice le cose più banali di tutte. Dài l'hanno fatto di proposito, dài non è possibile... Sì ho deciso. L'hanno fatto proprio apposta: le corbellerie patriottiche con cui anche i soldati partono, pieni di "Ochimin! Viva il corpo dei marine!" si frantumano quando la vita che togli è vera, quando senti esalare l'ultimo respiro e tu sei cambiato per sempre e gli altri non se ne accorgono, anche se ti vedono in altissima definizione - Makenzie Leigh, che in HD fa l'effetto di quel bengala di cui sopra, però nei pantaloni
La potevo dire questa cosa simpaticissima del bengala nei pantaloni senza denunce alla Spotlight? Fammi controllare... 1990... dài sì la potevo dire... Grazie all'HD puoi contare anche a lei i peli. Ah vedi, sono lo stesso numero di quelli in testa di Vin.
Ok, ok la smetto.
Insomma speriamo che la prossima volta 120 fotogrammi al secondo Ang Lee li usi per un bel film pieno di effetti speciali ed emozioni e poesia orientale come sa fare lui, anche se applicata agli yankee.
Ang lui s'ha fare bei film.
Domani ci spostiamo indietro di quei 50 anni e a destra di quei quasi 9.000 chilometri e arriviamo dritti dritti in Giappone, dove si è combattuta...

CB ANTEPRIMA • La battaglia di Hacksaw Ridge

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La battaglia di Hacksaw Ridge
Trama: Mucchio Doss

Questo è il secondo film di guerra dopo quello di ieri. E in questo sì invece che si respira l'odore del napalm e del sushi nelle trincee di mattina.
La battaglia di Hacksaw Ridge è stata veramente una cosa atroce ma che più atroce non si può.
Ora, a me personalmente, dei fatti della Seconda Guerra Mondiale, hanno sempre affascinato di più quelli di eroismo urbano, cioè la Resistenza o comunque quel tipo di dinamiche belligeranti che non prevedono le battaglie coi fucili e le trincee e i soldati che avanzano e corrono contro i proiettili, la conquista del territorio e tutte quelle cose che capisco anche poco e che comunque riguardano i soldati con le divise e i caschetti. Molto meglio quelli che fanno saltare gli stivali ai nazisti che marciano per le strade. #teamViaRasella
Ma qui Mel Gibson... MEL GIBSON!? Quel Mel Gibson?! Questo Mel Gibson?!

(ci sono altri video dove se la prende con ebrei, messicani, italiani, donne, tubetti di dentifricio eccetera...) 
ha fatto davvero il miracolo (quello che tanto cercava). E infatti è stato riaccolto nella combriccola di Hollywood con tanto di candidatura come migliore regista (e oserei dire meritata, oserei dire).
LBdHR è un filmone. Un filmone che ti riporta dietro di un buon ventennio (non quel ventennio), diciamo che ti riporta in pieni anni 90: le emozioni sono telefonate, ma funzionano, i personaggi sono stereotipati, ma funzionano, le scene sono formalmente perfette... ed emozionano! Madonna il cuore in gola ti viene.
Sono quei film che, come ti sbagli, poi finiscono multicandidati agli oscar. Come Master & Commander per dire, come War Horse per dire, come Il Gladiatore per dire, insomma proprio come Braveheart, quei film con tutti i crismi.  Film che fai prima a farti prendere dalle loro emozioni che a combatterle, fai prima e fai bene, perché funzionano, è il cinema americano baby, farà male solo all'inizio, ma poi vedrai che bellezza.
Poi oh, magari non sono quei film imprescindibili, ma tanto mi pare chiaro a tutti che non esistono più i film di una volta, è impossibile proprio farli i Capolavori, ormai (so che questa ultima sentenza meriterebbe un approfondimento profondissimo, ma prendetela per buona e basta).
Allora questa battaglia era organizzata così e cercherò di essere il più PieroAngelesco possibile: ci stava una scogliera alta 1000 metri (se vedi la foto sotto poi capisci che a Hollywood esagerano sempre un pochino...), appoggiata alla scogliera ci stava una scala di corda, sopra la scogliera ci stava il campo di battaglia, alla fine del campo di battaglia ci stavano i giapponesi incazzati e armati fino ai denti (e quelli c'hanno pure i denti grossi molto spesso) 
I soldati americani si arrampicavano sulla corda e iniziavano ad avanzare. 
Fatta esclusione per le due domande che ti vengono all'istante:
1) Chi ce l'ha messa la corda lassù? Gli alpini? Gli arceri? Patrick De Gayardon?
2) Perché i giapponesi non sono andati subito a tagliare la corda appena hanno visto spuntare la prima capocetta americana? Ah non potevano perché loro sono tutti attenti all'etichetta e non potevano.... "tagliare la corda"... (questa in Giappone avrebbe fatto ridere tantissimo)
la cosa più importante da dire è che le scene di battaglia sono cla-mo-ro-se
Regia, montaggio, sonoro, budella fuori dalla panza, gente che arde viva... 

pazzesche. 
Era proprio dai tempi di Salvate il Soldato Ryan che non si vedeva una cosa così. Da quello e dalla Battaglia dei Bastardi.
Il film è diviso in tre tronconi, come alcuni dei soldati... (sempre umorismo Giapponese...): nel primo ci si racconta dell'infanzia sfigata (Provincia. Padre alcolizzato. Violenza.) e la presa di coscienza del protagonista che, dopo un incidente in cui lancia un mattone in testa al fratello (un incidente...) decide che non farà più cose violente in vita sue manco rough sex e decide di arruolarsi ma da obiettore di coscienza. Cioè prende coscienza che deve fare la sua parte in guerra ma obietta l'uso delle armi.
O sei scemo. O sei pazzo. O sei un eroe. O sei un tennista/calciatore.
Indovinate quali di questi merita un film?
Nella seconda parte ci si racconta dell'addestramento. Tutta questa parte paga il debito a Full Metal Jacket, anche se al posto del sergente Hartman signorssìsignore ci sta Vince Vaugh. I nomignoli che danno ai soldati deve essere una pratica usuale: chissà a me come mi avrebbero chiamato. Soldato Broccolo suona bene. Ma tanto sono stato riformato chissenefrega.
Dunque quando l'esercito scopre che questo non vuole manco toccarlo il fucile, tenta di buttare fuori il tipo a calci in culo con la (sensata) giustificazione "se non puoi toccare un fucile, come l'aiuti il tuo commilitone? come l'ammazzi il giapponese? come la vinci la guerra?" 
La risposta sta nella terza parte del film, nella battaglia (a cui Doss alla fine partecipa) e in quello che ha fatto il soldatino Doss, quello che tutti scherzavano perché pesava venti chili e non usava le armi. Entusiasmante, terribile, cinematograficamente bellissima.
Un film STORIA VERA eh (rubrica che è morta perché non mi va di linkare sempre e solo quello stupendo sito che ti dice come sono andate veramente le cose), che ci racconta che gli eroi non sono per forza muscolosi e pelati, ma possono anche essere degli scrocchiazeppi tutti pelle e ossa 
e fare cose incredibili lo stesso. Non vi dico esattamente cosa ha fatto anche se tutti gli altri siti lo fanno e mi sa che lo fa anche il trailer, mi piace pensare che andiate al cinema senza saperlo come ho fatto io, aiuta l'entusiasmo e l'emozione.
La fede del protagonista - tema in cui Mel ci sguazza come nel sangue che ama far sprizzare in tutti i suoi film - è gestita perfettamente: è religiosa certo, la Bibbia è comunque il miglior commilitone che un soldato può avere, ma può essere condivisa anche da un laico. La sua forza di spirito è incredibile e quello che quel ragazzo ha fatto lassù meritano mille medaglie al valore e centomila film, anche se forse basta questo qui che è bello e magari si becca pure degli Oscar. Altro che Silence.
Comunque c'è anche una terza domanda (da leggere se tanto il film non lo vedrete perché è una domanda spoilerosa):
3) Dopo che hai capito che lassù è rimasto uno che sta andando a salvare i sopravvissuti e per tutta la notte te li manda giù dalla scogliera imbracati come sacchi (ne ha salvati 75! Ha mandato giù pure un paio di giapponesi!) e gli sta SALVANDO LA VITA, ma tu commilitone che stai sotto... ma quanto stronzo sei a non salire pure tu ad aiutarlo?!
Vabbé a parte questo qui il patriottismo - retorico quanto vuoi - e la religiosità - retorica quanto vuoi - si fondono in un perfetto mix di hollywoodiana perfezione.
Bravo Mel G. adesso ci vediamo un bel cinegiornale con la bella storia di Desmond Doss
E chiudiamo iniziando (!) a parlare di Oscar. Questi sono i candidati a Miglior Attore Protagonista (sulla foto il link ai film visti).
Segnatevi quello che sto per dire perché non lo ripeterò (e spero di non doverlo mai più fare, ancora penso sia un pessimo attore in generale e pure antipatico e ha pure spupazzato immeritatamente Emma Stone): al netto di Denzel e Casey che non ho visto, Andrew meriterebbe la statuetta in mano. L'ho detto.
Andrew è stato il peggior Spiderman di tutti e che il meglio lo ha dato nei video musicali:

Comunque questa cosa di baciare le persone uomine sta prendendo una piega tutta sua:

E mai e poi mai ammetterò che mi piace, ma in Hawsaw Ridge Andrew fa questa parlata strascicata, questi sguardi da cerbiatto indifeso, e poi BUM! eroismo che se ero al posto suo io ero già scappato dalla battaglia, ma non al primo giapponese, non appena salita la scala, non arrivato alla spiaggia, non il giorno della partenza... io ero già scappato il giorno che era scoppiata la guerra, ma la Prima, mica la Seconda!
Insomma se alla fine Garfield prende l'oscar non mi sentirò di odiarlo. Ma meglio Affleck il fratello buono.

CB ANTEPRIMA • A United Kingdom

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A United Kingdom
Trama: Il principe ha trovato moglie

Questa è la storia di principe africano che trova moglie in un Paese occidentale superando molte difficoltà e razzismo e traversie ma alla fine torna insieme a lei nel suo paese africano felice e contento e vince l'amore e non le differenze di razza.
Vediamo... cosa mi ricorda... mmm... AH ECCO!
Questa è l'ennesima (mi sta venendo a noia ve lo dico come due anni fa) STORIA VERA (ho detto che la rubrica È MORTA! È inutile che ciar'intigni!) di una roba molto amorosa e multietnica successa un po' dopo la guerra. 
Ci sta effettivamente il principe del Bechuanaland (quanto fa ridere Bechuanaland? Adesso che si chiama Botswana fa molto meno ridere.), che sta a Londra per imparare a fare il Re (cioè loro i futuri sovrani li mandano nei paesi coi regnanti per imparare a fare i regnanti? E dove li mandano quando devono diventare dei dittatori con le pistole d'oro? Indagare.) e incontra Rosamund Pike e se ne innamora.
Allora intanto, caro fratello nero, ti voglio dire che hai scelto proprio il peggio partito che potevi, io se fossi in te starei moooolto attento, chiedi a Ben l'ultima volta com'è andata... non tanto ben, se ben ricordi.
A parte questo i due si amano tanto ma la gente non capisce! A malapena si accettano oggi le coppie miste (parlo in generale della gente), figurati nel 1948, quindi i due non possono passeggiare per le strade della periferia di Londra (passeggiare al centro no eh?) senza essere bullizzati da dei criminali che perculano il principe di Bechuanaland chiamandolo scimmione e altre cose
ma per fortuna il principe di Bechuanaland è anche un provetto combattente perché è un vero figlio di Botwsana (vi pare che resistevo a non dirla questa?)
e salva la sua bella. Ancora più amore.
Insomma i due si amano proprio alla follia, ma proprio tanto! Tanto che non può fare niente neanche lo zio di lui che osteggia l'unione
non può niente neanche il padre di lei che osteggia l'unione
non può fare niente neanche Winston Churcill che osteggia l'unione
Per fortuna non c'era l'Unione Europea che avrebbe comunque osteggiato l'unione creandosi pure una grande confusione interiore.
Certo a lei le ha detto bene a essere capitata proprio sul re di Bechuanaland eh...

Il film è noioso.
Noioso. Noioso. Noioso. Noioso. Noioso nel senso polpettone infinito e ripetitivo su tre concetti in croce (si amano - li osteggiano - l'amore trionferà)? NO! IO SO che vuol dire noioso proprio in senso profondo, dove per polpettone intendo che non è neanche troppo emozionante come film per mia madre che lo va a vedere con l'amica. Capito? Mi sta sempre benissimo vedere i polpettoni di amori osteggiati, ma se non sono NOIOSI. Questo lo è tantissimo. 
Il problema maggiore è il protagonista, che lo mettono sempre a fare il trascinatore di folle (è stato l'ultimo Martin Luther King... o sempre il re fa questo...) ma questa volta c'è un grave problema culturale.
Alzano pochissimo la testa, i due, e quando lo fanno non sono per nulla trascinanti. In film come questi mi aspetto sempre dietro l'angolo la scena strappalacrime che però appunto 'ste lacrime me le strappa, qui le scene emozionanti (quelle che dovrebbero esserlo) sono proprio blande.
Lui fa questi discorsi motivazionali al suo popolo. Discorsi pregni di significati profondissimi tipo:

Capite bene che la reazione tipicamente africana di quelli dall'altra parte è quella di fare spallucce e fine.

Cioè non c'è trasporto, non c'è emozione, ci sta lui che parla e gli altri che al massimo cantano
No a parte gli scherzi - e prima che mi riempite di offese come avete fatto a Bello Figo, CBello Figo... - il problema è solo cinematografico.
La storia è bella, le storie di amore reale che supera ogni difficoltà tipo quello di Carlo e Camilla che l'hanno dovuta ammazzare a quell'altra per poter coronare il loro amore (L'HAI CAPITA?!? Amore reale... si corona...!!! Questi comici bechuanalandesi mi fanno morire...) funzionano sempre...
ma il film proprio non ingrana.
Però un insegnamento te lo lascia: ti fa capire che tra due che si amano possono esserci chilometri e chilometri di chilometri di distanza e ore e ore e ore di lampada solare e litri e litri e litri di autoabbronzante (questo è umorismo africano, che ne sapete voi...), e possono essere osteggiati da tutti, ma l'amore vince sempre!
Avete già visto che l'amore è più forte dello spazio, tiè! E l'amore è anche più forte del Nazismo, tiè! Ecco che grazie a A United Kingdom capiamo che l'amore è più forte anche del razzismo, tiè!

NOTTE BROCCOL • Spirito materno

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Ma ci pensi che è QUASI un anno. No dico, non proprio ma QUASI. Comunque più vicino l'anno dopo che quello prima eh. Era già maggio del 2016 quando nasceva NOTTE BROCCOL e ci riportava indietro nel tempo a quelle serate di Italia 1 in cui tremavamo di paure grazie ai film di paura, e poi tutti a nanna ma non riuscivi comunque a dormire perché avevi paura di avere qualcuno nel letto. Tipo adesso.
Per fortuna non c'è nessuno, che poi magari dovevi pure intavolare un discorso.
Io questo strazio di avere qualcuno nel letto per fortuna l'ho superato... DORMENDO! Esatto, non c'è stata una singola volta in cui questa rubrica notturna è stata scritta in diretta, anzi la maggior parte delle volte era mattina, appena sveglio, lucidissimo! Ah che mattine gloriose.
Anche questa volta quindi io sto a casa mia a dormire beato e tu a leggere il papiro orrorifico. Forse basta questo a fare paura.

Stanotte parliamo di un film uscito dal nulla e nel nulla tornato, proprio che mai e poi mai se n'è sentito parlare, né prima né dopo, eppure sembra anche distribuito in ItaGlia ma non ricordo proprio quando. Voglio dire, ormai se non sono andato all'Anteprima vuol dire che quel film non è uscito, giusto?
Parla di una stanza buia e segreta dove degli sconosciuti si danno appuntamento e fanno delle cose zozzissime circondati dall'oscurità. Ah no? Non parla di un'appointment room? Aah. Scusate non avevo letto bene il titolo:
The Disappointments Room
Trama: Roomori dalla soffitta

In questo film c'è una coppia che ha perso un figlio, proprio come Somnia.
In questo film c'è una mamma che non riesce a comunicare col figlio perché sconvolta da un lutto, proprio come Babadook.
In questo film c'è un padre che non capisce le problematiche della moglie e minimizza, proprio come The Other Side of the Door
In questo film c'è un bambino che parla con dei bambini fantasma, proprio come The Darkness.
In questo film c'è 
In questo film c'è una casa dove ancora vivono degli spiriti tormentati, proprio come The Conjuring.
In questo film c'è la scena dello specchio rotto che mi significa che la mente della protagonista sta andando per la tangente, come in... tutti i film horror.
In questo film c'è una stanza segreta nella casa dove accadevano cose atroci, proprio come The Ring. Infatti perché avrebbero dovuto mettere Samara al di là dello spioncino?
In questo film c'è un ragazzino col caschetto, 
proprio come... vabbé:
...e tante care cose al costumista.
E insomma come si evince da questa listella che peraltro ho fatto a memoria, senza quindi scartabbellare veramente gli archivi degli horror tutti uguali, in questo film non c'è proprio NIENTE di originale. 
Dicevamo che fa paura pensare che da maggio dello scorso anno è iniziato NOTTE BROCCOL, ma ancora di più constatare che la maggior parte dei film sono "famiglia in casa stregata". Che noia. Quasi che rimpiangi Telecamerina.
Questo in particolare è sotto la media stagionale, quasi sotto a The other side of the door, almeno lì c'era l'ambientazione tandoori.
Una cosa però molto strana è, mentre si cercano gif del film e si trovano queste
(Lei sì che non era male vedere dallo spioncino, come Gloria Guida nei filmetti anni Settanta. Anche se la Beckinsale rimane un'attrice insopportabile.), scoprire che questo film, di suo una cagata immonda, è STORIA VERA! Vedi, io voglio eliminare le rubriche, ma loro non vogliono eliminare me.
Ci pensavi che la storia di questa coppia che va a vivere in una casa nuova, e a un certo punto lei inizia a sentire delle presenze (e non sono quelle del marito di solitoidiotiana memoria) e alla fine scopre che c'è una stanza nascosta in soffitta dove cento anni prima uno stronzone aveva recluso la figlia deforme e poi uccisa davanti alla madre inerme, quindi i fantasmi maledetti della non tanto allegra famigliola ancora infestano la casa e solo grazie a un altro tipo di spirito, quello materno, libererà la regazzina dalla sua maledizione era vera?
Invece sembra proprio di sì (ecco il solito link al solito sito), tranne per il fatto dei fantasmi, almeno credo.
Comunque questa cosa delle "disappointments room"è inquietantissima. Ricorda per certi versi quelle storie di genitori che segregano le figlie o figli e finiscono per farci altri figli, da brividi veri, altro che fantasmi.
Per me che poi al massimo conosco le "appointments room" (sai quelle dove ti dai gli appuntamenti e fai le cose... vabbé...) questa delle "disappointments"è una totale novità.
Se volete farvi una cultura quella vera su cose strambe e bizzarre e storiche e mostrologiche, vi consiglio di passare due o tre ore giorni su questo sito, è scritto benissimo ed è pieno di assurdità, da ogni post ci si potrebbe trarre un film horror.
A proposito di Ring in un futuro abbastanza vicino ci aspetta il ritorno di Samara

Prevedo una NOTTE BROCCOL interessante.

SIAMOVIE SERIAL • Il metodo americano per diventare zombi

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Il filone zombie si è esaurito da tempo. È morto. Poi vabbé cammina ancora, ma quella è prerogativa sua no?
Ci sono stati anni in cui gli zombie erano dappertutto, in ogni salsa, tv, fumetti, film, libri, cibo, hanno fatto anche Porn of the Dead. Ma ora l'invasione zombie c'è stata ed è passata, e noi siamo sopravvissuti. Io ho persino smesso di vedere The Walking Dead. Non per vedere Porn of the Dead eh...
Dovessi mettermi qui a linkare ogni film o serie zombesca passata per ChickenBroccoli negli anni ci starei fino a domani; fate prima a scrivere "zombie" sulla barretta laterale sotto la scritta CERCA che dovrebbe stare proprio esattamente qui >>> e ne trovate a bizzefffe: calciatori zombi, spogliarelliste zombi, boyscout zombi, bambini zombi, collegiali zombi, coatti zombi, gay zombi, zombi vivi, zombi morti, zombi zombi! ZOMBI!
Passata la grande moda c'è comunque chi ancora ravana il genere e produce intrattenimento zombesco. È il caso di un film e di una serie che ho visto in stretta successione, complice una febbre vomitosa che vi giuro, altro che non morti...
The Girl With All the Gifts
Trama: Priva della classe

Questo è della serie zombi ma con apocalisse già bella che passata (come noi adesso), in cui il mondo ormai è in mano ai non-morti (che sono del tipo sto fermo impalato come un fesso ma appena ti sento inizio a correre a 128 chilometri orari

sì insomma sono del tipo zombi centometristi) e gli ultimi a vivere in una sorta di società costituita sono dei militari che vivono appunto in una base militare.
Il film inizia con questi bambini che vengono trasportati tutti legati e con delle museruole a fare lezione in una classe, con tanto di banchi e di lavagna, proprio come succede ogni mattina in migliaia di famiglie italiane. 
I regazzini, scopriremo dopo, sono una sorta di fase intermedia tra lo zombi stoccafisso e la persona viva: stanno tranquilli e coscienti (parlano, leggono e fanno di conto) fino a che gli umani si spalmano una speciale lozione addosso che ne annulla l'odore. Appena l'effetto della lozione sparisce nei ragazzini si risveglia l'istinto zombi e se li vogliono mangiare, proprio come succede ogni mattina in migliaia di scuola italiane quando suona la campanella.
Tra le maestre c'è Gemma Arterton, che si inserisce tra Nicole Kidman e Edwige Fenech tra le maestre cinematografiche più fighe del mondo, che fa la parte della maestra materna che non sopporta di vedere questi poveri ragazzini legati e imbavagliati, ma i militari le ricordano che quelli non le portano la mela, piuttosto se la mangiano se non sta attenta ai voti.
I ragazzini sono ovvimante studiati per estrarre la cura allo zombismo, perché gli fanno pure fare la scuola non si sa, veramente una tortura da stronzi.
Succede ovviamente il patatrack e la base militare cade sotto l'attacco di un'orda di zombi corridori 
Solo un piccolo nugolo di eroi sopravvive: un'alunna che a quel punto rappresenta l'unica e ultima speranza per l'umanità, la maestra buona, una scienziata stronza con la faccia di Glenn Close e un militare ligio al dovere col dramma interiore con la faccia di Paddy Considine. C'è anche un nero ma si sa che fine fanno i neri nei film di zombi.
Il cast - mi duole dirlo - è medio basso. Sia Gemma, che Glenn (che tanto ormai l'oscar mi sa che non lo vince più), che Paddy non sono nomi che riescono a trascinare un film al successo. Infatti questo film è parcheggiato dai distributori italiani da più di un anno -non chiedetemi come lo so ma lo so - e magari ci vorrà Netflix per sbloccarlo e portarlo sui nostri PC. Che farebbe pure bene eh, mica è brutto. Se c'era una Aniston qualunque come maestra vedi come usciva in un secondo. E intanto esce Incarnate. Misteri dell'apocalisse cinematografica.
Il gruppetto gironzola per le città ormai ammantate di muschi e licheni (tanto che potrebbero incontrare Will Smith ad ogni angolo) dandosi come meta una fantomatica città libera da zombi, la solita fantomatica città libera da zombi, ancora che ci credi?
Il film è piacevole, come può esserlo l'ennesimo film zombi, almeno non è melenso come quello con Arnie (per rimanere in tema di ragazzine mezze zombie - mezze no), e non è involontariamente comico come tanti altri film di questo genere, ma non è neanche così riuscito. Manca quel quid, quel qualcosa che lo renda diverso dal marasma di film zombeschi con cui ci hanno spappolato e mangiato il cervello negli ultimi anni. 
Il ragazzino zombi è sempre fico da mettere in campo, perché si trascina dietro quel misto di innocenza e cattiveria che i ragazzini hanno anche senza essere zombi
ma l'attrice scelta è un po' di legno (nella scena della lotta con gli altri ragazzini inselvatichiti dà il peggio di sé). 
Il finale che si auspica un seguito è troppo ottimista, non nel finale in sé, che anzi è di un disfattismo unico, ma nell'auspicarsi un seguito. 
Questo è il tipo di film che sarebbe stato perfetto in una serie TV, esistono quelle serie perfette in un film (ho visto una puntata di Lemony Sniket e...) e film che, paradossalmente, sarebbero perfetti allungati nella serialità.
Dopo 11, quello di Midnight Special e quelli di Miss Peregrine, ecco un'altra ragazzina buona che però se si incazza diventa un pericolo per tutti. Cavolo c'era da farne un trend lo scorso anno.
Comunque, visto che dovevo stare fermo con questa febbre maledetta e più che altro con la paura che fosse influenza zombie sai che rosicata essere il paziente Zero, dopo tutto quello che ho imparato per combatterli... be' insomma mi sono collegato su Netflix e ho visto che era uscita proprio nel momento giusto giusto (so' furbi, fanno uscire sempre le cose di venerdi, così ti fotti i weekend) una serie zombesca nuova che si chiama:
Santa Clarita Diet
Trama: Desperate Housezombie

Vi ricordate Desperate Housewife? Le casette a schiera, i vicini impiccioni, le casalinghe maniache del controllo, i mariti stressati, il Signor Solis, i figli chiusi in camera tutto il giorno, i morti ammazzati? Ecco, c'è tutto questo e a tutto questo aggingete uno zombi, anzi unA zombi.
La zombi in questione è Drew Barrymore, le cui doti comiche sono sempre state migliori di quelle drammatiche, il marito è Timothy Olyphant, le cui doti... be' non si sa come ma in questa serie fa parecchio ridere, la figlia è tale Liv Hewsom, una ragazzina così brava e a suo agio che mi ha ricordato parecchio la vecchia Brie Larson di United States of Tara, che mi piacqua a prima vista e l'amai tantissimo anche quando era illegale e poi lo sappiamo com'è finita.
Preceduta da delle promo perfette (che si sono create da sole a dire il vero, questa cosa delle diete è davvero fuori controllo)

SCD è il bing watching perfetto per un weekend frebbricitante (in 4 ore hai finito, 10 puntate da 30 minuti) per una serie che è riuscita a farmi superare due idiosincrasie: una l'ho maturata negli ultimi tempi ed è quella per le serie. Tutte. Da quando ho sentito dire testuali "io ormai non riesco più a vedere un film. Il massimo che riesco a raggiungere è 50 minuti di attenzione" mi è saltata talmente la mosca al naso che le ho prese pure un po' in antipatia, tutte queste dannate serie... avete visto quanto meno se ne parla qui su CB? Proprio che ho difficoltà ad approcciarmici. Mi stanno antipatiche.
E l'altra è per le comedy, che in generale ho sempre sopportato poco, anche quando le serie mi stavano simpatiche.
SCD ha quel gusto dell'assurdo nella scrittura che per il primo paio di episodi non riesci bene a inquadrare, perché è girato proprio come una fiction un po' low profile, con gli ambienti cheap e certi scambi tra personaggi che sembrano imbarazzare anche gli attori, il tempo di abituarsi a questo strano andamento e capisci che è fatto di proposito e via che la serie inizia a inanellare situazioni, battute e dinamiche davvero pimpanti. Grottesche e splatter. 
Non era facile divertire con i soliti problemi dello "zombi per caso" (recuperare il cibo,  andare a parlare coi professori, riattaccarsi pezzi, raccogliere i punti spesa, non mangiare i parenti, ravvivare la vita sessuale spenta), visto che se c'è un sottogenere zombesco che ha rotto prestissimo, più ancora di tutto il genere zombesco in generale, è proprio quello zombo-comico. Non c'erano riusciti film indie tipo questo o serie TV tipo questa, ci è riuscita Drew e la sua normalissima famiglia americana di assassini e mangiatori di organi
NETFLIX hungry drew barrymore santa clarita diet eat your heart out
Mi fa ridere questa gif perché il paninazzo alla carne umana mi ricorda Bad Taste e la rece che la superfanzine FAME! mi ha chiesto di fare tempo fa. La metto qui (tu ci clicchi):
e vi metto anche il link al loro gustoso sito.
Insomma SCD è una vera rom-com zombi, una zom-com, che sostanzialmente è la scusa di raccontare un amore tra marito e moglie esemplare (quando lui continua a dire "la superemo insieme" rimettendo nell'orbita l'occhio della moglie, è proprio il massimo del romanticismo) che ci dimostra che ehy! L'amore (che ha già battuto spazio, nazismo e razzismo) è più forta anche dell'epidemia zombie, tiè!
Comunque, per spiegare anche la gif iniziale, non mi tolgo dalla testa che l'unico film di zombi che vorrei vedere è il film zombi tratto da Piante vs Zombi. E non intendo questa poracciata qui. 51 milioni di visualizzazioni. Ok.

Luigi

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Mah, che dire, io tutta questa psicologia non l'ho percepita. a tratti noioso e scontato...
Se riprendo la mia ragazza prima del ciclo, credo di farle vincere l'oscar...

Anna

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Un tema del genere poteva essere affrontato con una serietà diversa e, inoltre, in modo più aderente al libro a cui si ispira (Una stanza piena di gente, storia vera) invece lo hanno trasformato in un thriller da quattro soldi, dando maggiore rilievo ad un ritmo narrativo al cardiopalma e non ad un'introspezione delicata. 
Mi sarei aspettata molto di più vista la tematica, dato che è una storia vera e un disturbo di cui molti soffrono, e che molti giudicano senza conoscere.

Asia

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@Anna: Non si tratta assolutamente di un film tratto dalla storia di Billy Milligan, ma è solo stato parzialmente ispirato da essa, solo per quanto riguarda il numero e la tipologia delle varie personalità (ad esempio Dennis, è molto simile ad una delle personalità dominanti di Billy) e per il rapimento delle tre ragazze. 
Uscirà questo ottobre, o novembre, non ricordo, un film sulla storia di Billy Milligan, che si chiamerà Crowded Room che vedrà come protagonista Di Caprio, e non sarà un film in chiave horror come questo, ma sarà un film biografico.

Matteo

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I primi 3/4 del film sono molto belli, scene claustrofobice e piene d'ansia. 
Mentre la parte finale trasforma tutto il film in una puttanata, si sfocia troppo sul fantastico, e il fattore psicologico viene praticamente messo in secondo piano. Peccato davvero perché secondo me questo film prometteva tantissimo. 
Personalmente avrei speso più tempo per sviluppare meglio il profilo psicologico del passato di Kevin, per vedere bene in che modo il suo disturbo è nato, e il finale sarebbe dovuto essere più fedele alla vera vicenda, dato che in questo modo sarebbe stato più realistico e meno aperto. Un po' deluso, ma tutto sommato è un bel film.

Michael

Francesco

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Ho riso dall'inizio alla fine!!! 
Ho letto il libro (una stanza piena di gente) al quale si è ispirata la trama di questa ciofeca di film!!! Davvero consigliato per chi vuole passare una serata spensierata al cinema con amici per due grasse risate.

Tessy

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Bellissimo film ...bravissimo lui...ma non è un thriller /horror ...lo ritengo un film impegnativo se ci si immedesima nella storia del protagonista ...poi per la regia da incredibile Hulk ..vabbè ...lasciamo stare ..ma nel complesso ...direi 🔝

Massimo

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Tutto tranne che "sorprendente"...al contrario, tensione e colpi di scena ahimè latitano.
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